Nell’ultimo bollettino coronavirus della Regione Lombardia si segnala purtroppo ancora una vittima nelle ultime 24 ore (16.833) mentre sono 71 i casi registrati di Covid-19 da sabato fino ad oggi: da inizio pandemia sono 96.853 i casi totali di coronavirus in Lombardia, di cui però solo 5.588 sono ancora positivi in questo momento a fronte dei 6.494 tamponi processati nelle ultime 24 ore (su 1.365.366 da fine febbraio). Dei 71 nuovi positivi, 12 sono debolmente positivi e 3 asintomatici distribuiti in provincia di Milano (+20), +13 a Mantova, +12 a Brescia, +6 Como e Monza-Brianza, +3 Lodi, +2 Varese +1 Lecco e Pavia, 0 contagi invece nella provincia di Sondrio nelle ultime 24 ore. Sono infine 74.432 le persone guarite (di cui 1.431 dimessi) mentre i ricoverati in terapia intensiva restano 9 e caldo quelli in reparti Covid-19 (155, -7 rispetto a ieri).



BOLLETTINO LOMBARDIA DI IERI

L’emergenza coronavirus non è affatto terminata, tanto in Italia quanto nella stessa Lombardia, ma i dati quantomeno non sono più terribili come negli scorsi mesi: il bollettino di ieri 8 agosto 2020 ha visto un aumento di 76 nuovi contagiati al Covid-19 (di cui 11 debolmente positivi e 1 asintomatico a seguito di test sierologico) dopo 6.382 nuovi tamponi processati (su 1.358.872 totali da inizio pandemia). Sono in tutto 96.782 le persone colpite dal coronavirus fin da fine febbraio, di cui però solo 5.547 sono ancora malate attive secondo gli ultimi tamponi: di questi, 5.537 sono in isolamento domiciliare, solo 9 le terapie intensive (dato stabile rispetto a venerdì) e 162 i ricoverati nei reparti Covid degli ospedali della Lombardia (-8). Sono in tutto 74.403 (+171) i guariti-dimessi da inizio pandemia, di cui 72.980 i guariti definitivi e 1.423 gli ultimi dimessi: a chiudere il bollettino Covid di ieri anche i 16.832 decessi, con gli ultimi 3 morti purtroppo da segnalare ancora nella giornata di ieri.



CORONAVIRUS LOMBARDIA: IL LOCKDOWN E LE ZONE ROSSE

In attesa del bollettino coronavirus in uscita dalle ore 16.30 in poi sempre dai canali social i Palazzo Lombardia, l’incremento dei casi a livello provinciale vede su 76 nuovi positivi 24 provengono da Milano, 20 da Mantova, 7 da Bergamo e Varese, 5 da Brescia, 3 da Lodi, 2 da Monza-Brianza e Cremona, 1 da Como, 0 da Lecco e Sondrio. Mentre prosegue il contrasto sanitario ed epidemiologico all’espandersi del coronavirus, non si placano le polemiche politiche sulle zone rosse di Alzano e Nembro dopo la desecretazione di un verbale Cts del 3 marzo scorso, dove i tecnici consigliavano al Governo di chiudere l’area della Val Seriana, consiglio non ascoltato dall’esecutivo Conte (che 6 giorni più tardi chiuse poi tutta l’Italia, ndr). Secondo il Ministro della Salute Roberto Speranza oggi intervistato dal Corriere della Sera, «tra il 3 marzo e il Dpcm del 10 che chiude tutta l’Italia non c’è alcun buco. Il 4 marzo ricevo il verbale del Cts, che mi arriva sempre il giorno dopo. Il 5 avviso Conte e chiediamo un approfondimento a Brusaferro. Il 6 il premier vede il Cts e lì matura il cambio di linea, perché il tentativo di bloccare il virus in zone delimitate è superato dai numeri dell’epidemia in Emilia, Piemonte, Liguria, Marche. Il Dpcm dell’8 marzo che chiude solo le aree più colpite è pienamente conforme alle idee del Cts». La Regione Lombardia ha invece più volte ribadito come quella decisione spettasse al Governo nonostante il Premier Conte, prima dell’uscita del verbale Cts, abbia invece sostenuto che erano stati Gallera e Fontana a non voler chiudere Nembro e Alzano nei giorni caldissimi dell’esplosione di contagi da Covid-19.