Pochi istanti fa è stato reso noto il bollettino coronavirus della Lombardia di oggi, venerdì 15 maggio 2020. Il bilancio aggiornato è di 84.119 casi positivi e 15.411 morti, +299 contagiati e +115 decessi nelle ultime 24 ore. Importante balzo in avanti dei guariti, +3.808 rispetto a ieri, mentre arrivano altre buone notizie dalla situazione negli ospedali: -21 ricoverati in terapia intensiva e -113 ricoverati negli altri reparti Covid.



Questa l’analisi dell’assessore alla Protezione Civile, Pietro Foroni: «Il dato positivo che prosegue anche oggi è quello della diminuzione delle terapie intensive e degli altri reparti Covid. Ieri siamo scesi sotto la soglia dei 300 ricoverati, oggi siamo a 276. Aumentano i guariti in maniera importante. Il dato dei contagi è difficile da commentare giorno per giorno, ma resta comunque positiva: su oltre 12 mila tamponi, quelli positivi sono “solo” 299. Un dato positivo se comparato con quello delle volte scorse. Il complesso è positivo e ci spinge ad affrontare con coraggio e responsabilità una nuova parte della Fase 2». (Aggiornamento di MB)



 

 

BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA: FONTANA SU INDICE DI CONTAGIO

In attesa del nuovo bollettino della Regione Lombardia sull’andamento del coronavirus, che verrà fornito in conferenza stampa, il governatore Attilio Fontana ha parlato in vista della nuova Fase, quella 2B. Dal 18 maggio sono infatti previste nuove aperture, ma l’attenzione deve restare alta. «Spero che possa essere un’estate quasi normale, mi auguro veramente che tenendo ancora un po’ duro e cercando di rispettare rigorosamente le regole e cercando di non commettere imprudenze si possa continuare ad abbassare questo indice di infezione», ha dichiarato ai microfoni di Rainews24. Inoltre, il presidente della Regione Lombardia ha parlato dell’indice di contagio che rappresenta un elemento positivo in un momento così delicato. «Noi fra le altre cose abbiamo l’indice che è tra i migliori d’Italia, siamo tra le regioni più virtuose da questo punto di vista, abbiamo come il Veneto uno 0.53 che è vicino al miglior risultato». L’obiettivo è proseguire in questa direzione. «Se i nostri cittadini continueranno ad essere seri come si sono dimostrati fino ad oggi, sono convinto che sarà un’estate con poche limitazione nella quale potremo riacquistare giorno dopo giorno uno spazio della nostra libertà». (agg. di Silvana Palazzo)

CORONAVIRUS LOMBARDIA: OGGI NUOVO BOLLETTINO

Per la Lombardia la giornata di ieri è stata la peggiore degli ultimi tempi: il nuovo bollettino letto in conferenza stampa con l’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi ha segnato una battuta d’arresto nella diminuzione di contagi e morti, segnando purtroppo nuovi +522 nuovi pazienti positivi al coronavirus e soprattutto +111 vittime registrate in sole 24 ore. Nei giorni caldi dove impostare le riaperture del 18 maggio, mentre la Regione attende informative dal Governo tramite il varo del nuovo Decreto Riaperture, i dati epidemiologi hanno suonato un deciso campanello d’allarme per l’intera Lombardia. A fronte di 538mila tamponi (ieri +14mila rispetto al giorno precedente), le persone contagiate dal Covid-19 risultano 83.820 dall’inizio della pandemia (di questi 29.956 sono attualmente positivi) mentre le vittime salgono purtroppo a 15.296 dopo gli ultimi 111 decessi registrati. Il bilancio dei guariti è salito di 653 unità, mentre arrivano delle ottime notizie dagli ospedali: -10 ricoverati in terapia intensiva (297 totali) e -189 ricoverati (4.818) negli altri reparti Covid.

«Se ricordiamo i momenti di maggiore difficoltà, siamo arrivati a 1.400 ricoverati nelle terapie intensiva. Continua dunque il calo graduale ma costante, segno che i dati vanno a consolidarsi. Un dato su tutti che abbiamo imparato a gestire è il cosiddetto R0, che in Lombardia è pari a 0,53 rispetto alla media nazionale di 0,70» ha ribadito ieri l’assessore Rolfi leggendo la parte sicuramente più positiva del bollettino coronavirus prima del 15 maggio. «I dati di oggi (ieri, ndr) della Protezione civile  ci dicono che la Lombardia è ancora l’epicentro dell’epidemia. Abbiamo meno di mille nuovi casi a livello nazionale e la metà è in  Lombardia», spiega all’Adnkronos il primario di Pneumologia della Fondazione Gemelli IRCCS di Roma e componente del Comitato Tecnico Scientifico Luca Richeldi.

CORONAVIRUS LOMBARDIA: COME E QUANDO SI RIPARTE

Il problema ora è capire per il Governatore Fontana come ripartire dal 18 maggio: mentre ieri è uscita l’ultima ordinanza sulle condizioni nei luoghi di lavoro cui saranno obbligati a seguire i datori di lavoro (misurazione febbre obbligatoria e controlli prima di ogni turno), la Regione attende indicazioni sui “patentini” di contagio delle singole Regioni. I dati dovevano arrivare ieri ma i ritardi di altre Regioni hanno portato a far slittare la comunicazione del Ministero della Salute e di conseguenza anche l’ordinanza d Fontana: in attesa della nuova conferenza stampa di questo pomeriggio (diretta video streaming sui canali social della Regione, come sempre dopo le ore 17.30 da Palazzo Lombardia), l’indirizzo che stanno prendendo in giunta è quella di ripartire con bar, negozi, ristoranti e parrucchieri aperti da lunedì 18 maggio ma solo se potranno rispettare le linee guida del Governo e la nuova ordinanza sulla misurazione della temperatura.

Stamattina ci sarà un incontro in videoconferenza con Francesco Boccia, ministro agli Affari Regionali, e poi si attenderà il varo del nuovo Decreto prima di procedere con le decisioni regionali su tutto il territorio: il motto di Fontana sarebbe il “riapra chi può”, con permanente richiesta al Governo di poter differire l’orario di aperture spalmato su 4 ore tra le 8 e le 12 per non affollare i mezzi pubblici. «La proposta lombarda prevede che manifattura, costruzioni, trasporto privato e magazzinaggio aprano tra le 6 e le 10, il, commercio all’ingrosso e al dettaglio e le autoriparazioni tra le 7 e le 11, gli uffici pubblici e gli studi professionali tra le 8.30 e le 12», riporta Il Giorno. Non si attende altro che una risposta dal Governo e soprattutto dai sindacati, da quali in questa fase passa molto degli accordi sulle eventuali modifiche dei turni di lavoro.