Non è ancora stato comunicato nel dettaglio il bollettino con il report grafico di Regione Lombardia, ma tramite il resoconto nazionale del Ministero della Salute (che da oggi sostituisce il bollettino della Protezione Civile, qui tutti i dettagli) emerge la pessima giornata per la regione già più colpita dal coronavirus: dopo diversi giorni “positivi”, tornano a salire sia le vittime che i nuovi contagi in tutta la Lombardia. +170 le persone risultate positive al tampone (+9.831 quali effettuati), mentre ieri erano stati solo 88. Peggio ancora le vittime, con +32 decessi mentre mercoledì si erano fermati a 8: aumentano i guariti anche se in maniera inferiore rispetto a ieri (+383 su 64.831 totali), migliorano invece i dati sui malati a livello ospedaliero ed epidemiologico. Dei 11.992 ancora “attivi” in Lombardia, il bollettino segnala il decremento di 235 unità rispetto a ieri, con i ricoverati in reparti Covid che scende di 70 unità fino ai 622 attuali: da ultimo, stabili le terapie intensive (48) e 11.322 le persone in isolamento domiciliare.

CONFERENZA STAMPA REGIONE LOMBARDIA

Qui di seguito la conferenza stampa di Regione Lombardia con l’assessore regionale alle Politiche Sociali Stefano Bolognini sui temi del volontariato e terzo settore. Appuntamento a tra poco con il bollettino coronavirus di oggi, giovedì 25 giugno 2020.

BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA: I DATI DEL 24 GIUGNO

Da lunedì fino a ieri il bollettino della Regione Lombardia ha vissuto finalmente di un’inversione di tendenza epidemiologica importante: tanto il numero di vittime ridotto quanto i nuovi contagi limitati permettono una più confortante convinzione sulla fattibilità di una “fine pena” più vicina per la Regione più colpita dal coronavirus. Certo, i dati di mercoledì dicono che di questi giorni quello di ieri è stato forse il “peggiore”, ma nulla a che vedere con le settimane passate: +7 morti (su 16.586 totali) ma anche +88 nuovi contagi (sui 93.261 da inizio pandemia) di cui 17 con test sierologico, a fronte di 9.099 tamponi effettuati sui 980.820 totali.

La percentuale dei casi positivi sul totale dei tamponi giornalieri risale lievemente dallo 0,88% di martedì fino allo 0,97% di ieri, mentre migliora ancora ulteriormente il dato sui guariti, +758 sui 64.448 a livello generale. Al momento in Lombardia il bollettino epidemiologico registra ancora 12.227 malati “attivi”, con decremento rispetto al giorno prima di 677 unità: a livello di ospedali, calano ancora le terapie intensive (-3 sui 48 totali) e i ricoverati non gravi scendono fino a 692 (-218 in 24 ore).

CORONAVIRUS LOMBARDIA: IL PUNTO DI GALLERA

«I dati di oggi si qualificano per un ulteriore, sensibile calo dei pazienti ricoverati nei reparti di degenza dei nostri ospedali che si attestano a quota 692 (218 in meno di ieri)», spiega l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera commentando gli ultimi dati del bollettino di ieri. In attesa dei nuovi numeri e degli aggiornamenti come sempre successivi alla conferenza stampa di Palazzo Lombardia (diretta video streaming dalle ore 17 in poi), è ancora il n.1 della Sanità lombarda a fare il punto della situazione con il ringraziamento (che ha generato diverse polemiche tra le opposizioni) al lavoro non solo degli ospedali pubblici ma anche di quelli privati. «Gli ospedali privati vanno ringraziati perché hanno aperto le loro terapie intensive e le loro stanze lussuose ai pazienti ordinari», spiega Gallera ringraziando poi l’intero sistema sanitario regionale per aver contrastato il coronavirus nella sua fase più acuta.

Si attende ovviamente la “risoluzione” di questa lunghissima “croce” che la Lombardia sta portando avanti ma non ci sono notizie positive in tal senso: secondo il direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, Walter Ricciardi (ex Oms) «La Lombardia mostra una dinamica dei contagi ancora molto sostenuta, con un andamento estremamente variabile, ma con un trend di discesa molto lento: i modelli statistici indicano che la pandemia in questa regione entrerà nella fase di azzeramento non prima di 3 mesi».