REZZA: “SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO”

Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute, ha commentato il bollettino settimanale del Covid-19 in Italia, con il calo dei contagi e i ricoveri in costante (ma lenta) discesa: “Questa settimana si osserva un’ulteriore lieve diminuzione: ci sono 48 casi su 100 mila abitanti. Per quanto riguarda l’RT notiamo una leggera inversione di tendenza, con un piccolo aumento: siamo a 0.85, ben di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione di area medica e dei tassi di terapia intensiva è al 5% e all’1.6% quindi notiamo un’ulteriore flessione dei tassi per il primo dato. Gli indicatori mostrano una stabilizzazione. La situazione rimane del tutto sotto controllo“.



ATTESO IL BOLLETTINO COVID ITALIA DI OGGI 17 FEBBRAIO: GLI ULTIMI DATI

Come sempre al venerdì dopo le ore 14 è atteso il nuovo bollettino aggiornato del Ministero della Salute sullo stato del Covid in Italia: l’evoluzione della pandemia nelle ultime settimane resta quella per fortuna al “ribasso” certificata dagli ultimi controlli dell’Istituto Superiore di Sanità. Calo dei contagi, nessuna “impennata”, varianti ormai ridotte nella loro pericolosità e ricoveri in costante (anche se lenta) discesa.



In attesa dei nuovi dati aggiornati aggregati della settimana appena passata, il bollettino Covid Italia di una settimana fa riportava più o meno la medesima fotografia di quanto ci si aspetta nel monitoraggio di questo pomeriggio: nel bollettino del 10 febbraio furono in tutto 30.901 i contagiati di una settimana di controlli in tutte le Regioni, con 279 morti complessivi (di cui la maggior parte decessi “con Covid” e non per motivi legati alla pandemia) e 62.549 guariti-dimessi dagli ospedali. Un tasso di positività ai minimi storici da quando l’emergenza è giunta in Italia – al 5,6% – con 16 terapie intensive in meno rispetto alla settimana precedente e 253 ricoveri in area medica in meno sempre rispetto ai 7 giorni prima.



BOLLETTINO COVID E MONITORAGGIO ISS: IL CALO DEI RICOVERI

Sempre dunque in attesa del nuovo bollettino Covid Italia realizzato da Ministero della Salute e Protezione Civile grazie ai dati giornalieri che le Regioni continuano ad inviare alla sede centrale – appuntamento dopo le ore 14 con tutti i nuovi aggiornamenti – diamo un’occhiata all’altro report atteso ogni venerdì, ovvero il monitoraggio Iss-Ministero della Salute sull’andamento epidemiologico del Sars-CoV-2. Ecco che anche con il monitoraggio emerge come i contagi da Covid-19 siano in netta diminuzione così come i ricoveri: incidenza casi su 100mila abitanti questa settimana scende a 48, l’indice di contagio Rt risale lievemente allo 0.85 ma comunque sotto la soglia di allarme epidemico, mentre sul tema dei pazienti in ospedale i dati del monitoraggio Iss lasciano ben sperare. Il tasso di occupazione delle aree non critiche è del 5%, calo dello 0,4% in una settimana, mentre le terapie intensive occupate da pazienti positivi al Covid sono al minimo storico, l’1,6% sui posti totali nazionali.

Come ha riportato di recente anche l’Ema (Agenzia europea del farmaco) «La situazione epidemiologica relativa al Covid-19 è in costante miglioramento in Europa, e nel complesso i dati mostrano un significativo calo nel numero di nuovi contagi, ricoveri e decessi». Lo ha spiegato bene il responsabile della strategia vaccinale dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), Marco Cavaleri, nel briefing mensile con la stampa tenuto il 15 febbraio scorso: «Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), hanno raggiunto il livello più basso osservato nell’Ue negli ultimi 12 mesi». Nonostante questo, resta l’allarme sulle fasce più fragili e deboli per condurre il richiamo del vaccino: «Le campagne di vaccinazione contro il Covid-19 potrebbero svolgersi principalmente una volta all’anno e all’inizio dell’inverno. Tra i gruppi vulnerabili è fonte di preoccupazione per la sicurezza pubblica», incoraggiando «gli anziani, le persone in gravidanza e i pazienti immunocompromessi che non sono stati rivaccinati contro il Covid con un vaccino adattato a farlo», conclude Cavaleri dell’Ema.