«Il numero dei ricoverati si è quasi ridotto a zero». Così è cominciata l’analisi dell’assessore Giulio Gallera nella conferenza stampa di presentazione del nuovo bollettino di oggi della Regione Lombardia sul coronavirus. Sono infatti 49 i ricoverati, per un totale di 12.077. In terapia intensiva invece ci sono -21 persone, quindi siamo a 1.122. Il numero dei positivi è di 1.012, per un totale di 61.326. I decessi invece sono ancora alti: 241 nelle ultime 24 ore, per un totale di 11.142 vittime. I dimessi sono 743, quindi siamo a quota 36.985.
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«Assistiamo ad un consolidamento positivo della situazione», il commento di Gallera. Confortante anche il dato degli interventi respiratori ed infettivi delle Soreu. «La Lombardia è stata la prima regione che ha chiesto misure stringenti. Tutto questo ha prodotto un grande risultato. Abbassare la guardia è pericoloso, c’è attenzione su Milano che è una citta densamente popolata».
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Poi ha fornito i dati provinciali: a Milano si registrano 189 casi, di cui 57 a Milano città. Sono 125 i nuovi casi a Brescia (totale 11.093), a Bergamo 35 (nel complesso 10.426). Crescono sensibilmente a Cremona con 227 casi per un totale di 5.172 positivi. (agg. di Silvana Palazzo)
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BOLLETTINO LOMBARDIA: PER GALLERA “NO CASO MILANO”
L’assessore al Welfare Giulio Gallera anon crede ci sia una “questione” coronavirus a Milano, nonostante ci siano 1.000 morti in più rispetto all’anno scorso e solo raffrontando il mese di marzo. «La situazione è notevolmente migliorata in Regione Lombardia. C’è una riduzione di ricoveri. Oggi c’è una riduzione oggettiva che deve essere più significativa. Anche i milanesi hanno fatto un ottimo lavoro», dice a Sky Tg24. Per Gallera, dunque, la situazione è comunque positiva. E non ritiene neppure che ci siano problemi nella gestione dell’isolamento domiciliare. «A volte ne vengono processati meno, è stata Pasqua anche per i laboratori. Se io potessi ne farei un milione al giorno, ma c’è una carenza di reagenti, quindi stiamo valutando strategie migliori». Ma Gallera, atteso in conferenza stampa dalla sede della Regione Lombardia, ha parlato anche delle riaperture possibili da oggi: «Le altre regioni sono state colpite fortunatamente in maniera diversa, quindi è anche corretto allargare un pochino, ma qui bisogna mantenere misure precauzionali almeno fino al 3 maggio. L’allargamento progressivo deve essere lento». (agg. di Silvana Palazzo)
BOLLETTINO LOMBARDIA: I DATI SUL CONTAGIO
Non sono ancora soddisfacenti i dati sul contagio di coronavirus in Lombardia. Crescono a Milano, città e provincia, che ora è la più colpita della Regione. L’ultimo bollettino fornito dalla Regione in conferenza stampa segnala 14.161 casi, quindi con una crescita di 481 contagi. A seguire Brescia con altri 100 casi, per un totale di 10.968. Bergamo invece a quota 10.391 (+82). A livello regionale invece i casi positivi sono arrivati a 59.062 (+1.460). Di queste sono morte 10.901 persone (+280) e ne sono state guarite e dimesse 36.242 (+956). In ospedale sono ricoverate 12.028 persone (+59, in terapia intensiva ci sono meno 33 ricoveri, quindi 1.143. L’auspicio che è in Regione Lombardia possa cominciare da oggi un significativo calo di casi. Il monitoraggio prosegue: oggi è in programma infatti una nuova conferenza stampa da parte dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera che fornisce quotidianamente gli aggiornamenti sull’evoluzione dell’epidemia nella Regione Lombardia. Il punto verrà trasmesso in diretta video streaming sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie Online e sul canale YouTube della Regione Lombardia.
BOLLETTINO LOMBARDIA: “MILANO PREOCCUPA MOLTO”
“C’è un buon rallentamento in Lombardia, ma Milano ci preoccupa molto”. A parlare è Antonio Pesenti, coordinatore dell’Unità di crisi di Regione Lombardia per le terapie intensive. Intervenuto in collegamento su La7 a “L’aria che tira”, ha dichiarato: “Dobbiamo assolutamente tenerla sotto controllo, non possiamo perderlo su Milano. C’è un numero di abitanti troppo alto”. Inoltre, ha spiegato il motivo per il quale è stata allungata a 28 giorni la quarantena dei positivi: “È stato notato che i pazienti clinicamente guariti continuano a disperdere il virus”. Su Milano era intervenuto ieri anche Giulio Gallera: “Ho sentito sui social che c’è rabbia, si dice che a Milano c’è troppa gente che si muove, avete perfettamente ragione ma i controlli, come ben sappiamo tutti, li fanno la polizia locale e le forze dell’ordine”. L’assessore lombardo al Welfare ha assicurato che è stato chiesto uno sforzo ad amministratori locali e prefetture per rafforzare i controlli, affinché “siano capillari e rigidi”.