La morsa del coronavirus si allenta nella Regione Piemonte? Sembra sulla via della “guarigione” secondo il nuovo bollettino. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 152 nuovi casi, per un totale che sale a 27.774. Invece è stabile il numero dei decessi: sono 30, quindi il bilancio delle vittime è di 3.216 decessi. Segnali importanti anche dai guariti, che continuano ad aumentare: sono 518 in più rispetto a ieri, quindi la cifra finale arriva a 6.565, mentre altri 2.671 vengono definiti in via di guarigione. Continuano a scendere in maniera costante i pazienti ricoverati in terapia intensiva: ora infatti sono 155. Quelli in altri reparti Covid sono 2.307. Invece le persone in isolamento domiciliare sono 12.861.
Ma l’infettivologo Giovanni Di Perri resta cauto: “La fase due porterà ad un aumento di casi. Servirà una stretta osservazione”. Il responsabile dell’Amedeo di Savoia non esclude che piccole aree piemontesi possano tornare in lockdown se dovessero scoppiare focolai dopo la graduale riapertura. Anche il governatore Alberto Cirio resta prudente, infatti ha chiesto al prefetto di Torino, Claudio Palomba, di intensificare i controlli anche nella Fase 2, avendo visto troppe persone in giro. (agg. di Silvana Palazzo)
BOLLETTINO CORONAVIRUS PIEMONTE: GLI ULTIMI DATI
Grande attesa per il bollettino coronavirus del Piemonte di oggi, martedì 5 maggio 2020: la Regione amministrata da Alberto Cirio è tra le più colpite dall’emergenza sanitaria e c’è massima attenzione per prevenire eventuali nuovi focolai. Come vi abbiamo raccontato, ieri sono stati registrati 22 decessi, che hanno portato il bilancio totale a 3.186 decessi: un dato leggermente superiore a quello di domenica (22 vittime). Buone notizie dagli ospedali, i pazienti guariti sono saliti a 6.318, ai quali bisogna aggiungere i 2.556 in via di guarigione (negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo).
Questo il bilancio dei casi positivi per Provincia: 3.593 in provincia di Alessandria, 1.623 in provincia di Asti, 992 in provincia di Biella, 2.553 in provincia di Cuneo, 2.377 in provincia di Novara, 13.916 in provincia di Torino, 1.145 in provincia di Vercelli, 1.065 nel Verbano-Cusio-Ossola, 247 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 111 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
BOLLETTINO PIEMONTE, RISTRUTTUZIONE RETE OSPEDALIERA
In attesa dei nuovi dati, la Regione ha annunciato il via al confronto sulla ristrutturazione della rete ospedaliera. Luigi Icardi, assessore regionale alla Sanità, ha evidenziato in una nota: «L’obiettivo è aumentare in modo strutturale i posti di terapia intensiva, sub-intensiva e di cura negli ospedali piemontesi, non solo in funzione dell’emergenza covid, ma stabilmente per tutte le esigenze diagnostiche e terapeutiche di ordinaria necessità. Dobbiamo elevare lo standard della nostra risposta sanitaria a quello dei principali Paesi europei che già oggi sono in grado di affrontare meglio le emergenze. E’ una riorganizzazione necessaria, a prescindere dal covid, non solo della rete ospedaliera, ma anche di quella di medicina sul territorio».
Massima attenzione anche alla situazione economica, con molte aziende in difficoltà per il lockdown degli ultimi mesi. La Regione ha messo a disposizione 800 milioni di euro per alcuni settori, con Cirio che ha messo nel mirino le misure contenute nel decreto Cura Italia, ritenute insoddisfacenti. Oggi estetiste e parrucchieri sono scesi in piazza per denunciare lo stop prolungato all’attività: le categorie, davanti al palazzo della Regione di Piazza Castello, hanno chiesto di ripartire. «L’Italia muore per la burocrazia», «stop agli abusivi», «non ripartire significa morire» e «noi lavoriamo in sicurezza da sempre»: questo quanto recitato dai cartelli sventolati dai contestatori.