Risale il tasso di positività (+1,6%, 16,2%), calano lievemente i tamponi – 234.672 nelle ultime 24 ore, ieri erano più di 250mila – e purtroppo si confermano le quasi 700 morti giornaliere: l’ultimo bollettino coronavirus del Ministero della Salute registra un aumento complessivo di casi pari a 37.978 unità tra mercoledì e giovedì. Di questi, 15.645 sono dimessi-guariti (su 387.758 totali), 636 sono purtroppo morti positivi al Covid (dato generale che sale a 43.589 vittime da inizio pandemia) e 21.696 gli effettivi nuovi casi rispetto al bollettino di ieri. Al momento in Italia sono infettati dal Sars-CoV-2 ben 635.054 persone, di queste in isolamento restano 602.011, 3.170 le terapie intensive occupate (+89), 29.873 i ricoverati con sintomi (aumento di 429 unità, dato in calo per fortuna rispetto al trend dei giorni precedenti). Resta la Lombardia la regione più colpita anche oggi con 9.221 nuovi casi in 24 ore (ma con 42mila tamponi), segue Piemonte 4787 (24mila tamponi), Campania 4065 (con 23mila tamponi), Veneto 3564 (17211 tamponi), Lazio 2686 (29119 tamponi), Emilia Romagna 2402 (con 20.310 tamponi effettuati).



IL BOLLETTINO DI IERI

È sempre quella parola – lockdown – a scatenare spauracchi, smentite e “minacce” tanto nella politica quanto nella vita quotidiana del popolo italiano: dopo l’ultimo bollettino coronavirus diffuso ieri dal Ministero della Salute, il dato delle vittime impressiona sempre di più anche se quella curva di “contagio” inizia effettivamente a rallentare, fattore anticipato due giorni fa dall’Istituto Superiore di Sanità. In attesa del nuovo monitoraggio settimanale di domani che potrebbe portare a nuove zone rosse-arancioni nel Paese, osserviamo l’ultimo aggiornamento epidemiologico in vista del nuovo bollettino in arrivo questo pomeriggio dopo le ore 17 dal Ministero: si è scollinato il milione di casi Covid da inizio pandemia ieri (1.028.424 per la precisione), con purtroppo ancora 623 morti in 24 ore (su 42.953), 9.090 dimessi-guariti e 23.248 l’aumento netto di nuovi casi in un giorno. Il numero dei tamponi ieri è cresciuto di altri 225.640, con al momento l’Italia che conta 613.358 positivi al coronavirus: di questi, 580.833 sono in isolamento domiciliare, 3.081 in terapia intensiva (+110), 29.444 i ricoverati nei reparti Covid (+811). Ancora la Lombardia la regione più colpita (8180 casi), segue la Campania con 3166, il Veneto con 3082 e il Piemonte con 2953.



BOLLETTINO CORONAVIRUS: ITALIA VERSO IL LOCKDOWN TOTALE?

«Il rischio lockdown generalizzato non è scongiurato perché dobbiamo valutare gli effetti delle misure adottate contro la corsa di Covid-19. Quello che sta succedendo è che in molte regioni la situazione sta peggiorando, in altre è stabile. E noi dobbiamo, nelle regioni che stanno peggiorando, arrestare questo peggioramento e nelle regioni che sono stabili invertire la curva e farla diminuire», spiega così a Sky Tg24 il consulente del Ministero della Salute Walter Ricciardi a commento degli ultimi dati disponibili del bollettino prima del 12 novembre 2020. A Palazzo Chigi sia ieri che stamane il Premier Conte ha convocato i capi delegazione del Governo per discutere sulle possibili prossime mosse, per ora legate al tentativo di escludere un lockdown totale generalizzato, con però nuove misure restrittive da porre entro le prossime 3 giornate: se oggi Veneto, Friuli ed Emilia Romagna firmeranno una nuova ordinanza anti-assembramenti, è il caso della Campania a spaventare di più con la possibilità concreta che Napoli e Caserta possano entrare in zona rossa già da domani sera. Parole per nulla rassicuranti arrivano anche dalla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, a Rai Radio1 stamane «La drammatica congiuntura di questi giorni, che osserviamo sul fronte dell’epidemia di Covid-19 in Italia, sarà così ancora per molti giorni perché purtroppo gli andamenti matematici e i modelli ci insegnano questo». Sempre sul “fronte” lockdown interviene il virologo Andrea Crisanti (a The Breakfast Club’ su Radio Capital): «sarà evitato dal Governo? Non ci scommetto una lira. Con più di 30mila casi al giorno, e con il numero dei morti vicini a quelli di marzo, a un certo punto anche se ci sarà il vaccino bisognerà abbassare il numero dei casi».