Ancora buone notizie dal bollettino coronavirus della Lombardia di oggi, mercoledì 13 maggio 2020. Intervenuto in conferenza stampa, il vicepresidente Fabrizio Sala ha presentato gli ultimi dati sull’emergenza sanitaria: nelle ultime 24 ore sono stati registrati +69 morti e +394 casi positivi, che portano il totale a 15.185 decessi e 83.298 contagiati. Buone notizie dagli ospedali: -15 ricoverati in terapia intensiva e -215 ricoverati negli altri reparti Covid. Boom di guariti: +1.113 rispetto a ieri.
«Ricordiamo che questi dati vanno valutati su più giorni, la tendenza è chiaramente positiva. Abbiamo il dato dei positivi che è di 394 su quasi 11 mila tamponi, ma ancora di più il calo dei ricoverati: immaginiamo di scendere tra poco sotto i 5 mila», ha spiegato il vicepresidente Sala: «I dati sono buoni, ma vediamoli in una media di diversi giorni e la tendenza è moderatamente positiva. Stiamo attenti, ma la strada è quella giusta». Qui di seguito le slide e la conferenza stampa. (Aggiornamento di MB)
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA: I DATI DEL 12 MAGGIO
+614 casi positivi e ancora 62 morti, con altri 419 contagi registrati ieri ma in arrivo da stime in ritardo del mese di aprile: l’ultimo bollettino della Regione Lombardia ha evidenziato da un lato un calo generale della “pressione” sulla sanità regionale per quanto riguarda i casi di coronavirus, ma ribadisce come purtroppo il territorio ancora non può certo dirsi fuori dall’emergenza del tutto. Nell’attesa di capire quali saranno i primi esiti delle riaperture sulla fase 2 (i primi dati sul 4 maggio arriveranno attorno alla fine di questa settimana), nella conferenza stampa di oggi in Regione Lombardia si continuerà a tracciare la road map che porterà a possibili riaperture anche dal 18 maggio, pur tenendo sempre fisso l’andamento epidemiologico perché su quello si fonderanno le decisioni della Regione (e del Governo): 82.904 contagiati dall’inizio della pandemia (30.675 gli attualmente positivi) e 15.116 decessi come bilancio generale, mentre le buone notizie arrivano dai ricoveri con -175 persone in reparti Covid-19 (5.222 totali) e –19 in terapia intensiva (322 totali).
Il numero dei tamponi registrato ieri è stato molto elevato, 20.602 e per questo anche il numero di nuovi contagi “rialzati” può essere spiegato: sul fronte contagio, «il dato dei contagiati di oggi racconta o fotografa l’azione di indagine che stiamo compiendo in queste settimane. Di questi 1.033, ne abbiamo 447 che sono delle Rsa. Qui c’è un altro elemento: noi siamo andati a tamponare tutti gli ospiti delle Rsa, il dato di oggi è che abbiamo fatto tamponi al 90% degli ospiti delle Rsa. Un’azione massiva che abbiamo messo in campo per andare a verificare le condizioni di tutti gli ospiti delle Rsa. La positività è di circa del 25%», ha spiegato in conferenza stampa l’assessore Gallera.
CORONAVIRUS LOMBARDIA, IL PUNTO DI FONTANA
In attesa dunque dei nuovi dati in arrivo con il bollettino coronavirus in Lombardia (dalle ore 17.30 in poi la conferenza stampa con la consueta diretta video streaming su YouTube e Facebook della Regione), ha parlato ancora stamane il Governatore Attilio Fontana dicendosi però cauto in merito alle riaperture dal 18 maggio come pure “legittimato” dalla Conferenza Stato-Regioni di lunedì scorso. «I nostri dati sono ancora alti per cui è fuori di dubbio che delle scelte saranno prese solo quando ci fossero delle linee guida che garantiscano la sicurezza dei cittadini con grandissima percentuale di risultati e nel momento in cui i dati fossero valutati dal nostro comitato tecnico e ritenuti sufficienti. Il primo intendimento è tutelare la salute dei cittadini. Saremo estremamente cauti. Questo è il periodo più delicato», spiega il Presidente lombardo confermando che entro domani arriveranno le decisioni in merito a cosa e come riaprirà da lunedì prossimo.
«Prima del 18 maggio noi dovremo ricevere le linee guida dall’Inail e i dati dai quali si dovrebbero vedere le conseguenze delle aperture del 4 maggio sulla diffusione dell’epidemia. Se i numeri stanno andando nella direzione delle ultime due settimane, credo che si potrà pensare di riaprire qualche attività. Un altro aspetto è la differenziazione degli orari di inizio lavoro, uno degli elementi che ho chiesto da tre settimane. Aspettiamo che il Governo raggiunga l’accordo coi sindacati per dilazionare gli orari delle attività», conclude Fontana.