La notizia positiva è che da ieri sera non sono stati riscontrati nuovi decessi in questo 2 luglio 2020: il bollettino della Regione Veneto, messo come sempre a disposizione dell’Azienda Zero, mostra però +20 contagi nelle ultime ore, con totale dei casi che sale così a 19.309. Di questi, 397 sono attualmente positivi con diminuzione di 21 unità: a livello di ricoveri in reparti Covid, sono 174 i posti occupati con -18 persone in corsia rispetto alla giornata di ieri. Per quanto riguarda invece le terapie intensive, sono solo 8 ormai i posti occupati in tutto il Veneto (-2): da inizio pandemia sono 2.022 le vittime complessive in tutta la Regione, con 16.890 negativizzati (+41) e 1.429 dimessi dagli ospedali. Nel frattempo cresce la preoccupazione per altri 5 ricoveri da coronavirus all’ospedale Unità complessa di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova: «È stato e deve continuare a essere il nostro mantra: identificare e isolare il prima possibile ogni nuovo caso, solo così possiamo evitare una seconda ondata di infezioni pari o peggiore di quella che abbiamo superato», spiega al Mattino di Padova Annamaria Cattelan, a capo dell’Unità di Malattie infettive.

I DATI DI IERI

Questa mattina verrà emesso il nuovo bollettino sull’epidemia di coronavirus in Veneto con i nuovi dati aggiornati ad oggi, giovedì 2 luglio. La situazione continua ad essere senza dubbio positiva, visto che al momento troviamo ricoverate 408 persone nei vari ospedali, ma solo 18 sono quelli con il covid, e nessuno si trova in terapia intensiva, dove invece vi sono 8 pazienti, numero mai così basso da inizio emergenza. Dal 21 febbraio gli ospedali regionali hanno dimesso 3.607 persone, mentre le vittime totali sono 2.022, di cui 1.429 negli ospedali della zona. Anche nella giornata di ieri è stata la provincia di Treviso quella maggiormente infetta, con 75 casi attuali su un totale di 2.673 da quando è iniziato il tutto. Vicenza segue a quota 55, mentre Padova ha scalfito Verona al terzo posto, 46 casi contro i 45 del veronese. Seguono, staccate, Venezia, Belluno e infine Rovigo. Nella giornata di ieri ha parlato all’agenzia Ansa, il professore di Microbiologia e microbiologia clinica a Padova, Andrea Crisanti, in merito ai 110 casi di polmonite registrati fra novembre e gennaio presso l’ospedale di Bergamo, definiti “non classificabili”, ma da accurati analisi non è emerso alcun caso di covid.

BOLLETTINO CORONAVIRUS VENETO, ZAIA SU SPOT CALABRIA: “UN AUTOGOL”

Sempre ieri è intervenuto anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha commentato lo spot realizzato dall’agenzia di Klaus Davi per favorire il turismo in Calabria, prendendo nel contempo di mira le spiagge del nord: «Mi viene persino da sorridere perché se osservi quello spot con attenzione si scopre che è un vero autogo – ha detto il leghista – prima si screditano ambientalmente e dal punto di vista sanitario interi territori, poi si passa a magnificare l’attrattività delle spiagge e delle località marittime della Calabria». Zaia ne ha parlato, intervenendo a Jesolo per campagna di promozione del turismo di Veneto, Friuli ed Emilia Romagna in Germania: «Realtà che, tuttavia – prosegue Zaia sempre riferendosi allo spot – sono desolatamente vuote. Chi ha ordinato o realizzato lo spot, si chieda allora perché le spiagge calabresi sono così oggettivamente belle ma così oggettivamente deserte. Ci sarà pure un motivo…Il turismo è rispetto e libertà».