Il primo bollettino di oggi della regione Veneto in merito all’epidemia di coronavirus, è stato emesso stamane dall’Azienda Zero. Al momento sono 567 le persone positive per un totale di casi da quando è scoppiata l’emergenza pari a 19.607 (29 infetti rispetto al bollettino di iero sera). 33 sono i pazienti ricoverati positivi e di questi solo due risultano essere in terapia intensiva. Le vittime sono invece sempre 2.050, dato rimasto invariato rispetto alla precedente comunicazione, mentre i negativizzati virologici sono 16990. In merito ai ricoverati ve ne sono 97 negativi in reparto con l’aggiunta di altri 5 in rianimazione, per un totale di 137 persone nelle strutture ospedaliere regionali compresi i positivi. La provincia di Padova ha registrato il maggior numero di incremento di casi, ben 21 in più, e conta al momento 147 positivi. Seguono Treviso a 86 e Venezia a 68, ma gli incrementi in queste zone sono stati rispettivamente di uno e cinque infetti. Infine, per quanto riguarda il numero di soggetti in isolamento domiciliare, questi sono 1.694. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BOLLETTINO CORONAVIRUS VENETO, DATI 18 LUGLIO
Anche per la giornata di oggi, domenica 19 luglio, è prevista l’emissione del doppio bollettino sull’epidemia di coronavirus riguardante la regione Veneto. Questa mattina e poi nel tardo pomeriggio, scopriremo l’andamento della curva epidemiologica che negli ultimi giorni è salita in maniera importante, con il Veneto che è tornato ad essere fra le regioni più infette dello stivale. Al momento troviamo 504 persone con il coronavirus in questa zona dell’Italia, di cui 35 ricoverati e di questi due in terapia intensiva. In totale sono 136 le persone negli altri reparti ospedalieri, mentre sono 7 quelle in rianimazione. Le persone dimesse dallo scorso 21 febbraio sono salite a quota 3.689, mentre le vittime sono in totale 2.050, di cui 1.440 negli ospedali regionali, e gli altri in altre strutture. Anche nella giornata di ieri è risultata essere Padova la provincia più infetta, con 127 casi attivi su un totale di 4.053 da inizio pandemia. Segue Treviso a 85, con Venezia a 63 e Verona a 55. Vicenza ne conta 47, Belluno 18 e infine 6 a Rovigo.
BOLLETTINO CORONAVIRUS VENETO, CRISANTI POLEMICO
Nella giornata di ieri è tornato allo scoperto Andrea Crisanti, membro del comitato tecnico scientifico della regione Veneto, che sarebbe pronto a dimettersi dopo che i contagi sono tornati a salire negli ultimi giorni: «Sa cosa è successo? C’è stato un cambio totale di politica della Regione – le sue parole a IlMessaggero – da quando ho avuto quelle polemiche con Zaia, tutto è cambiato. Non dimentichi che due dei principali consiglieri del presidente sono tra coloro che hanno detto che il virus è morto. Tutto questo ha delle conseguenze, indirizza scelte, comportamenti». In merito alla campagna delle riaperture: «A un certo punto le esigenze politiche hanno prevalso sulle indicazioni della scienza. Era necessaria una comunicazione che invitasse a prudenza e responsabilità. Invece, ci sono stati solo segnali contraddittori: “apriamo”, “non apriamo”, “è finito tutto”, “il virus è morto”». Sulla questione dei casi di importazione: «Il 30 marzo avevo scritto alla Regione evidenziando la necessità di monitorare le comunità dei richiedenti asilo. Su questa cosa non ho mai ricevuto risposta». Crisanti conclude la propria intervista spiegando: «La sorveglianza attiva era un concetto che avevo proposto io. Ora c’è gente in Regione, che dice che i tamponi sono inutili. La maggior parte dei tamponi, nelle ultime settimane, è stata fatta solo tra il personale sanitario, tralasciando completamente il territorio. I numeri che vediamo sono le conseguenze. È un problema culturale, non tecnico. Servirebbero messaggi improntati alla prudenza e uniformi, non contraddittori tra un giorno e l’altro».