Mentre il Governatore predica “calma” per la fine della pandemia in Veneto, l’ultimo bollettino coronavirus del 1 luglio – il primo senza conferenza stampa della sede della Regione – vede comunque un aumento molto limitato dei casi e per fortuna anche dei decessi. Si conferma il trend di questa Fase 3 con il Veneto di certo in netto miglioramento rispetto alle scorse settimane: +3 contagi positivi in 24 ore e un solo morto registrato dalla serata di ieri. I dati giunti dall’Azienda Zero del Veneto mostrano poi 19.289 contagiati dall’inizio della pandemia, di cui attualmente positivi sono solo 418 e negativizzati virologici che sono invece 16.849. Lato malati, sono 758 i veneti ancora in isolamento, 192 i ricoverati in reparti Covid (175 negativizzati e 17 positivi attivi) mentre i posti in terapia intensiva restano 10 come ieri. (agg. di Niccolò Magnani)

I DATI DI IERI

Nella giornata di oggi verrà diramato il nuovo bollettino della regione Veneto circa l’epidemia di coronavirus. Oggi non si terrà la consueta conferenza stampa in diretta video del governatore Luca Zaia, ma la Regione aggiornerà comunque i numeri riguardanti infetti, eventuali vittime, e guariti. Stando all’ultimo bollettino, quello comunicato nella serata di ieri, sono 430 le persone attualmente positive in Veneto, di cui 21 ricoverate in ospedale. In terapia intensiva troviamo 10 persone, ma nessuna con il covid, mentre il numero totale di pazienti è pari a 201. I dimessi dallo scoppio della pandemia sono saliti a quota 3.585, mentre le vittime sono in totale 2.020, di cui 1.428 nelle strutture ospedaliere regionali. Treviso continua ad essere come ormai da diversi giorni, la provincia più infetta della regione, con 81 casi attuali su un totale di 2.673 da febbraio. Segue Verona a quota 57, con Vicenza subito dietro a 53.

BOLLETTINO VENETO, ZAIA “QUESTI DATI NON SONO BUONI”

I dati registrati sono leggermente in crescita in Veneto e Luca Zaia, durante la conferenza stampa di ieri, ha commentato con un po’ di polemica: «Questi indicatori non sono buoni – le sue parole dal punto stampa di Venezia – La “festa della liberazione” non funziona. Lo sport nazionale di non indossare più la mascherina e il fregarsene degli assembramenti rischiano di metterci nei guai. Le spiagge piene e gli assembramenti in piazza sono il modo migliore per veicolare un virus che è terribile. In questo momento stiamo vivendo una fase in cui ognuno di noi deve decidere se andare a schiantarsi oppure se salvare la propria vita e quella degli altri cittadini. In questa condizione, non è il caso di diffondere allarmismi, però ho l’obbligo di dire ai cittadini di fare attenzione perché di Coronavirus si muore. E nessuno di noi ha alibi, perché se ci comportiamo in maniera corretta, il virus non torna. Il virus non va aiutato e ci sono dei cittadini che lo stanno aiutando. Se lo si vuole capire, bene, altrimenti la contabilità la faremo alle porte dell’ospedale».

BOLLETTINO VENETO, CONFERENZA STAMPA 30 GIUGNO