«Alle 20 del 20 febbraio mi arrivò la chiamata del primo caso positivo. Un mese dopo siamo qui». Comincia così la conferenza stampa dell’assessore al Welfare Giulio Gallera in diretta video streaming dalla sede della Regione Lombardia per il bollettino del 20 marzo 2020. «I numeri di oggi confermano che c’è una crescita costante», ha aggiunto. I numeri ufficiali sono quelli anticipati da Reuters: 22.264 positivi e 2549 morti. «Continuano a crescere in maniera importante», commenta Gallera nella conferenza stampa della Lombardia. Riguardo ai contagiati, ce ne sono 7735 ricoverati (+348). In terapia intensiva 1050, quindi c’è stato un incremento di 44 persone. I dimessi sono 4235: non sono guariti, ma passano in isolamento domiciliare a casa. Ci sono poi i numeri a livello locale. A Bergamo +509 casi: 5154 in totale. A Brescia 4648 (+401). A Cremona 2392 (+106), Lodi 1597 (+69), Monza e Brianza 816 (+321), Mantova 723 (+87), Pavia 1105 (+94), Milano 3804 (+526). (agg. di Silvana Palazzo)



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BOLLETTINO LOMBARDIA CORONAVIRUS, +381 MORTI

«I numeri anche oggi non stanno andando bene, né quelli relativi alle nuove infezioni né sui morti». Così il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, anticipa i numeri del nuovo bollettino sul Coronavirus nella conferenza stampa di oggi, venerdì 20 marzo 2020. I dettagli verranno forniti dall’assessore al Welfare Giulio Gallera in conferenza stampa, ma intanto Reuters parla di 22.264 contagiati (+2.380) e 2.549 morti (+381). Nel frattempo, il governatore lombardo ha fatto il punto della situazione sulla gestione dell’emergenza. In mattinata ha avuto una riunione con i sindaci lombardi per la redazione di un documento di richieste da girare al governo. «Se dovessero essere disattese, a nostra volta emaneremo dei provvedimenti congiunti per le attività che riteniamo incompatibili». Fontana è tornato sui numeri relativi all’emergenza Coronavirus in Lombardia: «Non c’è un cambio di tendenza, anzi stanno aumentando in maniera importante». Da qui la decisione di chiedere nuove restrizioni al governo. (agg. di Silvana Palazzo)



CORONAVIRUS LOMBARDIA, L’ULTIMO BOLLETTINO DI GALLERA

Se l’Italia ha superato da ieri la Cina per numero di morti da coronavirus, una grossa “incidenza” la deve purtroppo alla situazione emergenziale che sta vivendo la Lombardia: nel bollettino letto ieri dall’assessore al Welfare Giulio Gallera in conferenza stampa, i numeri sono stati ancora una volta allarmanti per buona parte del territorio regionale. 19884 contagiati postivi aggiornati prima del 20 marzo, con un balzo di 2171 infetti in sole 24 ore: di questi, 7387 ricoverati (+182), terapia intensiva 1006 (+82) con circa 250 posti ancora liberi su tutta la Regione. Il numero delle vittime poi resta ancora una volta inquietante: da Bergamo fino a Milano, il numero dei morti sale con i 209 di ieri fino al drammatico dato di 2168 decessi dall’inizio dell’emergenza. A livello di casi “locali”, il bollettino della Lombardia prodotto ieri vede Bergamo 4645 contagiati (+340 su mercoledì), Brescia 4247 (+463) Milano 3278 (+634, autentico “boom” di infettati). «Abbiamo aperto un numero enorme di posti letto, da 724 a 1.250, in Terapia Intensiva (ogni notte arrivano dalla Protezione civile 25 respiratori da distribuire), ma il vero tema è la carenza di personale. Oggi la maggiore criticità è questa. Non facciamo grandi annunci se non siamo sicuri della fattibilità delle cose», ha poi spiegato Gallera rilanciando la nascita di tre grandi ospedali d’emergenza a Bergamo, Crema e Cremona in attesa di quello più amplio a Fiera Milano. L’appuntamento con tutti gli aggiornamenti quotidiani resta il medesimo, tra le ore 17 e le 17.30 in diretta video Facebook a questo indirizzo, oltre che sui canali social dell’assessore a Welfare e Sanità Giulio Gallera.



BOLLETTINO LOMBARDIA, L’ALLARME DI GALLERA

«Ci preoccupa il dato su Milano: aumentati i casi rispetto a ieri di 634 unità

», così ha sentenziato l’assessore Gallera durante la lettura del bollettino di ieri dalla sede della Regione Lombardia. Ad oggi infatti nella metropoli e capitale economica d’Italia vi sono 1378 positivi, ma il dato in aumento degli ultimi giorni non fa che preoccupare l’intero board regionale: «Noi facciamo di tutto per dare una risposta sanitaria all’emergenza, ma se non ci sono i cittadini che ci credono, non c’è sistema sanitario né commovente aiuto che può venire dall’estero che tenga. Siamo a un punto di rottura della capacità di dare le cure». Come del resto ha ricordato ancora ieri il Governatore Fontana nel chiedere maggiori misure più rigorose al Governo, l’Italia e la Lombardia devono dotarsi al più presto di un “sistema Wuhan” per combattere e debellare il contagio su larga scala: «C’è bisogno che il motore di tutto questo siate voi, ed è probabile che si vada a chiedere un restringimento delle misure per aiutarci ad affrontare questa emergenza anche riducendo gli spostamenti per motivi lavorativi perché si chiuderanno parte delle attività lavorative o magari ancora di più», ha concluso il n.1 del Welfare lombardo nella lunga conferenza stampa assieme all’assessore Davide Caparini.

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