Si confermano ancora più positivi i dati dell’ultimo bollettino della Protezione Civile rispetto a quelli già confortanti di ieri: “solo” +18 morti (ma è uno dei dati più bassi da inizio pandemia), 122 nuovi contagi e ottimo numero di guariti (+1.159 sui 184.585 totali). Gli aggiornamenti in arrivo dal report quotidiano della Protezione Civile fanno leva sulla buona andatura del Covid-19 in Lombardia, la Regione pur sempre più colpita dalla terribile pandemia: +6 morti, -734 malati attivi e +62 nuovi contagi, una delle giornate certamente più “positive” in terra lombarda da inizio pandemia. Secondo il bollettino della Protezione Civile i malati scendono sotto quota 20mila per la prima volta dopo diversi mesi e anche sul fronte ospedaliero le notizie sono confortanti: 1.853 persone sono ricoverate con sintomi (-185), 17.605 persone, pari al 90% degli attualmente positivi, sono in isolamento, 115 sono in cura presso le terapie intensive in tutto il Paese (-12).
Sono 238.833 le persone contagiate dal coronavirus da inizio emergenza (+122 nuovi casi), di cui per l’appunto 19.573 ancora malati attivi (-1.064), con dato sulle vittime che sale invece fino a 34.675. In merito alla distribuzione regionale del contagio, sono da considerare ancora attivi al tampone 12.903 persone in Lombardia, 1.870 in Piemonte, 1.089 in Emilia-Romagna, 564 in Veneto, 337 in Toscana, 255 in Liguria, 886 nel Lazio, 493 nelle Marche, 141 in Campania, 190 in Puglia, 51 nella Provincia autonoma di Trento, 71 in Friuli Venezia Giulia, 391 in Abruzzo, 132 in Sicilia, 89 nella Provincia autonoma di Bolzano, 12 in Umbria, 15 in Sardegna, 5 in Valle d’Aosta, 28 in Calabria, 43 in Molise e 8 in Basilicata. No decessi nelle ultime 24 ore in 12 Regioni mentre in 8 non hanno nuovi contagi rispetto al bollettino di ieri.
I DATI DI IERI
Complice anche la buona giornata della Lombardia, l’ultimo bollettino disponibile della Protezione Civile mostra dati incoraggianti per il prosieguo della fase 2: +24 morti (di cui “solo” 3 lombardia) in 24 ore, con 218 nuovi contagi (238.710 da inizio pandemia il totale dei contagi)) e anche -335 malati “attivi”, con dato totale che scende fino a 20.637. La pandemia c’è ancora e i timori per una seconda ondata restano intatti, ma di certo avere 16 Regioni senza decessi e ben 7 senza nuovi contagi (Basilicata, Valle d’Aosta, Sardegna, Umbria, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Trentino) è un bel da fare rispetto ai picchi evidenziati a inizio pandemia. Fronte ospedali, si segnala il 10% di calo sia nelle terapie intensive che nei ricoverati con sintomi, con i posti in rianimazione che passano da 148 a 127 (in calo del 14,19%) mentre i ricoverati con sintomi in calo da 2314 a 2038 (-11,93%).
Da ultimo, 28.972 tamponi con 218 casi accertati, il rapporto tamponi/casi 0,75, con i guariti che salgono a 183.426 unità (+533 da ieri). Sul fronte contagio regionale, le persone attualmente ancora malate sono 13.638 in Lombardia, 1970 in Piemonte, 1.154 in Emilia-Romagna, 585 in Veneto, 360 in Toscana, 250 in Liguria, 945 nel Lazio, 505 nelle Marche, 133 in Campania, 218 in Puglia, 53 nella Provincia autonoma di Trento, 72 in Friuli Venezia Giulia, 394 in Abruzzo, 141 in Sicilia, 89 nella Provincia autonoma di Bolzano, 13 in Umbria, 28 in Sardegna, 5 in Valle d’Aosta, 33 in Calabria, 43 in Molise e 8 in Basilicata.
SECONDA ONDATA CORONAVIRUS, CI SARÀ?
Al netto dei timori e dei contrasti tra esperti sul prosieguo della pandemia da coronavirus nei prossimi mesi, sono principalmente tre le voci autorevole oggi intervenute sulla questione in attesa del nuovo bollettino della Protezione Civile in arrivo dopo le ore 18. In primis, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri raggiunto dall’Agenzia Vista ha spiegato che la seconda ondata, possibile, non avrà probabilmente lo stesso impatto della prima. «Bisogna fare più attenzione alla socialità che tornerà. Al momento un po’ di cautela va mantenuta, anche se penso che la seconda ondata non avrà lo stesso impatto della prima. Affidiamoci ai dati di fatto, il virus circola poco grazie a quel che stiamo facendo», spiega il n.1 della Sanità nazionale.
Secondo il virologo Pier Luigi Lopalco se ci sarà un nuovo pericolo di Covid-19 nei prossimi mesi avverrà con un inizio molto graduale in estate: «Circolerà in maniera molto leggera, a bassa intensità, grazie anche al fatto che si sta all’aperto. Ma in autunno e inverno occorrerà alzare ancora di più la guardia, perché in quel momento la circolazione tende ad aumentare e potrebbe passare a una fase a intensità maggiore. In più, c’è il problema dell’arrivo dell’influenza. Oltre al fatto che le condizioni climatiche ne facilitano la circolazione».
Da ultimo, il virologo consigliere della Regione Veneto Andrea Crisanti è più pessimista: intervistato dal Fatto Quotidiano spiega «Non possiamo aspettarci che il Sars-Cov-2 sparisca come la Sars, nel giro di un’estate, perché ci sono milioni di contagiati in tutti e cinque i continenti. […] È soltanto diventato meno probabile infettarsi in Italia in questo preciso momento, per l’effetto positivo del lockdown, delle mascherine e della distanza. E del caldo secco». Dunque bisogna aspettarsi, secondo Crisanti, un autunno italiano «come i mattatoi tedeschi adesso, dove il virus anche ora sta facendo danni seri. Ci serva da lezione perché è quello che potrebbe succedere anche da noi in autunno e inverno».