In attesa del nuovo bollettino Coronavirus del Veneto, con i dati resi noti da Azienda Zero in merito all’emergenza sanitaria in atto, possiamo dare un primo sguardo alla situazione delle passate ore. L’ultimo bollettino segna 173 nuovi casi di contagio da Covid-19 in Regione rispetto al giorno precedente (-13), con un totale di 25.782 unità (con un incremento dello 0,68%), mentre il numero dei decessi dall’inizio della pandemia si aggiorna con nuovi 4 morti che fanno salire il totale a 2.162 solo nel Veneto. I dati del bollettino regionale indicano anche gli attuali positivi pari a 3.093, ovvero 48 in più rispetto alla giornata di sabato. I guariti sono stati 121 in più mentre i ricoverati restano sempre 176 con 17 in tutto attualmente in terapia intensiva. Cinque, in tutto, i nuovi pazienti dimessi. Le persone in isolamento sono in totale 7.806 secondo i dati aggiornati al 19 settembre. Nel primo bollettino di ieri mattina tra le province in testa per casi di contagi al Covid si segnalavano Treviso e Vicenza, mentre a seguire Padova e Verona con Vo’ Euganeo – uno dei primi focolai del virus – che restava a contagio zero.

BOLLETTINO CORONAVIRUS VENETO: LE ULTIME NOTIZIE

Il Veneto resta tra le regioni con maggiori casi di Coronavirus in Italia. Dopo l’ultimo bollettino di ieri relativo ai numeri complessivi della pandemia in Italia nelle ultime 24 ore, il Veneto si piazza al secondo posto tra le regioni più colpite, con i suoi nuovi 173 casi, alle spalle solo della Lombardia a quota 211 e seguita a brevissima distanza dalla Campania con 171 casi di contagio. Il virologo Andrea Crisanti dell’Università di Padova ha espresso in una intervista al Messaggero parole molto positive sulla regione Veneto e sul modo in cui sia stata capace di intervenire con rapidità di fronte all’emergenza Coronavirus. Per questo ha contestato l’ipotesi di assegnare il G20 della Salute, alla Regione Lombardia avanzando piuttosto delle candidature alternative e tirando in ballo Lazio e Veneto appunto, diventati veri e propri “modelli”. Questo perchè, a detta dell’esperto, sarebbe dipesa la buona riuscita della gestione del virus in tutte le altre parti del Paese “che hanno replicato il modello applicato dalle due Regioni”.