Il nuovo bollettino Covid settimanale diffuso dal Ministero della Salute mostra un calo dei ricoveri in area non critica e dei casi. Dal 16 al 22 dicembre in Italia sono stati registrati, infatti, 137.599 casi di Covid, quindi rispetto alla settimana precedente i casi sono stati in meno 37.053 (-21,2%). Cresce invece il numero dei decessi, in quanto ne sono stati registrati 798, quindi 79 in più (+11%) per un totale di 183.936. Per quanto riguarda il tasso di positività al coronavirus è in discesa: 13,5% contro il 16% della settimana precedente. Passiamo ai ricoveri in area non critica: al 22 dicembre sono stati conteggiati 8.753 pazienti contro i 9.439 della settimana prima (-7,2%).



In calo, seppur lieve, i pazienti in terapia intensiva che al 22 dicembre sono 312 rispetto ai 321 della settimana prima (-2,8%). Gli attualmente positivi sempre al 22 dicembre sono 436.465, ovvero 49.189 persone in meno (-10,1%) in 7 giorni. Infine, scende anche il numero dei tamponi secondo il nuovo bollettino Covid col report settimanale: ne sono stati fatti 1.019.362 contro 1.093.207 (-6,8%) della settimana prima. (agg. di Silvana Palazzo)



ATTESI I NUOVI DEL BOLLETTINO COVID: IL REPORT DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Come ormai da tradizione al venerdì, è atteso il nuovo bollettino settimanale Covid diffuso dal Ministero della Salute che raccoglie i dati aggregati sulla pandemia giunti da ogni Regione nel corso della settimana appena trascorsa. Come però evidenziano i freschi dati Iss e del report FIASO, la situazione sia sul fronte contagi che ricoveri vede miglioramenti netti rispetto anche solo ad un mese fa. Osservando i dati pubblicati una settimana fa emergeva come fossero 174.652 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia dal 9 al 15 dicembre 2022 mentre il dato sulle vittime saliva di ulteriori 719 decessi in 7 giorni.



Il tasso di positività del Covid-19 una settimana fa era dato in calo rispetto al trend precedente: -1,6%, con dato generale al 16% (rispetto al 17,6% della settimana ancora indietro). Secondo i nuovi dati invece arrivati oggi dalla Cabina di regia del Ministero della Salute sul monitoraggio Iss, si scopre che il calo del contagio Covid è pari a quello sui ricoveri: Rt a 0.91 (invece che 0.98), incidenza a 233 casi su 100mila abitanti (invece che 296), posti occupati in terapia intensiva al 3,2% (invece che 3,3%) e infine ricoveri ordinari calano al 13,7% (dal 14,8% della precedente settimana).

BOLLETTINO COVID E NUOVE REGOLE SUGLI OSPEDALI: PARLA IL MINISTRO DELLA SALUTE

In attesa dunque dei nuovi dati del bollettino Covid del Ministero della Salute – il report settimanale di norma viene diffuso dopo le ore 14 ogni venerdì, oggi 23 dicembre compreso – concentriamoci un attimo sulle prossime novità che saranno introdotte dal Governo in tema di sicurezza Covid. Una delle poche regole infatti che rimarrà con la proroga dettata dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, riguarda l’obbligo di mascherine anti-Covid in ospedali e Rsa. La norma è in scadenza al 31 dicembre 2022 ma verrà certamente prorogata almeno fino ai primi mesi del 2023: l’annuncio lo ha dato due giorni fa all’Adnkronos Live il Ministro Schillaci.

«L’obbligo di indossare le mascherine in ospedali, strutture sanitarie e Rsa, in scadenza il 31 dicembre, sarà riprorogato, almeno fino a primavera», spiega il titolare della Sanità, sottolineando con polemica le accuse fatte al suo operato in questi primi mesi al Governo. «Una delle poche cose che mi ha un po’ infastidito da quando sono diventato ministro – afferma Schillaci – è che qualcuno ha scritto, e continua ancora oggi a farlo, che volevamo togliere questo obbligo e poi ci abbiamo ripensato. Non ci abbiamo mai ripensato. Non abbiamo tolto l’obbligo – rimarca ancora il Ministro – e lo riprorogheremo: indossare le mascherine in ospedale è una forma di rispetto verso i pazienti più deboli». Le stesse polemiche erano state lanciate contro il Ministero dopo aver abolito il bollettino Covid giornaliero, a vantaggio di quello settimanale: si diceva che in questo modo non si avrebbe avuto “contezza” della gravità della pandemia. Visto però lo stato attuale dell’emergenza e i numeri sempre più in calo, la scelta fatta fino ad ora anche in termini di comunicazione sembra pagare.