Regione Veneto ha diramato il bollettino coronavirus aggiornato ad oggi, domenica 23 agosto 2020, e la prima buona notizia è l’assenza di nuovi decessi: il bilancio resta fermo a 2.104 vittime per Covid-19. Continuano invece a crescere i contagi: rispetto a ieri sera sono stati annotati +76 casi positivi, conto totale salito così a 21.955 infettati. La provincia più colpita è quella di Padova con 25 contagiati, seguita da Treviso (21), Vicenza (14) e Venezia (9). In lieve calo il numero di soggetti attualmente positivi – -3 per un totale di 1.989 casi attivi – mentre sono -223 le persone in isolamento domiciliare, totale di 6.201. Infine, il conto dei ricoverati: 6 pazienti in terapia intensiva e 125 pazienti negli altri reparti Covid. (Aggiornamento di MB)
BOLLETTINO CORONAVIRUS VENETO: DATI 22 AGOSTO
Vietato abbassare la guardia nonostante il calo di casi positivi registrato nel bollettino coronavirus del Veneto, tra le regioni più colpite dall’emergenza sanitaria nell’ultimo periodo. Come vi abbiamo raccontato, dopo la giornata record di venerdì (141 positivi e 3 morti), sabato sono stati annotati 127 contagiati (58 nel bollettino delle ore 8 e 69 nel bollettino delle ore 17), che hanno portato il conto totale a 21.810 infettati dall’inizio dell’epidemia. La provincia più colpita è sempre quella di Treviso, che deve fare i conti con +28 contagiati, seguita dalle province di Vicenza (+14), Padova (+8), Venezia (+6) e Verona (+4). Il numero complessivo di decessi di Covid-19 è di 2.104 vittime. Massima allerta per evitare un ritorno a misure restrittive, ma il presidente Luca Zaia è chiaro: «Se fai i tamponi trovi i contagi, in Veneto la situazione è sotto controllo: ci sono 6 pazienti in terapia intensiva e 118 persone ricoverate. Finiamola di far passare la regione come un lazzaretto».
BOLLETTINO CORONAVIRUS VENETO: LE ULTIME NOTIZIE
In attesa del bollettino coronavirus del Veneto di oggi, domenica 23 agosto 2020, c’è grande attenzione sul dossier Treviso. Un caso positivo su tre è stato registrato nella Marca, come evidenziato dai colleghi de Il Gazzettino. Negli ultimi giorni c’è stata infatti un’accelerata di contagi, legata al focolaio di migranti ma non solo. E venerdì sono stati annotati ben 82 casi, oltre la metà di quelli registrati in tutto il Veneto (141). Intervenuto ai microfoni de Il Gazzettino, il direttore generale dell’Usl Francesco Benazzi ha spiegato: «Da noi ci sono numericamente più positivi, ma questo non significa che il virus si sia maggiormente diffuso nella popolazione. Anzi, la contaminazione è bassissima. Il fatto è che nella nostra provincia si sono accesi dei focolai, ben circoscritti, legati da un lato ai rientri dalle vacanze, in particolare dalla Croazia, dall’altro alla comunità straniera: prima ha riguardato le badanti di ritorno dall’Est Europa, poi i richiedenti asilo della Caserma Serena, infine i lavoratori dell’Aia di Vazzola, in stragrande maggioranza riferibili alla comunità senegalese. Tolti questi focolai, possiamo dire che non c’è una diffusione particolare del Covid – 19 tra i cittadini nostrani, e senza questi cluster avremmo i contagi più bassi del Veneto».