Un deciso calo sia di vittime che di contagi si registra nell’ultimo bollettino della Protezione Civile emesso questa domenica 7 giugno 2020: alle 72 persone decedute tra venerdì e sabato si passa alle 53 attuali (dato comunque drammatico nazionale che sale fino a 33.899), sono invece +197 i contagi registrati (mentre ieri erano +270), uno dei più bassi da inizio pandemia. Il bilancio generale delle persone affette dal coronavirus sale a 234.998, di cui 35.262 attualmente malate (-615 in 24 ore): nuovo “boom” di guariti-dimessi, +759 sui 165.837 totali. Sono 6 le Regioni con zero contagi nelle ultime 24 ore (Basilicata, Molise, Calabria, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Puglia) mentre si registra un solo nuovo contagio in Veneto, Toscana e Sicilia. Fronte ospedaliero, sono 4.864 persone sono ricoverate con sintomi (-138), 287 sono in cura presso le terapie intensive (-6) mentre 30.111 persone, pari all’85% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Infine, il contagio regionale del bollettino Protezione Civile 7 giugno vede ancora in testa la Lombardia (anche qui dati in calo, “solo” 21 morti e +125 contagiati) con 19.420 persone attivamente malate, seguita da 3.962 in Piemonte, 2.328 in Emilia-Romagna, 1.085 in Veneto.
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— ilSussidiario (@ilsussidiario) June 7, 2020
I DATI DELLA PROTEZIONE CIVILE
Sono ancora purtroppo 72 i morti che l’Italia piange per l’emergenza coronavirus nell’ultimo bollettino della Protezione Civile disponibile: gli aggiornamenti punti ieri pomeriggio hanno evidenziato infatti che dei 33.846 decessi dall’inizio della pandemia, gli ultimi 72 registrati tengono ancora alto l’allarme sull’intero Paese, specie nelle aree sempre più colpite (27 provengono dalla Lombardia). I nuovi contagi segnalati sono stati 270 sui 234.801 totali, di cui però solo 35.877 sono gli attualmente malati (decremento di 1.099 rispetto a venerdì): dati confortanti dalla Protezione Civile arrivano invece sul fronte ospedaliero, con +1.297 guariti-dimessi (totale a 165.078), 30.582 in isolamento domiciliare, 293 in terapie intensive (-23) e .002 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 299 pazienti rispetto a ieri.
Nel dettaglio del contagio sulle singole Regioni, il bollettino del 6 giugno segnala 19.499 persone attualmente malate in Lombardia (scende sotto quota 20mila dalla prima volta dopo tante settimane di emergenza), 4.167 in Piemonte, 2.416 in Emilia-Romagna, 1.164 in Veneto, 785 in Toscana, 245 in Liguria, 2.697 nel Lazio, 1.195 nelle Marche, 738 in Campania, 758 in Puglia, 104 nella Provincia autonoma di Trento, 866 in Sicilia, 161 in Friuli Venezia Giulia, 653 in Abruzzo, 100 nella Provincia autonoma di Bolzano, 28 in Umbria, 60 in Sardegna, 12 in Valle d’Aosta, 91 in Calabria, 121 in Molise e 17 in Basilicata. Sono 5 le Regioni che nella giornata di ieri non hanno segnalato nuovi casi di contagio: Basilicata, Molise, Calabria, Umbria e Campania.
BOLLETTINO CORONAVIRUS: “L’EMERGENZA NON È FINITA”
«Al momento in Italia non vengono riportate situazioni critiche relative all’epidemia di Covid-19» segnalava ieri l’Iss dopo la pubblicazione del report settimanale sul contagio da coronavirus in tutta Italia, anche se avvertiva come sempre il rischio da non sottovalutare di potenziali seconde ondate «Persiste in alcune realtà regionali un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevato seppure in diminuzione. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante». In attesa dei nuovi dati del bollettino Protezione Civile in arrivo oggi attorno alle ore 18, resta alta la guardia specialmente in Lombardia dove l’indice Rt di contagio è risalito fino a 0,91, appena sotto la soglia di allerta (1): «verosimilmente molti casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, cioè durante la prima fase di riapertura tra il 4 e il 18 maggio», ha spiegato l’Iss nel suo report, in attesa che si abbiano quelli più specifici sulle riaperture interregionali dal 3 giugno scorso in poi.
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