Come ogni venerdì è tempo di andare a conoscere il bollettino Covid settimanale del ministero della Salute, con i dati sulla situazione epidemiologica aggiornati. Come riportato dal dicastero guidato da Schillaci, nella settimana dal 14 al 20 aprile si sono registrati 27.982 nuovi casi di Covid-19, in crescita del 28,5% rispetto alla settimana precedente (quando erano 21.779). In rialzo anche i morti: 191 decessi in 7 giorni, con un incremento del 48,1% rispetto alla settimana precedente (quando erano 129).



In rialzo anche i tamponi effettuati negli ultimi sette giorni: il bollettino Covid segnala un totale di 398.788 test, il 26 per cento in più rispetto alla settimana precedente. Pressochè invariato il tasso di positività: la percentuale di casi positivi sui test effettuati si attesta al 7%, 0,1 punti percentuali in più rispetto alla settimana precedente (6,9%). (Aggiornamento di MB)



BOLLETTINO COVID OGGI 21 APRILE E MONITORAGGIO ISS AGGIORNATO

Come ogni venerdì è atteso circa dopo le ore 14 il nuovo bollettino Covid Italia con tutti i dati aggregati giunti dalle Regioni nei 7 giorni precedenti: questo report, assieme al monitoraggio Iss pubblicato la mattina sempre di oggi, concorrono a delineare l’attuale situazione generale della pandemia in Italia. Consci però del fatto che entro il prossimo mese l’Organizzazione Mondiale della Sanità si dice pronta a dichiarare la fine della pandemia (il che non significa certo la fine della malattia). Contagi e ricoveri risalgono seppur lievemente senza però creare problematiche o emergenze come purtroppo avveniva fino a qualche mese fa.



I dati del monitoraggio Isa-Ministero della Salute pubblicati oggi inquadrano bene lo scenario: Rt in calo a 0.93 sotto soglia epidemia, incidenza a 48 e occupazione di terapie intensive (1%) e ricoveri ordinari (4,5%) in lieve risalita. La scorsa settimana il bollettino Covid Italia segnalava una risalita del tasso di positività generale al 6,9%, con totale di 21.786 contagiati, 129 morti (sia “con” che “per” Covid), 20.304 guariti, 2 terapia intensive in meno a circa 200 nuovi ricoveri in più in tutto il Paese.

BOLLETTINO COVID E NOVITÀ SULLE MASCHERINE: VERSO STOP OBBLIGO NEGLI OSPEDALI

Non solo guardando i dati del bollettino Covid Italia o quelli del monitoraggio Iss, ma quando anche l’OMS si avvia per il prossimo 20 maggio a dichiarare la fine ufficiale della pandemia da Covid-19 non significa certo che la malattia del Sars-CoV-2 sia stata sconfitta del tutto, ma che certamente i suoi effetti concreti sulla popolazione sono drasticamente diminuiti rispetto agli scorsi anni. Diretta conseguenza sono le regole Covid che mano a mano decadono in Italia e all’estero: il Ministro della salute Orazio Schillaci ha fatto sapere che il Governo non è intenzionato a prorogare obbligo di mascherine in ospedali e Rsa in scadenza il prossimo 30 aprile.

«Si va verso un allentamento. Le mascherine si manterranno probabilmente nei reparti per i pazienti a rischio e imunodepressi», ha detto il Ministro Schillaci nella recente conferenza stampa di presentazione del decreto tariffe e prestazioni sanitarie (LEA aggiornati dal 1 gennaio 2024). Divisi gli esperti sul tema, con “pro” e “contro” che fanno ritornare per un attimo i tempi intensivi della pandemia Covid in Italia, dove il bollettino e i dati del Ministero erano attesi ogni giorno. «Abbandonare la dimensione dell’obbligo non ha senso perché il Sars-Cov-2 non è più grave, oggi, rispetto a altri virus respiratori», spiega il presidente della Società italiana di terapia antinfettiva Matteo Bassetti, anche se ammette «continuerò a indossare la mascherina in ospedale se entro nella stanza di un immunodepresso o se sono a contatto con una persona potenzialmente infetta, così come facevo anche prima dell’obbligo di mascherine introdotto nel 2020 per frenare la diffusione del Sars-Cov2». Contrario invece il Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta: «obbligo mascherina deve essere mantenuto perché le infezioni nosocomiali, non solo il Covid, tendono a selezionare batteri di un certo tipo anche resistenti agli antibiotici, quindi andrebbero trattati con il massimo della sicurezza disponibile, come le mascherine».