Segnali incoraggianti dall’ultimo bollettino dati sul coronavirus in Emilia-Romagna. Nella consueta conferenza stampa giornaliera il commissario Sergio Venturi ha parlato di “numeri significativamente migliori”. Anche oggi vanno però registrati 75 nuovi morti, ma la notizia è che per la prima volta da quando la Regione è entrata nella fase acuta della crisi i decessi sono meno dei guariti, che oggi sono stati 188. I nuovi positivi sono oggi 608: la crescita giornaliera si conferma quindi del 3%, andando a costruire quel tanto atteso “plateau” di cui tutti gli esperti auspicavano il raggiungimento. I due dati più incoraggianti sono quelli dei 56 posti letto liberi in più rispetto a ieri (dunque il saldo tra ricoveri e dimessi è negativo) e quello riguardante la terapia intensiva: con 358 pazienti in reparto sono 6 i posti liberatisi nelle ultime 24 ore. (agg. di Dario D’Angelo)
CORONAVIRUS EMILIA-ROMAGNA: DATI IN MIGLIORAMENTO
Ancora una giornata con dati confortanti, quelli relativi all’emergenza Coronavirus registrati dalla Regione Emilia Romagna. L’ultimo bollettino reso noto in diretta Facebook dal commissario Sergio Venturi ha evidenziano dati ancora una volta positivi, “per una serie di ragioni”, ha commentato lo stesso Venturi. Prima di evidenziare i numeri che lasciano ben sperare però, è voluto partire dal tasto dolente, quello cioè che fa riferimento al numero di decessi pari a 91 in più (62 uomini e 29 donne) rispetto alla giornata precedente, quando erano stati 79. I casi positivi però sono stati meno del 20%: “Abbiamo passato un periodo in cui erano positivi 9 test su 10”, ha ricordato il commissario all’emergenza sanitaria in Emilia Romagna. In tutto si registrano 15.932 casi, +599 rispetto alla giornata di giovedì. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono stati 364, due in meno rispetto alle precedenti 24 ore e che hanno portato a far gioire Venturi: “è un altro dato molto positivo che testimonia il fatto che dalle terapie intensive si esce, adagio ma si esce”. I guariti salgono invece a 1852 totali (+189), un ulteriore dato positivo.
Negativo il saldo dei ricoveri: i dimessi sono stati 29 in più dei ricoverati. Come spiegato da Venturi, “i casi continuano a crescere ma sono meno gravi di 15 giorni fa”, ha spiegato Venturi nel commentare questi numeri, “questo significa che i posti letto man mano si liberano e sollevano il peso sugli ospedali”. I dati, dunque, confortano e la speranza del commissario è che gli stessi numeri positivi possano essere registrati anche nei giorni a venire. Rispetto alla mappa dei decessi, il numero maggiore lo si registra a Bologna, con ben 31 morti, mentre nessun caso a Imola. Seguono i 18 morti a Piacenza, 14 a Reggio Emilia, 9 a Modena, 4 a Rimini, 3 a Ferrara e 2 nella provincia di Forlì-Cesena. Per quanto concerne invece la mappa dei contagi, Piacenza e Reggio Emilia restano le più colpite per numero totale: la prima con 2.811 casi (46 in più) e la seconda con 2.800 (135 in più). In merito alle altre province segnaliamo Parma 2.083 (34 in più), Modena 2.498 (82 in più), Bologna 2.041 (99 in più), Imola 298 (15 in più), Ferrara 368 (27 in più), Ravenna 656 (29 in più), Forlì-Cesena 866 (di cui 447 a Forlì, 63 in più e 419 a Cesena, 14 in più), Rimini 1.511 (55 in più).
Qui la diretta video Facebook della conferenza stampa di Sergio Venturi (dalle h 17.30 circa)
CORONAVIRUS EMILIA ROMAGNA, LE PAROLE DI VENTURI
Dopo aver reso noto i dati delle precedenti 24 ore, sentendosi responsabile per il compito che è chiamato a fare, Sergio Venturi si è scagliato, pur senza mai citarlo direttamente, contro Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile asserendo: “Io non accetto sentir dire che l’1 maggio saremo ancora chiusi in casa, chiunque lo dice, dice una cosa di cui non siamo sicuri, io come cittadino mi sento mortificato. Magari è vero, ma per ora è solo un’opinione. E prima di dire opinioni in libertà, diteci cosa avete in mente di fare, diteci che cosa avete in mente per la ripresa economica del Paese. Evitate il bar sport, che non aiuta nessuno”. Uno sfogo nel quale Venturi ha anche auspicato un confronto con le Regioni rispetto alle linee da adottare. “In una situazione così difficile come quella che stiamo affrontando, in regioni così devastate dall’epidemia, non è possibile dover fare i conti anche col fuoco amico”, ha tuonato. Il commissario ha infine parlato della corsa ai test contro il Coronavirus, frenando e facendo chiarezza sui casi per i quali è opportuno richiedere il test: “Se uno non ha sintomi, è inutile che faccia un test”, ha spiegato, “se invece ci sono sintomi, vi prende in carico il servizio sanitario”.