«I dati sono positivi»: così, in conferenza stampa, l’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi nel commentare il bollettino coronavirus della Lombardia di oggi, giovedì 14 maggio 2020. Tornano a crescere i dati di morti (+111) e casi positivi (+522, ma con 4 mila tamponi in più rispetto a ieri): il totale è di 15.296 decessi e 83.820 contagiati. Il bilancio dei guariti è salito di 653 unità, mentre arrivano delle ottime notizie dagli ospedali: -10 ricoverati in terapia intensiva e -189 ricoverati negli altri reparti Covid.
Questo il commento dell’assessore Rolfi: «Altro dato importante sono le persone che escono dalla terapia intensiva e dagli altri reparti Covid. Altri 10 cittadini guariti che escono dalla terapia intensiva. Se ricordiamo i momenti di maggiore difficoltà, siamo arrivati a 1.400 ricoverati nelle terapie intensiva. Continua dunque il calo graduale ma costante, segno che i dati vanno a consolidarsi. Un dato su tutti che abbiamo imparato a gestire è il cosiddetto R0, che in Lombardia è pari a 0,53 rispetto alla media nazionale di 0,70». Qui di seguito le slide e la conferenza stampa. (Aggiornamento di MB)
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA: I DATI DEL 13 MAGGIO
La Lombardia vive ore di attesa frenetica per capire cosa e se si riaprirà dal prossimo 18 maggio a due settimane dall’inizio della fase 2 nazionale: nella conferenza stampa della Regione ieri pomeriggio, l’ultimo bollettino coronavirus prima del 14 maggio ha confermato l’andamento non peggiorativo del contagio nell’area pur più colpita dalla pandemia. +69 morti e +394 casi positivi, che portano il totale a 15.185 decessi e 83.298 contagiati: questo il sunto della giornata di ieri, con buone notizie però dal settore ospedali visti i -15 ricoverati in terapia intensiva e -215 ricoverati negli altri reparti Covid. È ancora ottimo il numero sui guariti, +1113 rispetto a martedì.
In termini generali, sono 83.298 i positivi in Lombardia dall’inizio della pandemia (più di 30mila quelli attualmente positivi), 15.185 i decessi, 307 le terapie intensive occupate, 5007 i pazienti ricoverati in reparti Covid-19 e infine 29356 guariti, dopo ben 524.163 tamponi effettuati dall’inizio dell’emergenza coronavirus. «I dati sono buoni, ma vediamoli in una media di diversi giorni e la tendenza è moderatamente positiva. Stiamo attenti, ma la strada è quella giusta», ha commentato ieri il vide Governatore Fabrizio Sala in conferenza stampa.
CORONAVIRUS LOMBARDIA: LA NUOVA ORDINANZA SUL LAVORO
Nell’attesa del nuovo bollettino questo pomeriggio a partire dalle 17.30 nella consueta conferenza stampa in diretta video streaming dai canali social della Regione Lombardia, sono ore di ulteriore attesa anche per le decisioni che il Governatore Fontana dovrà prendere sulle riaperture dal 18. La giunta leghista attende due importanti aggiornamenti da Roma per poter procedere con la nuova ordinanza tra oggi e domani: gli indici di contagio che il Ministero della Salute renderà noti in giornata – una sorta di “patentino” delle Regioni per indicare gli effetti del contagio dal 4 maggio in poi – e poi verifiche sulla possibilità di spalmare l’orario di inizio delle varie attività lavorative lungo le 4 ore comprese tra le ore 8 e le 12.
L’intento che ormai circola in Regione Lombardia sarebbe quello di riaprire tutti i negozi dal 18 maggio con la particolare attenzione per bar, ristoranti e parrucchieri da “approvare” solo se vi siano le condizioni nei singoli esercenti di rispetto delle linee guida Inail-CTS arrivate ieri sera dal Governo. Della serie, chi può già rispettare le regole parta subito lunedì prossimo, chi invece deve ancora aggiornarsi può avere tempo finché non si sarà “regolarizzato”. Nel frattempo stamane lo stesso Fontana ha firmato una nuova ordinanza che prevede prescrizioni per i datori di lavoro, «più restrittive di quelle statali», che saranno valide dal 18 al 31 maggio: «necessità di sottoporre il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, al controllo della temperatura corporea». In sostanza, se la temperatura è superiore ai 37,5 gradi, non sarà consentito l’accesso o la permanenza nei luoghi di lavoro.