79.369 casi positivi e 14.611 morti, +634 contagiati e +222 decessi nelle ultime 24 ore: questo il nuovo bilancio dopo il bollettino coronavirus della Lombardia di oggi, 6 maggio 2020. Pietro Foroni, assessore alla Protezione Civile, ha presentato i dati in conferenza stampa ed arrivano ottime notizie dagli ospedali: -29 ricoverati in terapia intensiva e -122 ricoverati negli altri reparti Covid. Dati importanti, considerando che la Lombardia è ormai scesa sotto quota 500 pazienti nelle T.I.



Queste le parole dell’assessore alla Protezione Civile, Pietro Foroni: «Commentare dei dati giornalieri non è mai facile, perché servono delle statistiche più prolungate nel tempo. Il dato positivo, ormai consolidato da settimane, è la riduzione delle terapie intensive. Fanno ben sperare e rimarcano che le misure hanno avuto importanti risultati. Con l’apertura delle varie attività da lunedì e quelle future, tutto deve armonizzarsi con l’indispensabilità di misure di sicurezza come l’utilizzo della mascherina o il distanziamento sociale». (Aggiornamento di MB)



 

 

BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, I DATI DEL 6 MAGGIO

Una giornata a due facce quella vissuta ieri in Lombardia: prima l’annuncio molto importante del vice Governatore Fabrizio Sala sul fatto che finalmente il tasso di contagio da coronavirus in Lombardia è inferiore alla media italiana, poi però nel bollettino quotidiano presentato in conferenza stampa che riporta ancora dati non incoraggianti per la diffusione del contagio in tutta la Regione. Nel bollettino aggiornato a prima del 6 maggio si scopre infatti che sono ancora 95 i decessi registrati in sole 24 ore, con +500 contagiati nuovi al Sars-CoV-2 a fronte di 425.290 tamponi effettuati (+6455 rispetto a lunedì).

Il bilancio è salito a 78.605 contagiati totali (37.092 attualmente malati) e 14.389 decessi, con 500 casi positivi e 95 morti in più tra lunedì e martedì: molto buoni per fortuna i dati sui ricoveri, -23 in terapia intensiva e -213 ricoverati negli altri reparti Covid e 53.237 i pazienti dimessi. «Ne avrei fatto volentieri a meno, ma devo ammettere che è stata anche una grande esperienza: sono tra i fortunati che ce l’hanno fatta, anche se sono ancora in convalescenza, ma se penso purtroppo ai tanti che non ce l’hanno fatta, mi ritengo assolutamente contento della mia situazione», è stato il commento di ieri dell’assessore Mattinzoli, tra i primi politici a rimanere contagiato dal coronavirus all’inizio della pandemia.

CORONAVIRUS LOMBARDIA, CONTAGIO INFERIORE A MEDIA ITALIA

Il “paradosso” di un contagio che scende nella media ma che vede ancora 95 morti e 500 contagiati in più in tutta la Lombardia è il senso di una fase 2 che purtroppo è ancora lontana dall’essere “risolta”: «Se guardassimo ai dati economici e alla voglia, fare ripartire l’economia è importante, ma i dati ci dicono che la tutela e la salute dei cittadini va assolutamente tutelata. Con un coordinamento nazionale e con date chiare e precise, le due cose possono andare di pari passo. Questi dati ci dicono che siamo sulla buona strada, ma il livello di attenzione non deve essere ancora abbassato» ha ribadito ancora ieri Mattinzoli. Nel frattempo resta comunque interessante il dato sul R0 che fa comprendere come ad oggi ci si può ammalare di meno in Lombardia che non nel resto d’Italia: «Stiamo incrociando tutti i dati che ci arrivano e con l’aiuto di alcuni ricercatori calcoliamo il tasso di R0 al momento sappiamo che in Italia il tasso è 0,80, il tasso R0 della Lombardia è 0,75, quindi ogni persona contagia 0,75 persone cioè non più di una», ha ribadito ieri il vice-Governatore Fabrizio Sala.

Il Presidente Fontana è tornato invece a parlare questa mattina (intervista a Rai Radio 1), in attesa del nuovo bollettino in conferenza stampa (come sempre diretta video streaming dalle ore 17-17.30 su YouTube e Facebook), illustrando la proposta sugli orari di lavoro nella fase 2: «riaprire i negozi a partire dal 18 maggio, ma solo facendoli iniziare dalle 11 di mattina.Il rischio che nelle ore di punta si possa creare affollamento c’è […] la richiesta che io sto facendo da tempo, e che spero venga presa in considerazione anche dai sindacati oltre che dal governo, è la strada giusta».