Il coronavirus è ormai in frenata da giorni in Italia. La conferma arriva dal nuovo bollettino della Protezione civile, anche se una buona notizia era già arrivata dal Lazio, dove sono stati registrati solo 18 casi, come non accadeva dal 10 marzo. In totale nelle ultime 24 ore sono stati registrati 669 nuovi casi, in leggero aumento rispetto ai 652 di ieri. Il numero dei positivi al coronavirus in Italia sale dunque a 229.327. In calo il numero dei morti: sono 119 rispetto ai 130 di ieri, quindi il bilancio delle vittime sale a 32.735. Cresce invece il numero dei guariti: +2.120 che portano il totale a 138.840. Sono più del doppio delle persone attualmente positive: ce ne sono infatti -1.570 nelle ultime 24 ore, quindi i casi attuali sono 57.752. Gli attualmente positivi in Lombardia sono 25.630, in Piemonte 8.025, in Emilia Romagna 4.570, in Veneto 2.841. Sono cinque le regioni con 0 nuovi casi: Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano, Sardegna, Valle d’Aosta e Calabria. (agg. di Silvana Palazzo)
#Bollettino di #Protezionecivile con i #dati su #coronavirus di oggi 23 maggio pic.twitter.com/EPPFGd3NZn
— ilSussidiario (@ilsussidiario) May 23, 2020
CONFERENZA STAMPA ARCURI “PARTITA MASCHERINE RISOLTA”
Domenico Arcuri a tutto tondo in conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile. Il commissario straordinario, dopo aver ricordato Giovanni Falcone, ha fatto il punto della situazione sul dossier mascherine: «Abbiamo distribuito oltre 43 milioni di mascherine, numero più alto dall’inizio dell’emergenza. Da ieri, i primi 20 mila tabaccai sul territorio distribuiscono le mascherine chirurgiche a 50 centesimi: credo che la partita delle mascherine sia definitivamente risolta». Ma non solo: Arcuri ha reso noto che le mascherine saranno disponibili in tutte le scuole già il 17 giugno, data che segna l’inizio degli esami di maturità.
In attesa del bollettino coronavirus della Protezione Civile, il commissario per l’emergenza ha parlato di dati confortanti, ma la partita è tutt’altro che vinta: «Dobbiamo restare vigili e responsabili, le misure messe in campo sono fondamentali». L’obiettivo, ha messo in risalto Arcuri, è di fare più tamponi con un obiettivo di 100 mila test al giorno, mentre da lunedì partirà l’indagine sierologica con il personale della Croce rossa e con i volontari impegnati: «Sarà l’indagine più massiccia mai realizzata dai sanitari italiani. Ci aiuterà ad avere delle indicazioni per saper fronteggiare meglio il virus. Anche questa pagina possiamo definirla archiviata e aspettare i risultati». (Aggiornamento di MB)
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: I DATI DEL 22 MAGGIO
Ieri si è tornati ai numeri del 26 marzo, c’è grande attesa di conoscere il bollettino coronavirus della Protezione Civile di oggi, sabato 23 maggio 2020. Come vi abbiamo raccontato, ieri sono stati registrati +652 casi positivi, la maggior parte in Lombardia (293, il 44,9% dei nuovi contagiati). Seguono a ruota Piemonte (87), Emilia Romagna (53), Liguria (45), Toscana (35), Lazio (31) e Veneto (21). Ieri sono state annotate 130 nuove vittime, che hanno portato il totale a 32.616 decessi. Importante balzo in avanti dei guariti: +2.160, totale di 136.720.
Dato importante è il calo degli attualmente positivi, -1.638 solo ieri), così come il rapporto tra tamponi fatti e casi positivi: 1 malato ogni 115,6 tamponi effettuati, lo 0,9%. In netto calo rispetto alla media dell’1,1% degli ultimi giorni. Continua a salire il numero di test effettuati: ieri è stato toccato il record di 75.380 tamponi (totale di 3.318.778).
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: “CURVA EPIDEMICA IN CALO”
Il bollettino coronavirus della Protezione Civile del 22 maggio 2020 ha portato buone novelle, ma è vietato abbassare la guardia. Intervenuto ieri in conferenza stampa, Silvio Brusaferro ha messo in risalto che i casi di contagio sono in decremento in tutte le regioni italiane, ma restano le differenze che dividono l’Italia in tre aree. E non è da escludere un incremento di infettati nel corso delle prossime settimane: «L’obiettivo è evitare la ripartenza delle curve epidemiche, sapendo che ci potranno essere episodi di ricrescita dei casi nei territori».
Il presidente dell’Iss ha tenuto ad evidenziare che è cresciuta la quota degli asintomatici o di persone con pochi sintomi, mentre la situazione negli ospedali è totalmente diversa rispetto a quella di due mesi fa: «Non abbiamo segnali di sovraccarico dei servizi ospedalieri, sia per quanto concerne le terapie intensive, sia per quanto riguarda gli altri reparti Covid». Buoni segnali anche dalla Lombardia, dove le TI sono sotto il livello di soglia e c’è un graduale decremento dei casi.