Secondo gli ultimi aggiornamenti del bollettino regionale del 30 marzo, il dato delle vittime si attesta a quello degli ultimi giorni mentre sul fronte contagi va segnalato un netto miglioramento con un drastico calo dai più di 700 della giornata di ieri ai “soli” 412 registrati nell’ultimo bollettino di oggi. Il Commissario Venturi in diretta Facebook ha stilato gli ultimi aggiornamenti che vedono per l’appunto 412 contagi in più rispetto a domenica con 13.531 casi di positività al Coronavirus fino ad oggi: 50.990 i test refertati, 1.551 in più rispetto a ieri. Sono 5.896 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi (+170) mentre i ricoverati in terapia intensiva sono 351, 18 in più rispetto a ieri. Lato decessi, vanno registrate purtroppo ancora 95 morti da Covid-19 con bilancio totale che sale a 1.538 dall’inizio dell’emergenza: quota guariti sale invece a 1.227 (86 in più rispetto a ieri), 926 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”). I dati dell’Emilia Romagna si avvicinano di molto alla media nazionale appena vista nel bollettino della Protezione Civile (QUI LA NOTIZIA) con i morti che restano purtroppo sempre troppi mentre sono i contagi a diminuire drasticamente rispetto alle scorse settimane (+2% la percentuale di aumento contagi, era all’11% solo due settimane fa).

Per il commissario Venturi «siamo moderatamente positivi. Un numero così basso di contagi a livello regionale non si era mai visto. Modena cresce rispetto ad altre province perché siamo ancora in una situazione di picco e ci sono fasi differenti in Regione. Magari c’è una resistenza maggiore al virus in altre province, come Ferrara ad esempio che andremo a studiare perché ci sarà utile per tutti i cittadini. Ma si arriverà in maniera scaglionata ad assistere ad un calo dei casi positivi. Il fucile va comunque tenuto imbracciato: un qualche caso si può sempre ripresentare e stiamo lavorando per quel giorno: abbiamo bisogno di strumenti di avviso rapido per individuare eventuali nuovi casi».

VERSO IL BOLLETTINO 30 MARZO

Mentre la Lombardia e il Veneto solo da qualche giorno vedono una lieve flessione nei contagi da coronavirus, l’Emilia Romagna vive ormai da una settimana un saliscendi difficilmente spiegabile a livello scientifico: le vittime mostrate dal bollettino quotidiano del commissario Sergio Venturi variano di giorno in giorno (ieri sono di nuovo aumentati dopo i dati “positivi” degli ultimi 3 giorni) ma in generale si può a ben ragione sostenere che sul fronte contagi il picco potrebbe essere davvero vicino (con relativa e successiva fase di discesa dell’infezione da coronavirus).

Sono 13.119 i casi di positività al Coronavirus, 736 in più di sabato: 99 le nuove vittime (sabato erano state 77 in più) che portano il conto totale del dramma a 1.443 persone con la vita “spezzata” dal Sars-Cov.2. Nel bollettino presentato ieri dalla Regione Emilia Romagna sono poi 5.726 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi (+368), 333 in terapia intensiva (+17) con 1141 guariti complessivi, 66 in più rispetto a due giorni fa. Sul fronte dei nuovi decessi, le 99 persone mancate con positività al coronavirus sono state segnalate a Piacenza (26), 21 a Parma, 13 a Reggio Emilia, 17 a Modena, 12 a Bologna, 1 a Ferrara, 2 a Ravenna, 1 a Forlì Cesena, 5 a Rimini.

Diretta Facebook bollettino coronavirus Emilia Romagna

CORONAVIRUS EMILIA ROMAGNA, IL PUNTO DEL PRIMARIO DEL SANT’ORSOLA

«Stiamo ponendo particolare attenzione alla situazione delle case protette, che ormai restano l’unico vero focolaio d’infezione sul territorio, perché osserviamo come le misure di distanziamento sociale comincino a dare i primi risultati. Ma non è questo il momento di mollare: rispettiamo tutti regole e restrizioni» ha commentato in conferenza stampa il commissario all’emergenza coronavirus Sergio Venturi. Osservando i dati prodotti dall’ultimo bollettino, l’esperto scelto dal Governatore Bonaccini ha poi aggiunto «Continua il trend osservato nei giorni precedenti quindi una moderata riduzione dei casi percentuali, confermati dalla riduzione degli accessi in Pronto soccorso e, attraverso il 118, in ospedale per polmonite interstiziale. Purtroppo, è ancora alto il numero dei decessi, ma ci aspettiamo comunque una significativa riduzione sia dei contagi che dei decessi nei prossimi giorni».

Intervistato dal Resto del Carlino, il primario direttore di Malattie infettive del Policlinico Sant’Orsola di Bologna prof. Pierluigi Viale ha rilanciato sul fronte della cura domiciliare per il coronavirus: «In questo momento abbiamo due obiettivi fondamentali: intercettare i pazienti nella fase uno, la fase di malattia iniziale, e metterli subito in trattamento con terapia anti-virale. Se il paziente evolve verso la fase iperinfiammatoria, l’obiettivo è intercettarne precocemente l’inizio per evitare di trovarsi di fronte a casi in cui, probabilmente, il contenimento della risposta infiammatoria eccessiva è molto difficile da fare». La vera partita si gioca dunque prima della terapia intensiva, a casa, come ribadito in pratica da tutte le Regioni maggiormente colpite in questo terribile mese di marzo dal contagio da Covid-19.