Cala in maniera importante il numero dei nuovi casi di coronavirus nella Regione Lombardia. Sono 84 i nuovi casi rispetto a ieri, quindi dall’inizio dell’epidemia sono risultate positive al Sars-CoV-2 89.526 persone. Lo mostrano i dati forniti col nuovo bollettino. I morti sono 16.201, quindi ne sono stati registrati 29 nelle ultime 24 ore. I ricoveri in ospedale, invece, sono 2.954, a fronte di un calo di 41 pazienti. Quelli in terapia intensiva sono 125, quindi ce ne sono 6 in meno. Il totale dei guariti sale a 53.101, grazie ad un incremento di 55 unità. Nessuna variazione per quanto riguarda i casi attualmente positivi, che sono ancora 20.244. In calo anche il numero dei tamponi: ne sono stati processati 3.410, contro i 11.355 di ieri. Il totale dei tamponi sale a 780.887. Comunque, il rapporto tra tamponi eseguiti e numero di positivi individuati è del 2,5 per cento.



Passiamo ai dati provinciali. Nella provincia di Milano il totale dei casi è 23.207 (+31). A seguire Brescia 14.881 (+20), Bergamo 13.466 (+1), Cremona 6.471 (+1), Monza 5.559 (+3). Milano città registra 9.838 casi (+16). (agg. di Silvana Palazzo)

Qui di seguito la conferenza stampa da Regione Lombardia con l’assessore alla Famiglia, Silvia Piani: in diretta dal Pirellone si parlerà di centri estivi e pacchetto famiglia. Tra pochi minuti l’aggiornamento con il bollettino coronavirus aggiornato al 4 giugno 2020.



BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, DATI 3 GIUGNO 2020

Ancora 29 morti e 237 nuovi contagi, sono questi i dati principali emersi nell’ultimo bollettino coronavirus disponibile dalla Regione Lombardia: il focus parla di un territorio ancora immerso nel “caos” Covid-19 con numeri però certamente più rassicuranti anche se ancora ieri 3 giugno il 74% degli infetti “nuovi” a livello nazionale vengono proprio dalla Lombardia (237 sui 321 in tutta Italia). In attesa di ricevere il nuovo prospetto Iss con tutti i monitoraggi dell’attuale settimana (le “pagelle” regionali in arrivo domani dal Ministero della Salute), i dati emersi ieri in conferenza stampa con la Regione Lombardia raccontano comunque di un coronavirus in discesa anche nell’area più colpita: -31 malati in 24 ore (20.224 i totali), con +11.355 tamponi processati (777.477) e +239 nuovi guariti-dimessi (53.046 i totali). Detto delle persone positive dall’inizio della pandemia fino ad oggi (-327 sui 89.442), anche il fronte ospedaliero conferma i buoni dati degli scorsi giornI: -26 ricoverati in reparti Covid (su 2995) e –35 posti in terapia intensiva, che porta il dato in Lombardia a 131 posti occupati a prima del 4 giugno.



CORONAVIRUS LOMBARDIA: A MILANO TOLTA ORDINANZA ANTI-MOVIDA

Su scala provinciale, gli ultimi dati del bollettino Lombardia mostrano +51 contagi a Brescia, +37 a Milano (+14 in città), +77 a Bergamo e +28 in Monza-Brianza: resta il senso di una pandemia che ancora non abbandona del tutto la Lombardia ma lascia comunque margine “confortante” per affrontare la fase 3 cominciata ieri con buoni prospetti. Come annunciato ieri sera in tv, Beppe Sala ha rimosso l’ordinanza anti-movida che imponeva lo stop alla vendita di alcolici da asporto dopo le 19 (e divieto parallelo di consumarli in tutta la città fino alle 7 del mattino): riparte così la movida dopo neanche una settimana mentre sul fronte sanitario la novità di giornata – in attesa dei nuovi dati in arrivo oggi pomeriggio attorno alle 17 con la consueta conferenza stampa in diretta video streaming da Palazzo Lombardia – è rappresentata dal plasma iperimmune.

È in preparazione un protocollo lombardo per curare le persone infette dal Covid-19 con la plasmaterapia in previsione di una eventuale, si spera mai in arrivo, seconda ondata di coronavirus: come riporta il Giorno, ad un numero molto superiore rispetto ai primi 48 pazienti «potrebbe essere somministrata un’infusione di plasma iperimmune, come ha pensato di fare il professor Cesare Perotti», con ottimi risultati sul campo. L’assessore al Welfare Gallera sta pensando ad un protocollo regionale nello stesso momento in cui il Policlinico San Matteo di Pavia sta già raccogliendo il sangue dei guariti per essere pronto alle possibili nuove emergenze.