Lieve rialzo delle vittime (+9, ieri erano state 8) con conteggio sempre drammatico a livello generale (16.466) ma anche deciso calo dei nuovi contagiati di coronavirus: questo contiene il bollettino della Regione Lombardia per questo martedì 16 giugno, in attesa che arrivino le consuete slide di Palazzo Lombardia oggi in ritardo. Ancora 143 nuovi contagiati, ma ieri erano 259, facendo calare così il rapporto con i positivi “nazionali” al 70% nelle ultime 24 ore: delle 92.060 persone contagiate dal Covid da inizio pandemia in Lombardia, sono attualmente positive ancora 15.233 con decremento di 743 malati in 24 ore. Bene ancora la conta dei guariti, con +877 sui 60.361 totali, mentre calano ancora i numeri sul fronte ospedali: -25 ricoverati in terapia intensiva (69), -116 nei reparti Covid (1902 totali) e situazione migliorata anche nelle varie province, con Milano (+42 casi), Bergamo (+12) e Brescia (+11) capofila. Nel frattempo, in attesa delle decisioni della magistratura, la Regione Lombardia ha sospeso la fornitura dei test sierologici Diasorin: lo ha comunicato l’assessore al Welfare Gallera durante la discussione di una mozione M5s in giunta regionale in cui si chiedeva la revoca dell’affidamento diretto alla Diasorin Italia nella fornitura dei test sierologici.
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LA CONFERENZA STAMPA DI REGIONE LOMBARDIA
Qui di seguito la conferenza stampa da Regione Lombardia con l’assessore alle Politiche per la famiglia Silvia Piani e il direttore Fondazione Oratori Milanesi don Stefano Guidi sui centri estivi. Appuntamento a tra poco per il bollettino coronavirus di oggi.
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, I DATI DEL 15 GIUGNO
Ancora ieri l’85% dei nuovi casi di coronavirus a livello nazionale provenivano dalla Lombardia: il bollettino del 15 giugno è ancora una volta problematico per la Regione più colpita dalla pandemia, anche se va detto che si registra uno dei numeri più bassi di decessi (8 sui 16.457 totali) mai segnalati prima. Resta il punto del contagio con +259 positivi al tampone sui 6.637 test processati (91.917 totale da inizio Covid) e soprattutto con il rapporto tra positivi e tamponi giornalieri risalito fino al pericoloso 3,9%. La Lombardia, in attesa della nuova conferenza stampa in diretta video streaming come sempre attorno alle ore 17 sui canali social della Regione, fa però sapere che di quei 259 nuovi contagi, 109 sono tamponi a fronte positività sierologico sui cittadini, 8 tamponi conseguenti a sierologici su operatori socio sanitari, 17 su ospiti delle RSA e gli altri 125 cittadini positivi oggi, alcuni sono riferibili alla positività a seguito di sierologici privati. Bene il numero dei guariti – ancora +264 sui 59.484 totali – e si ferma il numero dei ricoveri in terapia intensiva, 94.
CORONAVIRUS LOMBARDIA: IL PUNTO DI GALLERA
Concludono il bollettino coronavirus della Lombardia di lunedì i 2.108 ricoverati in reparti on gravi (-98) e le persone attualmente positive al Sars-CoV 2 che risultano essere 15.976, con decremento di 13 persone rispetto alla giornata di domenica. Sul fronte provinciale, il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco mette l’attenzione-allarme sulle zone di Bergamo, Brescia e Milano ancora una volta (rispettivamente, +69, +56 e +52 contagi in 24 ore): «I dati non sono male: molti dei casi lombardi sono asintomatici svelati dai test. Bisogna tenere alta la guardia su Milano, Bergamo e Brescia. Abbiamo un bel numero di tamponi, un buon dato su ricoveri e terapie intensive e un ottimo dato sui decessi. Teniamo alta la guardia, dunque».
Nel commentare il bollettino di ieri, l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha riferito che «L’ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo eseguendo il tampone determina un maggior numero di positività che nella maggior parte dei casi non è legata a nuove insorgenze». Per questo motivo, la maggioranza dei nuovi casi registrati – e lo dimostrerebbero i reparti di ospedali sempre meno in emergenza per il coronavirus – è «debolmente positivo. Questo elemento evidenzia la presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale però alle settimane precedenti», conclude Gallera.