Nelle ultime ore in Veneto ci sono stati 116 nuovi contagi da coronavirus, con un morto purtroppo e in tutto 7 le terapie intensive su scala regionale: il bollettino emesso dall’Azienda Zero questa mattina mostra in tutto 21.650 contagi da inizio pandemia, di cui però 1.885 sono ancora positivi al Covid-19. Nella notte ci sono stati 39 nuovi positivi, 116 in totale nelle ultime 24 ore con totale delle vittime che raggiunge quota 2.102: tra le aree maggiormente colpite ancora Treviso con +20 contagi, Padova 6, Verona e Venezia 5, Vicenza 3 e Belluno 2. Al momento le persone in isolamento fiduciario dopo contatti Covid sono 6.528, di cui però solo 124 hanno sintomatologia lieve da coronavirus: infine, il bollettino del Veneto mostra 122 ricoverati in reparti Covid (solo 80 quelli ancora positivi) e sono 7 le terapie intensive occupate, di cui 1 solo positivo ancora e 6 negativizzati. La situazione, pur rimanendo di allerta, è in netta diminuzione rispetto alla giornata precedente
IL BOLLETTINO DI IERI
Il Veneto vive ore di tensione per il timore da un lato di ripiombare nell’emergenza coronavirus di febbraio-marzo e dall’altro di ripartire a settembre nuovamente “azzoppati” da regole anti-Covid su imprese e scuola: il bollettino di ieri ha visto sì l’aumento considerevole di 159 nuovi casi (divenuti poi 196 nell’ultimo bollettino serale della Regione Veneto) ma la situazione sul fronte ospedaliero è tutt’altro che emergenziale. Sono in tutto 133 i ricoverati per Covid-19 negli ospedali, di cui 50 attualmente positivi (7 in terapia intensiva e 43 in aree non critiche) mentre sono in tutto 6.565 le persone positive al tampone in isolamento domiciliare, di cui 135 con sintomatologia lieve. Questo significa che i contagi sono in netto aumento rispetto a luglio e inizio agosto ma che sono dovuti sostanzialmente al rientro da vacanze all’estero o in altre parti d’Italia: «Farò un’ordinanza o una circolare per fare test a chi proviene da Adige, in Francia meridionale, Occitania, dove c’è un grande focolaio e molti turisti si sono trovati infettati», ha spiegato ieri Zaia lanciando un appello al Governo affinché estenda i controlli stretti anche sulla Francia,
CORONAVIRUS VENETO: ZAIA TUONA SULLA SCUOLA
In attesa dei nuovi aggiornamento con il bollettino coronavirus di Azienda Zero disponibile entro la mattinata dalla Regione Veneto, i dati di ieri hanno visto anche una nuova vittima (a Venezia) con conteggio che sale così al drammatico 2.100 morti da inizio pandemia, mentre sono 17645 le persone guarite-dimesse. Dall’inizio dell’emergenza le persone contagiate dal Covid-19 in Veneto sono state 21.611 ma attualmente positive al tampone ne risultano solo 1.842: la provincia più colpita resta Treviso con 96 contagiati solo nelle ultime 24 ore (649 casi in tutto), segue Padova con 285 contagi e +21 solo ieri, Venezia (249, + 14 ieri), Verona (245, +37 ieri). Ad agitare allora i pensieri del Governatore Luca Zaia non è tanto il rialzo dei contagi tout court – in base alla percentuale di tamponi non siamo assolutamente in un’emergenza paragonabile ai mesi scorsi – ma la ripresa in sicurezza e senza nuovi stop per la scuola: dopo la polemica di ieri con il consulente Walter Ricciardi (qui l’intervista al professore in esclusiva al Sussidiario.net dove chiarisce la sua posizione, ndr) il Presidente veneto ha spiegato in conferenza stampa «pensare di non aprire le scuole vuol dire abdicare alla formazione. Come facciamo a non garantire la formazione ai ragazzi? I bimbi dovrebbero portare la mascherina 6-8 ore? Bisognerà trovare delle alternative». In merito alle regole attese ancora dal Miur e dal Cts, Zaia conclude «Mascherina agli alunni? Sono fermamente contrario, che si tratti di un bimbo sotto i 6 anni o di uno di 9: è comunque una cosa improponibile. Gli “accordi” erano il distanziamento tra banchi, le mascherine agli insegnanti e agli operatori, l’aerazione dei locali e i test alla classe in caso di contagi».