Dati nuovamente positivi dal bollettino coronavirus in Lombardia: intervenuto in conferenza stampa al posto dell’assessore al Welfare Giulio Gallera, l’assessore al bilancio Davide Caparini ha reso noti gli aggiornamenti al 15 aprile 2020. Nelle ultime 24 ore sono stati 6.828 i tamponi effettuati: +827 casi positivi per un totale di 62.153, mentre il bilancio dei decessi è salito a 11.237 con +235 morti nelle ultime 24 ore. Respirano sempre di più gli ospedali lombardi: -48 pazienti in terapia intensiva rispetto a ieri, mentre il numero di pazienti dimessi è salito a 37.659 (+674).



Questo, invece, il totale di casi positivi per Provincia: 2.154 (+48) Como, 1.884 (+71) Varese, 3.878 (+57) Monza, 14.675 (+325) Milano, 2.587 (+18) Lodi, 3.316 (+70) Pavia, 859 (+10) Sondrio, 1.982 (+12) Lecco, 10.472 (+46) Bergamo, 11.187 (+94) Brescia, 2.655 (+24) Mantova e 5.202 (+30) Cremona. (Aggiornamento di MB)



 

 

 

BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, IL PIANO “NUOVA NORMALITA'”

Ripartenza in “Quattro D”: in attesa del bollettino coronavirus di oggi, la Lombardia lancia il piano “nuova normalità”. I dati confortanti degli ultimi tempi hanno spinto la Regione a guardare come riprendere una quotidianità che, come spiegato dallo stesso Giulio Gallera, «sarà diversa, considerando che non si può abbassare la guardia, soprattutto a Milano che è densamente popolata». Sarà necessario convivere con il virus, dunque, ma è anche necessario ripartire: per questo motivo il Pirellone ha tracciato le linee guida che dovranno ispirare la ripartenza datata 4 maggio.



Ecco la nota diramata: «Dal 4 maggio, la Regione chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle ‘Quattro D’: Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia)». (Aggiornamento di MB)

BOLLETTINO CORONAVIRUS LOMBARDIA, CONFERENZA STAMPA 15 APRILE

La Regione Lombardia continua ad essere la prima area più colpita dal coronavirus, per netto distacco, ma il trend si sta stabilizzando e nel bollettino aggiornato al 15 aprile di questo pomeriggio si attende una conferma tanto nei dati del contagio quanto nel numero dei decessi: la conferenza stampa tenuta ieri dall’assessore Gallera assieme al collega del Bilancio Davide Caparini ha messo in luce gli ultimi numeri aggiornati sul coronavirus che lasciano intravedere ben più di una “fioca speranza” come invece sembrava anche solo qualche giorno fa. «Oggi al pronto soccorso si presentano più persone con sintomi diversi da Coronavirus, che pazienti con sintomi Covid. Non possiamo abbassare la guardia, soprattutto in zone come Milano. Se non avessimo preso misure di contenimento con la densità di popolazione del Milanese poteva esserci un’ondata devastante», ha spiegato l’assessore alla Sanità mostrando i dati del contagio:

61.326 casi positivi (+1.012 rispetto a lunedì), solo +49 ricoverati (su 12067 persone) con nuovi 3778 tamponi effettuati. Calano ancora i ricoverati in terapia intensiva (-21 su 1122 totali) mentre restano purtroppo ancora stabili ma comunque alti i decessi in Lombardia: 11.142 (+241 rispetto al 13 aprile). «Le misure che abbiamo messo in campo – compreso ospedale in Fiera – non sono servite per ricoverare centinaia di persone, fortunatamente», ribadisce Gallera rispondendo indirettamente alle critiche che continuano a piovere contro la Regione su diversi fronti (tamponi, Rsa, ritardi nella gestione e numero di decessi).

CORONAVIRUS LOMBARDIA, IL PUNTO DI GALLERA

L’ondata devastante è partita da lontano, in maniera silenziosa, con il coronavirus che circolava secondo gli ultimi studi del Sacco praticamente appena dopo Capodanno: in questo senso, ha ribadito ancora ieri Gallera in conferenza stampa dopo aver letto il bollettino Covid-19, «La Lombardia è stata la prima che ha chiesto misure rigide e di blocco di una serie di attività». Mentre qui sotto potete vedere i dati riferiti anche alle singole province, la Regione pensa ora con la stabilizzazione in corso di concentrarsi sulla riapertura e la fase 2, non abbassando però la guardia sulla gestione sanitaria del coronavirus: «Con questo virus dovremo imparare a convivere perché la scienza ci dice che pandemie vanno a ondate, dobbiamo evitare nuova esplosione dei focolai. Stiamo inziando a pensare a come riprendere la nostra vita. Dobbiamo pensare al domani e progettare la riapertura».

In merito però alle tantissime polemiche contro la Lombardia – con addirittura da più parti la richiesta al Governo di commissariare la Regione amministrata dalla Lega di Attilio Fontana – l’assessore Gallera intervistato da QN prova a spiegare nel dettaglio cosa è successo nella Regione più ricca d’Italia: «il virus si diffondeva da molte settimane quando l’abbiamo scoperto, per primi. Non abbiamo avuto la possibilità di contenere il focolaio: qui è esplosa una bomba atomica». Ma ora quale è il piano per combattere il virus nei prossimi mesi? «Il nostro sforzo sarà intercettare con il sierologico chi non ha fatto il tampone –conclude -. Abbiamo allungato a 28 giorni l’isolamento, il San Matteo di Pavia ha messo a punto un test efficace e se l’Iss ne approverà altri li utilizzeremo, per garantire che chi torna a lavorare non sia contagioso. Dovremo comunque mantenere mascherine e distanziamento sociale, perché avremo il virus sotto la brace. La scienza dice che le pandemie procedono a ondate; se ne arriverà un’altra, ci troverà attrezzati».