Il bollettino della Protezione Civile conferma nei fatti quanto già visto negli ultimi giorni: non scendono di molto i decessi (oggi ancora 323 morti registrati), calano ancora i casi attuali di coronavirus, nuovo boom di guariti e calo delle terapie intensive (-21). I dati aggiornati al 29 aprile mostrano 104.657 attualmente contagiati dal Covid-19 (-548 rispetto a ieri) a fronte dei 203.591 totali dall’inizio della pandemia, con 1.910.761 tamponi svolti (+63.827 rispetto a ieri). Il lato decessi è sempre più il drammatico e purtroppo aumenta di altre 328 unità rispetto a martedì, con bilancio generale fissato a 27.682: sul fronte guariti-dimessi, sono 2311 in più nelle ultime 24 ore (71.252 totali). Per quanto riguarda i ricoverati in reparti Covid, sono ancora 19210 secondo gli ultimi aggiornamenti (-160). A livello di contagio regionale, si registrano rispetto a ieri +786 casi in Lombardia (36.122), +411 in Piemonte (15.521), +263 in Emilia Romagna (11.862), +117 in Veneto e in Liguria.
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE, I DATI DI IERI
È mercoledì quindi non è giornata di conferenza stampa dalla Protezione Civile (esattamente come la domenica), mentre invece non si interrompe mai l’informazione sul bollettino quotidiano per il contagio da coronavirus in tutta Italia: alle ore 18 sul portale della Protezione Civile sarà possibile osservare tutti gli aggiornamenti provenienti dalle varie Regioni. Prima del 29 aprile, il bilancio visto nel bollettino di ieri non sorride sul fronte decessi (ancora +382 morti in salita rispetto a lunedì), mentre è assai più positivo per quanto riguarda contagi, ricoveri e terapie intensive. 27359 vittime totali rappresenta una carneficina che purtroppo non sembra avere intenzione di fermarsi, cui si aggiunge il dato di 201.505 contagiati dal Covid-19 dall’inizio della pandemia (+2091 rispetto a lunedì) a fronte di 1.846.934 tamponi effettuati (+57.272): di questi, gli attualmente positivi sono 105.205 (-608), i guariti-dimessi sono 68.941 (+2.317) mentre i ricoverati sono 19.723, -630 in un solo giorno.
Chiude il bollettino generale di ieri il saldo sulle terapie intensive in discesa a 1.863 (-93): sul fronte del contagio regionale invece, la Protezione Civile indica ancora 35.744 infetti positivi in Lombardia, 15.506 in Piemonte, 12.003 in Emilia Romagna, 8.601 in Veneto, 5.896 in Toscana, 3.571 in Liguria, 4.562 nel Lazio, 3.334 nelle Marche, 2.802 in Campania, 2.919 in Puglia, 1.565 nella Provincia autonoma di Trento, 2.143 in Sicilia, 1.239 in Friuli Venezia Giulia, 1.990 in Abruzzo, 910 nella Provincia autonoma di Bolzano, 275 in Umbria, 772 in Sardegna, 209 in Valle d’Aosta, 764 in Calabria, 205 in Basilicata e 195 in Molise.
CORONAVIRUS FASE 2, IL PUNTO DEL VICEMINISTRO SILERI
Mentre nella mattinata di oggi si è scatenata ancora la polemica circa il prezzo delle mascherine e il difficile reperimento (con la vicenda Crai e le risposte dure del commissario Arcuri), il Paese attende l’inizio della fase 2 per capire come sarà e con che regole precise dopo l’ultimo Dpcm. L’occhio al bollettino coronavirus della Protezione Civile non potrà mai essere ritratto, dato che proprio le indicazioni epidemiologiche scandiranno i tempi e le modalità delle nuove riaperture/chiusure: intervenendo a “Fuori dal coro” su Rete 4 ieri sera il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha provato a spigare nel dettaglio tutti i dubbi sorti nei cittadini in merito alla fase 2, a cominciare dal rebus “congiunti” nell’autocertificazione per gli spostamenti.
«Per ora ci sarà un perimetro, ma ci tengo a dire che tra due settimane, tre al massimo, l’autocertificazione non servirà più. Ci stiamo muovendo per gradi, però il comitato tecnico-scientifico deve essere più chiaro. Abbiamo sbagliato a non fornire spiegazioni dettagliate», spiega Sileri ribadendo che sulle seconde case per il momento resta il divieto di spostamento «c’è la necessità di riorganizzare la rete sanitaria legata a quei territori. Nel periodo estivo comunque si dovranno usare, il rischio contagio è minore rispetto alle città». Messaggio invece di distensione verso il mondo delle categorie negozi, ristoranti e parrucchieri: «Si tratta di un settore molto variabile in quanto i locali possono essere molto diversi dall’uno all’altro in particolare estetisti e parrucchieri dove la vicinanza tra le persone avviene al chiuso e per un periodo di tempo prolungato».
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— ilSussidiario (@ilsussidiario) April 28, 2020