Scende con decisione il totale delle persone attualmente positive al coronavirus in Italia: sono -4.370 secondo il nuovo bollettino della Protezione civile. Di conseguenza, il totale scende a 72.070. Importante anche il dato relativo ai guariti: +4.917, quindi il totale è di 120.205 persone che non sono più affette da Covid-19. Nelle ultime 24 ore comunque sono stati registrati 789 nuovi casi, che hanno portato il totale dall’inizio dell’epidemia a 223.885. I morti invece sono 242, quindi il bilancio dei deceduti purtroppo sale a quota 31.610. Tra gli attualmente positivi, 808 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 47 pazienti rispetto a ieri, mentre 10.792 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 661 pazienti rispetto a ieri. Invece 60.470 persone, pari all’ 84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.



La Regione più colpita resta la Lombardia con 84.119 casi (+299) e 115 morti nelle ultime 24 ore, per un totale che sale a 15.411. Il Piemonte è 29.346 casi (+137), con 64 morti nelle ultime 24 ore (totale 3.557). A seguire l’Emilia Romagna con 27.110 casi (+54) e +13 morti nelle ultime 24 ore, quindi in totale 3.943. Poi il Veneto con 18.889 casi (+44) e 19 decessi, per cui nel complesso 1.762. (agg. di Silvana Palazzo)



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SALTA CONFERENZA STAMPA ISS

Niente conferenza stampa dell’Istituto superiore di sanità (Iss) oggi per la consueta analisi dell’andamento epidemiologico. Del resto quella di oggi è una giornata particolare, visto che il governo sta lavorando al nuovo decreto per le riaperture dal 18 maggio 2020. In attesa del nuovo bollettino della Protezione civile, l’Iss ha pubblicato il nuovo report, cioè l’analisi si basa su un campione di 29.692 pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia. L’età media dei pazienti deceduti è 80 anni, quindi più alta di quasi 20 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione. Riguardo le complicanze, l’Iss nel suo report specifica che l’insufficienza respiratoria è stata quella più comunemente osservata in questo campione (96,8% dei casi). A seguire il danno renale acuto (22,0%), sovrainfezione (12,2%) e danno miocardico acuto (10,6%). (agg. di Silvana Palazzo)



BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: DATI SOTTOSTIMATI?

Non è ancora stata comunicata la conferma ma come ogni venerdì alle ore 12 si attende la conferenza stampa Iss (diretta video streaming sui canali social dell’Istituto) sull’andamento epidemiologico del coronavirus in Italia: in special modo dopo lo stop al bollettino in streaming quotidiano con la Protezione Civile, l’appuntamento con il Presidente Iss Silvio Brusaferro e gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico (dal Prof. Franco Locatelli a Giovanni Rezza) acquisisce maggiore importanza per capire a che punto siamo arrivati con la diffusione del Covid-19 e le prossime mosse sul fronte sanitario. Sono giorni caldi in cui Governo, CTS e Regioni stanno cercando di trovare una quadra sulle riaperture del 18 maggio: ieri dovevano arrivare dal Ministero della Salute gli indici di contagio (sorta di “pagelle” sanitarie delle Regioni) con i primi effetti della Fase 2 in azione dal 4 maggio scorso, ma la complessità di monitoraggio richiesta dal Decreto Speranza di due settimane fa (algoritmo con 21 parametri da incrociare) ha reso più difficile il lavoro delle Regioni per cui alcune sono ancora in ritardo nel comunicare i dati utili poi a formulare un report dettagliato da part del Ministero.

«Sarò chiaro: abbiamo capito solo nel tempo che i dati iniziali erano stati molto sottostimati. Presumibilmente dieci volte tanto. Il contagio è partito dalla fine di gennaio, ancora prima dell’identificazione del caso 1. Dobbiamo immaginare che la situazione iniziale, in Lombardia, era molto peggio di come poteva sembrare. Quindi ora il dato sta migliorando, in proporzione con il resto d’Italia dove l’emergenza non è stata grave come in Lombardia», ha spiegato ieri in una intervista al Messaggero il virologo Fabrizio Pregliasco.

CORONAVIRUS PROTEZIONE CIVILE: I DATI DI IERI

In attesa dunque delle nuove comunicazioni del Ministero e parallelamente del nuovo Decreto del Governo sul fronte ripartenze, la conferenza stampa delle 12-12.30 con gli esperti dell’Iss e il bollettino Protezione Civile delle ore 18 daranno i dettagli fondamentali in più per capire verso dove si sposti realmente questo temibile contagio che ancora non riesce ad essere abbattuto. Ieri i dati sono stati purtroppo peggiori, su fronte decessi e positivi, rispetto ai giorni scorsi anche se non soprattutto per la nuova mini-impennata in Lombardia: 223.096 contagiati dal coronavirus dall’inizio della pandemia, con +992 casi registrati (la metà dalla Lombardia) sugli attualmente positivi 76.440. Fronte vittime, ancora 262 morti che fanno schizzare il dato generale a 31.368: sono invece molto confortanti le cifre sugli ospedali, con 11.453 (-719) i ricoverati in reparti Covid-19 mentre sono 855 i posti occupati in terapia intensiva, -38 rispetto a mercoledì.

Positivo infine il report sui guariti-dimessi in tutta Italia che sale a 115.288 (+2.747). A livello di distribuzione regionale, i dati del bollettino Protezione Civile mostrano 29.956 attualmente positivi in Lombardia, 11.891 in Piemonte, 6.301 in Emilia-Romagna, 4.718 in Veneto, 3.388 in Toscana, 2.660 in Liguria, 4.096 nel Lazio, 2.904 nelle Marche, 1.765 in Campania, 2.253 in Puglia, 505 nella Provincia autonoma di Trento, 1.854 in Sicilia, 770 in Friuli Venezia Giulia, 1.482 in Abruzzo, 380 nella Provincia autonoma di Bolzano, 92 in Umbria, 465 in Sardegna, 80 in Valle d’Aosta, 524 in Calabria, 229 in Molise e 127 in Basilicata.