Ancora 174 morti (dati in “linea” con l’ultimo periodo, visto che ieri si erano aggiunti numeri “attardati” dell’intero mese di aprile), ma -525 malati di coronavirus e altri 1740 guariti in più rispetto a ieri: i dati del bollettino Protezione Civile sulla diffusione coronavirus oggi 3 maggio sono certamente migliori rispetto a quelli visti sabato, anche se resta il punto nodale di un’emergenza Covid-19 tutt’altro che finita. +174 vittime resta un numero purtroppo drammatico, anche se in netto miglioramento come trend rispetto agli scorsi giorni: in Lombardia il bollettino oggi ha fissato “solo” 42 decessi, record in positivo (sempre ricordando che si tratta di vite umane mancate). In generale i positivi al Covid dall’inizio della pandemia sono 210.717 (+1389), di cui gli attualmente contagiati sono 100.179, -525 rispetto alla giornata di ieri: 1.501 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 38 pazienti rispetto a ieri. 81.436 persone, pari al 81% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi mentre sono 81.654, con un incremento di 1.740 su ieri, le persone dimesse-guarite.
A livello di diffusione regionale, il bollettino della Protezione Civile vede 36.926 persone attualmente malate in Lombardia, 15.638 in Piemonte, 9.045 in Emilia-Romagna, 7.299 in Veneto, 5.328 in Toscana, 3.551 in Liguria, 4.385 nel Lazio, 3.198 nelle Marche, 2.726 in Campania, 1.247 nella Provincia autonoma di Trento, 2.955 in Puglia, 2.203 in Sicilia, 1.087 in Friuli Venezia Giulia, 1.868 in Abruzzo, 665 nella Provincia autonoma di Bolzano, 183 in Umbria, 689 in Sardegna, 109 in Valle d’Aosta, 702 in Calabria, 194 in Basilicata e 181 in Molise.
I DATI DI IERI
È atteso sempre per le ore 18 il nuovo bollettino coronavirus della Protezione Civile, senza più conferenza stampa ormai (restano quelle del sabato e martedì con Arcuri e del venerdì con Brusaferro e gli esperti dell’ISS) ma con tutti i dati sull’andamento del contagio da Covid-19 in tutta Italia. La giornata di ieri ha visto purtroppo ancora 474 morti, con un totale dall’inizio della pandemia di 28.710 vite spezzate dal tremendo Sars-CoV-2. Il dato va detto che è stato “falsato”, come spiegato ieri da Repubblica, per la comunicazione di 282 morti extraospedalieri che sono avvenuti ad aprile ma sono stati registrati solo nella giornata di sabato (molti di questi in Lombardia).
Resta un numero complessivo purtroppo alto e una guardia che ancora non può essere “abbassata” specie nel rispetto del corretto distanziamento fisico negli inevitabili contatti dei prossimi giorni. Le persone attualmente positive diminuiscono però, il che è sempre un ottimo segnale: sono -239 nelle ultime 24 ore, quindi in totale 100.704. I casi totali sono invece 209.328 dall’inizio della pandemia, a fronte di 2.108.837 tamponi in tutta Italia: ricoverati sono al momento 17.357 (-212), di cui 1.539 in terapia intensiva (-39).
CORONAVIRUS, IL PUNTO DEL PREMIER CONTE
A chiudere il bollettino coronavirus pubblicato ieri dalla Protezione Civile il dato sui guariti (79.914, +1665 rispetto a venerdì) e i contagi nelle singole Regioni: 36.667 attualmente positivi in Lombardia, 15.719 in Piemonte, 9.323 in Emilia-Romagna, 7.431 in Veneto, 5.365 in Toscana, 3.598 in Liguria, 4.452 nel Lazio, 3.205 nelle Marche, 2.721 in Campania, 1.282 nella Provincia autonoma di Trento, 2.954 in Puglia, 2.186 in Sicilia, 1.109 in Friuli Venezia Giulia, 1.879 in Abruzzo, 703 nella Provincia autonoma di Bolzano, 196 in Umbria, 730 in Sardegna, 98 in Valle d’Aosta, 713 in Calabria, 191 in Basilicata e 182 in Molise.
In una intervista a “La Stampa” questa mattina il Premier Conte ha tracciato il punto sul contagio alla vigilia della Fase 2 in partenza domani: «Nei giorni scorsi il Ministro Speranza ha adottato il provvedimento che definisce le soglie-allarme. E’ uno strumento fondamentale della strategia di contenimento del contagio per la fase 2. Se nei prossimi giorni avremo risultati positivi potremo anche valutare di anticipare alcune riaperture, venendo incontro ad alcune specifiche richieste delle Regioni. Ma una cosa è riaprire sulla base di verifiche agganciate ad accurati parametri che tengano conto dell’andamento epidemiologico, altra cosa è farlo in base a iniziative estemporanee».
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— YouTrend (@you_trend) May 2, 2020