L’assessore alla Sanità della Regione Lombardia Giulio Gallera ora lo dice con fermezza e con un briciolo di speranza in più: «abbiamo fatto scalino verso il basso, dobbiamo rafforzarci nella strada che abbiamo scelto. Trend sceso dal weekend finalmente e ora ci siamo attestati su linea più bassa. Questa è la luce nella trincea, si riduce pressione sui pronto soccorso, c’è speranza». I dati del bollettino Lombardia sebbene mostrino ancora purtroppo 296 morti in più rispetto a ieri, si ha una generale diminuzione di tutte le voci più importanti nella grande pandemia: 32346 positivi a livello generale, 1643 in più, inferiore rispetto a ieri (1942), con persone ricoverate 10026, 315 in più di ieri (445 ieri). Terapia intensiva rimpiatta in 1236 posti (+42), sforzo enorme «per aprire nuovi posti letto per offrire speranza a chi viene colpito dal coronavirus nella maniera più virulenta», spiega Gallera nel punto stampa dalla sede della Regione.
Ecco invece la distribuzione per provincie dei contagi generali: Bergamo 7702 (+344 in più rispetto a ieri, dato in salita), Brescia 6597 (+299, discesa), Como 706, Cremona 356, Lecco 1076, Lodi 1884 (+24), Monza 1577 (+133), Milano 6084 (373, crescita costante ma sacrificio milanesi funziona), Mantova 1176, Pavia 1578, Sondrio 284, Varese 468. Per quanto riguarda le grandi città, il bollettino si chiude così: Milano città 2438 positivi (+141, linea con ieri), Brescia 997, Cremona 892, Bergamo 891, Crema 341, Lodi 338. A Cdogno ancora casi 0 per diversi giorni consecutivi. (agg. di Niccolò Magnani)
LOMBARDIA: +296 MORTI, +1643 CONTAGI
In attesa della conferenza stampa completa con tutti gli aggiornamenti dalla Lombardia tramite la consueta diretta con l’assessore Giulio Gallera, la Reuters ha diffuso come sempre in anteprima i dati sui nuovi “aumenti” del giorno per quanto riguarda il contagio da coronavirus nella Regione più colpita d’Italia. I contagi scendono per il quarto giorno consecutivo mentre il numero dei morti, ancora piuttosto alto purtroppo, segnano comunque un’inversione di tendenza rispetto a ieri (dopo che già domenica e lunedì erano stati giorni “migliori” rispetto al dramma di sabato scorso). 1643 casi positivi accertati di Covid-19 nelle ultime 24 ore che portano il bilancio generale a 32346 infetti in tutta la Regione Lombardia: sul fronte decessi, sono da registrare purtroppo 296 morti in un giorno solo, comunque inferiore al dato sopra i 400 di ieri.
Dall’inizio dell’emergenza pandemia, sono 4474 i lombardi morti con tampone positivo al coronavirus: questa mattina l’assessore Gallera, anticipando i temi della conferenza stampa imminente, aveva detto «in tutta la regione c’è stata una flessione, nel weekend, confermata anche lunedì, una riduzione della pressione, per il numero di accessi al pronto soccorso. Certo è lieve, ma c’è. La voce dalla trincea è tutto sommato positiva». Da segnalare purtroppo il ricovero urgente per Guido Bertolaso, consulente Regione Lombardia per l’ospedale Fiera Milano: qui la notizia con tutti gli approfondimenti (agg. di Niccolò Magnani)
IL PUNTO STAMPA DEL GOVERNATORE FONTANA
Nella consueta conferenza stampa dopo pranzo, il Governatore Fontana ha voluto dare un rapido aggiornamento sul fronte dei numeri usciti ieri nel bollettino, confermando che anche in quelli in arrivo oggi pomeriggio conterebbero il livello di “lieve miglioramento” visto negli ultimi giorni. «Per i numeri siamo abbastanza in linea con i giorni precedenti, quindi questa sensazione di rallentamento della crescita forse la si può definire costante. È molto importante, ma non dobbiamo assolutamente mollare la presa. Con queste misure dei risultati si portano. Se dovessimo alzare il piede, sarebbe un disastro perché ci sarebbe una crescita molto maggiore», ha spiegato il Presidente della Lombardia in merito alle misure anti-coronavirus intraprese dalla Regione.
In merito a ciò, sempre attendendo il nuovo Decreto varato ieri dal Governo («ancora non abbiamo il testo definitivo del DL») Fontana ha spiegato cosa ne sarà dell’ordinanza regionaleTutti i divieti aggiuntivi rispetto al dpcm del governo rimangono in vigore quantomeno per 10 giorni a partire da domenica. Poi ci dirà il presidente del Consiglio se intende confermarli o revocarli. L’ordinanza della Regione emessa domenica per 10 giorni rimane in vigore». (agg. di Niccolò Magnani)
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— Regione Lombardia (@RegLombardia) March 25, 2020
VERSO LA CONFERENZA STAMPA DI GALLERA
Dopo due giorni di calo, torna a salire il numero dei morti in Lombardia per il Coronavirus. Dall’ultimo bollettino fornito dall’assessore al Welfare Giulio Gallera è emerso infatti che sono morte altre 402 persone, quindi il bollettino delle vittime è salito a 4.178. «Continuano a crescere in maniera importante, purtroppo questa è una infezione per la quale oggi non c’è una cura e non c’è un vaccino», il commento dell’assessore lombardo nella consueta conferenza stampa in diretta Facebook sulla pagina di Lombardia Notizie Online. Ne è prevista una anche oggi proprio per fornire il nuovo bollettino, aggiornato con i nuovi dati sull’emergenza in Regione Lombardia. L’appuntamento è per le 17-17.30, di solito quindi prima della conferenza stampa della Protezione civile. I positivi sono 30.703, quindi c’è stata una crescita di 1.942 rispetto alla precedente rilevazione, mentre le persone ricoverate sono arrivate a 9.711 (+455), quelle in terapia intensiva 1.194. Ma tra i dati positivi c’è quello che riguarda le persone dimesse dall’ospedale: sono 6.657, di cui 600 in un solo giorno.
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BOLLETTINO LOMBARDIA, GALLERA SU MORTALITÀ CORONAVIRUS
C’è dunque un tema essenziale nella Regione Lombardia: la mortalità da Coronavirus. Si parla del 13 per cento circa, ma per l’assessore al Welfer Giulio Gallera in realtà le cose non stanno così. «Penso che il tasso di mortalità sia molto più basso, ma in questo momento bisogna dare il dato statistico e non discutere delle percezioni – ha dichiarato a Repubblica -. Sul totale dei contagiati certi, quella è la percentuale. Il sommerso è sommerso, faremo i conti alla fine». Poi spiega la sua teoria sulla mortalità: «Se qui in Lombardia è più alta di Wuhan dipende dal fatto che la qualità delle cure in Italia è altissima. Qui abbiamo un numero gigantesco di anziani perché superano operazioni e malattie, sono accuditi alla perfezione, i decessi hanno numeri più alti perché da noi gli anziani vivono di più». Nell’intervista ha affrontato anche un altro tema importante, quello dei tamponi. «In corso d’opera stiamo dando regole per essere più performanti e abbiamo detto al medico di medicina generale di tenere monitorati i pazienti».