«La situazione tende a migliorare ma è ancora molto presto per dirsi finita: no segnali positivi sui decessi, mentre diminuzione dei ricoveri è positiva. A diminuzione dell’Rt ha fatto seguito la diminuzione dei nuovi casi e poi delle ospedalizzazioni, ma restano elevati gli ingressi nelle terapie intensive che i decessi quotidiani. Dobbiamo lavorare ancora molto con i provvedimenti del Governo, ci vuole nulla a invertire la direzione», così Giovanni Rezza, direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità commenta i dati del bollettino coronavirus di oggi. Sul fronte contagio territoriale, «ci sono miglioramenti evidenti in Lombardia e Toscana, non altrettanto in Veneto, Sicilia, Puglia ed Emilia Romagna: globalmente il numero dei positivi tende a diminuire, ma è dimensione molto lenta e graduale in tutto il Paese». Per tutti questi motivi, serve insistere «con le misure del Governo, appena allentiamo le misure vediamo che la curva risale, come successo dopo l’estate: non si può allentare ancora nulla», conclude Rezza. È invece affidato a Gaetano Settimo, Coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento indoor dell’Istituto Superiore di Sanità, la seconda parte della conferenza stampa: presentando lo studio aggiornato dell’Iss in merito, Settimo spiega «in ambienti domestici abbiamo scarsa attenzione sul ricambio dell’aria indoor: questo è elemento di criticità per la diffusione delle particelle virali. Serve un ricambio dell’aria costante», spiega ancora il responsabile del Gruppo Studio Inquinamento dell’Iss. Settimo ribadisce il concetto del ricambio dell’aria, con attenzione all’apertura di finestre e balconi: «aprire non aumenta i costi energetici, o almeno non tanto. Il tema centrale è ridurre il rischio di diffusione del Sars-CoV-2, serve aprire le finestre anche se fuori fa molto freddo». Importante è anche il ricambio dell’aria negli impianti di condizionamento e riscaldamento, serve intervenire maggiormente su questi temi sottolinea Gaetano Settimo: «attenzione all’apertura delle finestre, serve farlo più spesso assieme agli altri misure di regolamentazione degli impianti». Serve aprire per 5-10 minuti almeno una volta all’ora, consiglia l’Iss: «è una base di partenza per ridurre le occasioni di contagio e permette di mantenere una situazione micro-climatica di qualità». Bizzarra invece la “proposta” di Settimo sul pranzo di Natale e in generale sui pranzi con più persone presenti in un luogo chiuso: «Se sono presenti più persone che mangeranno nella stessa stanza, alternare le mascherine abbassate potrebbe essere fondamentale: l’abbassamento della mascherina, alternarsi nel farlo, può rappresentare un elemento decisivo per contenere il rischio». (agg. di Niccolò Magnani)
IL BOLLETTINO DELL’8 DICEMBRE
In attesa della conferenza stampa in diretta video streaming dalla sede dell’Iss – con l’analisi epidemiologica settimanale in merito all’ultimo rapporto dell’Istituto – è stato diffuso il bollettino del Ministero della Salute dell’8 dicembre 2020: il tasso di positività scende sotto quota 10% (-2,4% nelle ultime 24 ore) con 14.842 nuovi casi e 149.232 tamponi processati tra ieri e oggi. Sono purtroppo ancora molto alte le vittime registrate in Italia, ben 634 nelle ultime 24 ore (61.240 totali): si segnalano poi anche 25.497 dimessi-guariti (sui 958.629 totali), mentre cala di 11.294 il saldo tra attualmente positivi di ieri e oggi. Fino ad oggi nel Paese sono ancora positivi al coronavirus 737.099 persone: di queste, 704.099 sono in isolamento domiciliare, 30.081 ricoveri nei reparti Covid-19 (calo di 443 unità rispetto a ieri), 3345 le terapie intensive occupate, -37 rispetto a lunedì (152 gli ingressi giornalieri). Le aree più colpite restano il Veneto con 3.145 nuovi casi, Lombardia 1656, Lazio 1501, Emilia Romagna 1624, Sicilia 1148, Campania 1050. Qui di seguito la diretta della conferenza Iss sull’analisi epidemiologica dell’8 dicembre 2020. (agg. di Niccolò Magnani)
IL BOLLETTINO DI IERI
Anche oggi, in un giorno di festa come l’8 dicembre, verrà reso pubblico il nuovo bollettino coronavirus del ministero della salute. L’appuntamento, come avviene ormai da nove mesi a questa parte, è nella fascia oraria che va dalle 17:00 alle 18:00, quando scopriremo gli ultimi dati riguardanti i nuovi contagi, le vittime, i guariti, ed in particolare, la situazione ospedaliera. Dopo la flessione di ieri, classica del lunedì, oggi ci aspettiamo numeri in ascesa ma comunque che confermino una tendenza al rallentamento dell’epidemia. In attesa dell’ultimo bollettino, andiamo a rivedere brevemente i dati di ieri, cominciando dai nuovi contagi segnalati che sono stati. 13.720 con l’aggiunta di 528 persone decedute. Il totale di vittime dallo scoppio dell’emergenza sale così a quota 60.606, mentre i guariti sono stati 19.638 (computo aggiornato a 933.132). La Lombardia continua ad essere in forte calo, e dopo essere stata la seconda regione con il maggior numero di infetti nella giornata di domenica, ieri è scesa al terzo posto con 1.562 nuovi casi, dietro a Emilia Romagna a quota 1.891, e al Veneto, che ancora una volta si conferma la regione con più casi in Italia, leggasi 2.550.
BOLLETTINO CORONAVIRUS MINISTERO SALUTE, POLEMICA ABRUZZO
In attesa del nuovo bollettino coronavirus del ministero della salute, in Italia imperversa la polemica relativa alla regione Abruzzo, con il governatore Marsilio che ha firmato un’ordinanza che permette il passaggio da zona rossa a zona arancione, prima però della scadenza dei termini datata mercoledì 9 dicembre. Il governo ha replicato a muso duro alla decisione del presidente abruzzese, e a fianco di quest’ultimo si è schierata la leader dei Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha spiegato: “Solidarietà al governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio per le inaccettabili minacce ricevute dal Governo. Ignobile l’accusa di irresponsabilità e di mettere in pericolo la salute dei cittadini: l’Abruzzo è stata, insieme all’Alto Adige, l’unica regione ad aver anticipato l’ingresso in zona rossa prima della decisione del Governo e che ha avviato uno screening massivo per individuare asintomatici e spegnere focolai sul nascere. E che ora può riaprire le attività in sicurezza perché i dati epidemiologici lo consentono. I primi responsabili della diffusione del virus sono Conte e i suoi ministri, che pontificano in Tv ma non hanno fatto assolutamente nulla per fermare il contagio e aiutare famiglie e imprese in ginocchio”. Di seguito il bollettino coronavirus del ministero della salute di ieri