Nel bollettino odierno della Protezione Civile sulla diffusione del coronavirus in Italia si segnala un dato “strano” riguardo al decremento dei pazienti attualmente positivi: mentre ieri erano stati un’enormità (-528), oggi il dato torna sui livelli di lunedì con -10 persone malate registrate dagli ultimi tamponi effettuati. Per il resto, si conferma il trend degli ultimi giorni sugli altri parametri, a cominciare purtroppo da quello dei decessi: sono ancora tanti, +437 morti rispetto alle ultime 24 ore. A livello di quote generali, si registrano 187.327 persone contagiate dal Covid-19 dall’inizio della pandemia (con aumento di 3.370 nuovi casi rispetto a ieri, contando decessi, positivi e guariti): 107.699 le persone attualmente positive, tra queste 23.805 persone sono ricoverate con sintomi (-329 rispetto a ieri), 2.384 in terapia intensiva (-87) e 81.510 persone, pari al 76% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Il dato delle vittime purtroppo sale fino a 25.085 mentre i dimessi rispetto a ieri salgono di 2.943, ottimo trend mantenuto, con bilancio generale a 54.543 unità dall’inizio del coronavirus. Sul fronte della diffusione regionale del contagio, il bollettino emanato dalla Protezione Civile vede ancora la Lombardia in testa con 34.242 persone infette dal Covid-19, seguita dai 13.084 in Emilia-Romagna, 15.122 in Piemonte, 9.991 in Veneto, 6.167 in Toscana, 3.476 in Liguria, 3.230 nelle Marche, 4.463 nel Lazio, 2.998 in Campania, 1.874 nella Provincia autonoma di Trento, 2.874 in Puglia, 1.308 in Friuli Venezia Giulia, 2.287 in Sicilia, 2.108 in Abruzzo, 1.512 nella Provincia autonoma di Bolzano, 371 in Umbria, 833 in Sardegna, 821 in Calabria, 501 in Valle d’Aosta, 232 in Basilicata e 205 in Molise.
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— YouTrend (@you_trend) April 22, 2020
I DATI DI IERI
Per la fase 2 il bollettino del contagio diverrà ancora più determinante, per capire se infatti la curva della diffusione del coronavirus rimarrà bassa o se vi saranno delle impennate che necessiteranno dunque di ulteriori disposizioni: mentre l’Italia intera attende queste novità, la Protezione Civile anche ieri ha informato l’Italia con i nuovi dati assai positivi sui 5 parametri (su 6) inseriti nel bollettino. Resta purtroppo sempre terribile il conto delle vittime, salito a 24.648 con gli ultimi 534 morti registrati ieri: negli aggiornamenti prima del 22 aprile si segnalano poi 107.709 attualmente positivi al coronavirus, con decremento “record” di -528 malati rispetto alla giornata di lunedì. Sono poi 2.471 le persone in cura in terapia intensiva (-102), 24.134 le persone ricoverate con sintomi (-772), 81.104 persone in isolamenti, ovvero il 75% degli attualmente positivi al Covid-19.
A livello di distribuzione regionale del coronavirus, la situazione del bollettino Protezione Civile resta la seguente: 33.978 attualmente malati in Lombardia, 13.244 in Emilia-Romagna, 14.811 in Piemonte, 10.077 in Veneto, 6.622 in Toscana, 3.463 in Liguria, 3.218 nelle Marche, 4.402 nel Lazio, 2.946 in Campania, 1.909 nella Provincia autonoma di Trento, 2.812 in Puglia, 1.322 in Friuli Venezia Giulia, 2.259 in Sicilia, 2.067 in Abruzzo, 1.536 nella Provincia autonoma di Bolzano, 407 in Umbria, 837 in Sardegna, 819 in Calabria, 522 in Valle d’Aosta, 245 in Basilicata e 213 in Molise.
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: NOVITÀ FASE 2 E STUDI ISS
Nel frattempo, in attesa delle novità dal bollettino della Protezione Civile – che ricordiamo oggi uscirà solo come comunicato attorno alle ore 18, senza alcuna conferenza stampa di Borrelli (che invece torna domani, sempre alle 18) – va segnalata la conclusione del piano sulla fase 2 messo a punto dalla task force di Vittorio Colao: sono tre i parametri fissati che verranno adottati e in base ai quali si deciderà l’eventuale stop alle riaperture. In primis un nuovo innalzamento dei numeri di contagi; la scarsità di posti letto disponibili negli ospedali Covid o nei reparti di terapia intensiva e infine la mancanza dei dispositivi di protezione personali, come per esempio le mascherine: il controllo rimarrà quotidiano e si attende di capire come poi i cittadini potranno e dovranno partecipare a tale complesso regime di verifica.
Non da ultimo, tra le analisi elaborate dal Comitato Tecnico Scientifico andrà posta notevole attenzione all’ultimo studio dell’ISS riguardo la presenza di Rna coronavirus all’interno delle acque di scarico: «in questo modo sarebbe possibile utilizzare il campionamento come un indicatore di nuovi focolai epidemici», spiega la nota di Giuseppina La Rosa, membro dell’Istituto Superiore di Sanità.