Pochi istanti fa è stato reso noto il bollettino coronavirus della Lombardia di oggi, lunedì 22 giugno 2020, e arrivano sicuramente delle buone notizie dal Pirellone. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati tre nuovi decessi, bilancio salito a 16.573 morti dall’inizio dell’epidemia. Rispetto a ieri +143 casi positivi su +7.776 tamponi effettuati, totale di 93.111. -205 gli attualmente positivi (13.638), mentre rispetto a ieri ci sono +345 tra dimessi e guariti, totale di 62.900. Infine, -2 ricoverati in terapia intensiva (51) e -213 ricoverati negli altri reparti Covid (1.047).
Questo il commento dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera: «Anche oggi possiamo commentare notizie sostanzialmente positive. In particolare continuano a diminuire i numeri dei ricoverati e dei dimessi, così come va rilevato che tra i 143 nuovi casi positivi, 64 sono riferibili a test sierologici e che, complessivamente 83 sono ‘debolmente positivi’. Da specificare anche che 2 casi riguardano operatori socio sanitari e 5 gli ospiti delle RSA. I decessi, infine, sono tre».
Importanti aggiornamenti arrivano direttamente dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana: eliminato l’obbligo di tenere guanti in nitrile sui mezzi pubblici. Dopo aver valutato i pareri scientifici e le raccomandazioni dell’Oms, Fontana ha deciso di modificare una delle misure di sicurezza introdotte nelle scorse settimane, invitando però alla cautela tutti i cittadini lombardi, a partire dal lavaggio delle mani: «Ci apprestiamo a tornare alla normalità, con piccoli passi, evitando condotte che potrebbero inficiare gli enormi sacrifici di questi ultimi mesi».
Qui di seguito le slide e la conferenza stampa di Regione Lombardia con la presentazione del primo studio italiano, coordinato dall’Irccs San Matteo di Pavia, che ha verificato la presenza di virus infettante a bassa carica, in tamponi nasali effettuati su pazienti clinicamente guariti. Interverranno il presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Pavia, Alessandro Venturi, il responsabile del Laboratorio Virologia Molecolare IRCCS Policlinico San Matteo Pavia, Fausto Baldanti, e il professor Giuseppe Remuzzi dell’IRCCS Istituto Mario Negri. Appuntamento a tra poco con il bollettino coronavirus odierno.
BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA: I DATI DEL 21 GIUGNO
Non si arrestano i numeri del coronavirus in Lombardia, anche se va registrato almeno nel bollettino epidemiologico di domenica una frenata tanto sulle vittime quanto sui nuovi contagi: in attesa dei nuovi dati in arrivo oggi con la consueta conferenza stampa della Regione Lombardia (diretta video streaming dalle ore 17 sui canali social di Palazzo Lombardia), sono le evoluzioni viste ieri a dare gli ultimi spunti su un quadro tutt’altro che semplice da decifrare. Ancora 13 morti registrati in 24 ore (erano 24 il giorno precedente) con il numero di vittime che sale drammaticamente a 16.570 da inizio pandemia: ci sono in tutto 92.968 contagi da Covid-19, con aumento tra sabato e domenica di 128 nuovi casi con tampone positivo (di questi, 53 tramite test sierologico e dunque asintomatici). Sono invece “solo” 13.843 le persone ancora malate attive di coronavirus in Lombardia, con decremento di 68 unità rispetto a sabato: mentre sono stati effettuati +7.825 tamponi in un sol giorno (956.959 totali da inizio epidemia), si registrano ancora +183 guariti sui 62.555 a livello generale.
CORONAVIRUS LOMBARDIA: PERICOLO SECONDA ONDATA?
Lato ospedali, il bollettino della Regione Lombardia mostra comunque evoluzioni confortanti anche ieri: -1 paziente in terapia intensiva (53 totali), -141 ricoverati in reparti Covid (su 1260 ancora pazienti) e percentuale dei casi positivi sul totale dei tamponi giornalieri che resta stabile all’1,6%. Certo, al di là dei singoli andamenti quotidiani, resta la Lombardia un’area vista con occhio attento per quei numeri che ancora non calano come in altre parti del Paese: ancora ieri i contagi della Lombardia il 57% di tutta Italia, con l’assessore al Welfare Giulio Gallera che spiega «sono 128 i nuovi casi di coronavirus registrati in Lombardia nelle ultime 24 ore, di cui 53 a seguito di test sierologici. E dei nuovi contagiati 51 risultano debolmente positivi».
Nel frattempo dall’Università di Genova avanza l’ipotesi concreta che possa avvenire una seconda ondata di coronavirus in autunno proprio a partire dal “bacino di infetti” presenti ancora sul suolo lombardo: «Se i casi sono così tanti ora che le temperature sono alte, cosa succederà in autunno quando il termometro scenderà sotto i 14 gradi?» spiega Andrea De Maria professore associato di Malattie infettive all’Università di Genova nel presentare i dati in arrivo dal modello matematico elaborato a inizio pandemia assieme al professore di Simulazione dei sistemi complessi Flavio Tonelli. «Il nostro modello ha dimostrato di essere utile perché ci ha permesso di individuare il picco dei nuovi casi giornalieri in Italia (tra il 25 e il 27 marzo) con 20 giorni di anticipo. Non solo», conclude Tonelli, «Le elaborazioni ci dicevano che a fine giugno avremmo contabilizzato tra i 34.000 e i 36.000 decessi: oggi siamo a 34.600. Ora quegli stessi algoritmi ci dicono che se la situazione corrente dovesse mantenersi si potrebbe avere una estensione dei contagi, molti dei quali asintomatici o paucisintomatici, che aumenterebbe pericolosamente la base dell’infezione prima dell’autunno».