Si dimezzano le vittime, restano in numero costante di nuovi contagi e le diminuzioni di malati: notizie positive quelle che arrivano dall’ultimo bollettino coronavirus della Regione Lombardia diffuso poco prima delle ore 18 quest’oggi e senza la consueta conferenza stampa che durante il weekend viene sospesa. Si contano altre 33 vittime nelle ultime 24 ore positive al tampone Sars-CoV 2 facendo salire il prezzo delle vite spezzate dal Covid-19 da inizio pandemia fino a 16.112 decessi: si contano però “solo” +210 contagi a fronte degli 88.968 positivi dall’inizio dell’emergenza. Di questi, 20.996 sono ancora ad oggi contagiati, con diminuzione significativa di altri 813 assistiti rispetto a ieri: sono numerosi i nuovi tamponi effettuati (+12.427) che però non danno un “boom” di nuovi contagi esattamente come avvenuto ieri. Sul fronte ospedaliero, si contano altri +990 guariti-dimessi (sui 51.860 totali), -2 pazienti in terapia intensiva (170 ancora i posti occupati) e -176 persone ricoverate nei reparti Covid-19. A livello di distribuzione territoriale del contagio, sono Brescia (+44) e Bergamo (+43) le province con il massimo aumento di positivi al coronavirus: dietro inseguono Milano con +32 (di cui +13 nella sola città), poi +25 a Varese e +13 a Como. (agg. di Niccolò Magnani)
I DATI SUL CONTAGIO
Sono giorni sempre molto tesi in Regione Lombardia in vista delle riaperture dal 3 giugno prossimo: dopo i dati del bollettino coronavirus di ieri, se da un lato continuano ad essere contenuti i monitoraggi su decessi e contagi, dall’altro rappresentano pur sempre la maggioranza dei casi registrati a livello nazionale il che fa guardare alla Lombardia ancora come un potenziale pericolo da alcuni Governatori del Centro-Sud. Il territorio più colpito dal coronavirus fa registrare prima del 31 maggio il 53% dei nuovi contagiati e il 60% delle vittime, nella giornata in cui ben 11 regioni invece non segnalano deceduti e Sardegna, Umbria, Calabria, Molise e Basilicata non rilevano neanche un nuovo contagio. Entrando nelle pieghe dei numeri regionali, la Giunta Fontana annuncia nell’ultimo bollettino +67 decessi (su 16.079 totali dall’inizio della pandemia), con +221 nuovi casi positivi al tampone (su 88.758 totali) mentre sono ancora in diminuzione i numeri degli attualmente positivi, ben -874 a fronte di 21.809 ancora infette dal Covid-19.
CORONAVIRUS LOMBARDIA, POLEMICHE CONTRO RIAPERTURE
A concludere la carrellata di dati disponibile fino a ieri (da domani torna la consueta conferenza stampa di Palazzo Lombardia, oggi invece uscirà solo un nuovo bollettino attorno alle ore 17.30), incoraggianti ancora i numeri dagli ospedali: -1 in terapia intensiva (172 ancora occupati), +1028 dimessi-guariti (50.870 totali) e ben -245 persone ricoverate in reparti Covid. Il tutto, a fronte di nuovi 14.301 tamponi effettuati su 741.447 da inizio pandemia: a quasi un mese dalla fine del lockdown in Lombardia i numeri sono certamente migliorati con la curva del contagio che si è abbassata notevolmente, tanto che il Governo è intenzionato a concedere riapertura totale dal 3 giugno a tutte le Regioni, Lombardia compresa.
Ma non tutti sono d’accordo a livello territoriale e tra Campania, Toscana e Sardegna il fronte del “no” alla Lombardia cresce sempre di più: «Si ha la sensazione che per l’ennesima volta si prendono decisioni non sulla base di criteri semplici e oggettivi – afferma Vincenzo De Luca, n.1 della Campania – ma sulla base di spinte e pressioni di varia natura»: la Lombardia fa quadrato, assieme a Emilia Romagna, Piemonte e Veneto ma si preannunciano giorni ancora “caldi” prima della decisione definitiva del Governo che comunque ormai pare appianata su apertura totale da mercoledì prossimo, anche se il Ministro Speranza ancora ieri annunciava «i dati saranno monitorati fino all’ultimo giorno prima della riapertura tra le regioni e se dovessero indicare una tendenza ancora preoccupante non si escludono interventi».