Calano ancora le vittime ma crescono di contro i contagi registrati nelle ultime 24 ore: l’ultimo bollettino della Protezione Civile pubblicato nel pomeriggio ha messo in evidenza come vi siano stati “solo” 58 decessi tra ieri e oggi (erano 71 i morti tra martedì e mercoledì), mentre complice il forte aumento di casi in Lombardia (oggi +252 su 13.376 tamponi, con +25 morti) il Paese segnala con i dati della Protezione Civile +379 nuovi casi sui 236.142 totali da inizio pandemia coronavirus. Di questi, sono ancora malati attualmente 30.637 (-1.073 rispetto alla giornata di ieri) con +52,530 tamponi effettuati su 4.433.879 processati dall’inizio dell’emergenza. A livello di ospedali, l’evoluzione del Covid-19 è ancora positiva: 236 ricoverati in terapia intensiva (-13, -5,22%), 4.131 ricoverati con sintomi (-189, -4,38%), 26.270 in isolamento domiciliare (-1758, -3,21%). Si registrano invece nel bollettino 11 giugno anche +1399 guariti sui 171.338 segnalati finora: sul fronte della diffusione territoriale del coronavirus, da segnalare solo 4 Regioni con “zero nuovi contagi” (Molise, Umbria, Sicilia, Valle d’Aosta) mentre le più colpite restano ancora Lombardia (17.340 attualmente positivi), Piemonte con 3.183 (+42), Emilia Romagna con 2000 (+25) e Veneto con 922 casi (+5 rispetto a ieri).

I DATI DELLA PROTEZIONE CIVILE

«Il coronavirus circola ancora e la seconda ondata è possibile»: così il Ministro della Salute Roberto Speranza stamattina ha commentato non solo il bollettino della Protezione Civile di questi ultimi giorni ma anche anticipato i monitoraggi del suo Ministero assieme all’Iss sull’indice Rt in tutta Italia (in uscita domani). Negli aggiornamenti di ieri, i dati hanno confermato il trend epidemiologico degli ultimi giorni con purtroppo ancora 71 morti (32 in Lombardia, raddoppiati rispetto al giorno precedente) sui 34.114 totali e ancora +202 nuovi contagi da Covid-19 sulle 235.763 rimaste infettate dal Sars-CoV 2 da inizio pandemia. Nel bollettino del 10 giugno si segnalano ancora 31.710 affette da coronavirus attualmente (-1.162), con +1293 guariti sui 169.939 totali e buoni aggiornamenti anche sul fronte ospedali: 249 ricoverati in terapia intensiva (-14, -5,32%), 4.320 ricoverati con sintomi (-261, -5,7%), 28.028 in isolamento domiciliare (-887, -3,16%).

A livello regionale, il bollettino coronavirus della Protezione Civile vede diminuire ancora il numero di malati in Lombardia (32 morti, 99 nuovi casi, 9.305 tamponi ma anche -440 malati) che scende a 17.857, seguono 3.372 in Piemonte, 2.061 in Emilia-Romagna, 965 in Veneto, 539 in Toscana, 245 in Liguria, 2.566 nel Lazio, 947 nelle Marche, 642 in Campania, 557 in Puglia, 80 nella Provincia autonoma di Trento, 853 in Sicilia, 113 in Friuli Venezia Giulia, 550 in Abruzzo, 94 nella Provincia autonoma di Bolzano, 28 in Umbria, 50 in Sardegna, 6 in Valle d’Aosta, 54 in Calabria, 120 in Molise e 11 in Basilicata.

CORONAVIRUS, L’INTERVENTO DEL MINISTRO SPERANZA

«Aumentano i guariti, si riduce la curva del contagio, molte regioni sono a zero, diminuiscono i deceduti. L’indice Rt è in tutta Italia sotto 1. Sono dati incoraggianti che però rappresentano solo una parte della realtà. Le analisi rilevano indicazioni precise che non dobbiamo sottovalutare. L’epidemia non è finita: ci sono ancora focolai di trasmissione e il virus, anche se in forma ridotta e con una prevalenza di casi asintomatici, continua a circolare», lo ha spiegato ancora il Ministro della Salute Roberto Speranza nell’informativa alla Camera per annunciare le prossime misure del Governo sul contrasto al Covid-19. In attesa del nuovo bollettino della Protezione Civile in uscita oggi alle 18 e in vista delle “pagelle” Iss alle Regioni della giornata di domani, Speranza ha sottolineato come sia ancora indispensabile in questa fase il distanziamento fisico e alla generale prudenza:

«Siamo sulla strada giusta, ma il nemico non è vinto. Perché ‘convivendo’ con il Covid, in una situazione in cui aumentano le attività e si liberalizzano gli spostamenti, ne deriva inevitabilmente il moltiplicarsi delle probabilità di incontrare il virus». Oltre alla distanza, servono ancora gli usi massicci di mascherine, igiene personale, evitare gli assembramenti, restare a casa ed avvisare il medico immediatamente ai primi sintomi. Infine, chiosa Speranza, «occorre tenere alto il numero dei tamponi effettuati soprattutto per ricercare possibili focolai laddove il Covid ci ha fatto più male. Per questo non bisogna esitare nemmeno un secondo a prendere nuovi provvedimenti rigorosi laddove se ne manifesti la necessità».

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