La Regione Lombardia ha diffuso il nuovo bollettino sull’emergenza coronavirus. Sono 90.389 i casi dall’inizio dell’epidemia: nelle ultime ore ne sono stati registrati 194 a fronte di 4.488 tamponi effettuati, per un rapporto positivi-tamponi che sale al 4,3 per cento. In totale comunque sono 826.465 i tamponi eseguiti. Comunque diminuisce il numero delle persone attualmente positive: -101, quindi sono 19.319. Stabile il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: sono 107 come ieri. Diminuiscono invece quelli ricoverati in altri reparti: sono 2.708, quindi ci sono -93 malati. Cresce invece il numero dei pazienti guariti e/o dimessi: sono 263 in più, quindi in questo caso il bilancio è di 54.768. Per quanto riguarda i morti, purtroppo si registrano 32 decessi da ieri, per un totale di 16.302 vittime.
Passiamo ai dati provinciali. Quella più colpita resta Milano: ci sono 24.437 (+29) casi. Invece a Milano città si sono registrati finora 9.957 casi, quindi c’è stato un aumento di 15 contagi. A Bergamo 13.609 casi (+51), a Brescia 15.070 (+63), a Como 3.935 (+13), a Cremona 6.502 (+7), a Lecco 2.768 (+2), a Lodi 3.502 (+2), a Mantova 3.390 (+2), in Monza e Brianza 5.583 (+10), a Pavia 5.418 +2) e a Varese 3.700 (+7). Sono 4 i nuovi casi in provincia di Sondrio, dove il totale è di 1.492, mentre per altri 1.983 casi sono in corso delle verifiche. (agg. di Silvana Palazzo)
Qui di seguito il video della conferenza stampa dal Pirellone con l’assessore alle Politiche Sociali Stefano Bolognini per fare il punto della situazione sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Regione Lombardia. Appuntamento a tra pochi minuti per i dati del bollettino aggiornati a oggi, lunedì 8 giugno 2020.
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA: I DATI DI IERI
«Non c’è nessun caso Lombardia»: con queste semplici parole il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ieri a Non è l’Arena ha provato a spegnere le tante polemiche tra Regione Lombardia e Governo centrale che perdurano anche dopo la fine della fase acuta del coronavirus. L’ultimo bollettino disponibile prima del 8 giugno mostra che pure i dati generali – seppure rimangano i più alti di tutta Italia come lo è sempre stato fin dall’inizio della pandemia – raccontano di un’emergenza presente ma non più tremenda a livello ospedaliero. Sono 90.195 le persone risultate positive al Covid-19 da inizio emergenza, con aumento nelle ultime 24 ore di 125 nuovi casi registrati: sono invece “solo” 19.420 le persone attualmente positive al Sars-CoV 2, con decremento di meno 79 assistiti rispetto a sabato.
Bene il numero di guariti-dimessi – +183 sui 54.505 totali – mentre è inferiore il dato dei tamponi effettuati, +8.005 a fronte dei 821.977 processati dall’inizio della pandemia. Il bollettino della Regione Lombardia del 7 giugno mostra poi anche -3 posti occupati in terapia intensiva (107 il dato generale ad oggi), 2.801 ricoverati in reparti Covi (-39) e purtroppo ancora 21 morti registrati che fanno salire il conteggio totale alla cifra sempre più drammatica di 16.270 decessi solo in Lombardia.
CORONAVIRUS LOMBARDIA “NON C’È NESSUN CASO”
Mentre a livello di province il coronavirus sembra distribuirsi senza “grandi picchi” come nelle scorse settimane (è l’area di Milano a registrare l’aumento maggiore, di +43 casi con 23 solo nella città metropolitana), si è in attesa del nuovo bollettino diffuso oggi pomeriggio dalla conferenza stampa in diretta video streaming da Palazzo Lombardia (dalle ore 17 in poi) per scoprire se la curva del contagio sia ancora in costante diminuzione. Nel frattempo sono proprio gli esperti sanitari della Lombardia a definire come non si possa parlare ad oggi di un “caso Lombardia” per quanto riguarda la diffusione del Sars-CoV 2: «il numero di casi positivi ancora alto rientra nel normale andamento dell’epidemia nella regione», spiega Carlo Signorelli, ordinario di Igiene e sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
La Lombardia sarà l’ultima a rientrare nella normalità essendo stata la più colpita in questa pandemia nazionale, ma i dati che danno l’andamento vero del coronavirus «sono quelli del numero di ricoveri in ospedale in terapia intensiva e dei morti, tutti in calo. Vediamo un’aggressività minore della malattia. Gli ammalati si presentano con sindromi cliniche caratterizzate da una gravità infinitamente inferiore rispetto a quanto osservato a marzo e aprile», conclude Signorelli, collega di quel Zangrillo che da giorni viene attaccato da politici e virologi per aver detto quanto oggi ripetuto da Signorelli e dallo stesso viceministro Sileri. Il Covid-19 a livello ospedaliero è in completa diminuzione: non significa che sparirà sicuramente, ma al momento quantomeno non si può dire che l’emergenza sia la stessa di uno o due mesi fa.