Calano sia vittime che contagi, ma si conferma “costante” il trend epidemiologico in Italia anche per questo 10 giugno: il bollettino della Protezione Civile pubblicato alle ore 18 mostra un lieve calo nel numero di decessi registrati, +71 (ieri erano 79) mentre è ben più calato il dato sui contagiati dal coronavirus, +202 mentre martedì era fissato a +280. Il numero delle vittime generale di Covid-19 sale purtroppo fino a 34.114 mentre da inizio pandemia sono ben 235.763 le persone rimaste contagiate dal Sars-CoV 2: di queste, 31.710 restano al momento ancora malate (decremento di -1.162 rispetto a ieri).

Ottimo il dato sui guariti, +1293 sui 169.939 totali, e confortante l’aggiornamento sugli ospedali: 249 ricoverati in terapia intensiva (-14, -5,32%), 4.320 ricoverati con sintomi (-261, -5,7%), 28.028 in isolamento domiciliare (-887, -3,16%). A differenza di ieri, salgono i numeri in Lombardia ( 32 morti, 99 nuovi casi, 9.305 tamponi) che mantengono la Regione comunque più colpita dal coronavirus anche oggi con 17857 persone ancora positive. Seguono il Piemonte con 3.372, l’Emilia Romagna con 2.061 e il Veneto con 965, ancora sotto quota 1000. Sono ben 8 le Regioni che confermano quota zero nuovi contagi (Basilicata, Calabria, Valle d’Aosta, Sardegna, Bolzano, Abruzzo, Trento, Puglia) mentre si registrano “boom” di nuovi contagi in Liguria (+20 rispetto a ieri) e Lazio (+18),

I DATI DI IERI

Il coronavirus resta un’emergenza ma in netta diminuzione rispetto ai mesi terribile di marzo e aprile: i dati del bollettino emersi ieri dalla Protezione Civile mostrano che il trend di costante diminuzione è ancora “contenuto” negli effetti dopo le riaperture del 3 giugno. In attesa dei nuovi monitoraggi Iss in arrivo venerdì prossimo con tutte le nuove specifiche conseguenze di quelle riaperture tra Regioni, la presenza del Covid-19 si fa meno ingombrante in buona parte d’Italia: 283 nuovi contagi registrati ieri (235.561 da inizio pandemia), con purtroppo ancora 79 morti (ma 32 sono della Regione Abruzzo con calcoli precedenti alla giornata di ieri) e un dato generale che schizza a quota 34.043. Bene ancora il numero di guariti in tutta Italia, ben +2.062 sui 168.846 mentre è imponente il calo delle persone attualmente positive al coronavirus, -1.858 rispetto ai 32.872 ancora attivi. Fronte ospedali, 263 ricoverati in terapia intensiva (-20, -7,07%), 4.581 ricoverati con sintomi (-148, -3,13%), 28.028 in isolamento domiciliare (-1690, -5,69%): 17 regioni su 21 sotto i 10 casi accertati, sopra solo Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio.

BOLLETTINO CORONAVIRUS: NUOVE LINEE GUIDA

A livello di distribuzione regionale del contagio da coronavirus, il bollettino della Protezione Civile del 9 giugno 2020 vede la Lombardia ancora in testa con 18.297 persone ancora malate (calano però i morti e i nuovi contagi), 3.671 in Piemonte, 2.156 in Emilia-Romagna, 1.004 in Veneto, 628 in Toscana, 249 in Liguria, 2.570 nel Lazio, 992 nelle Marche, 675 in Campania, 613 in Puglia, 81 nella Provincia autonoma di Trento, 853 in Sicilia, 128 in Friuli Venezia Giulia, 567 in Abruzzo, 95 nella Provincia autonoma di Bolzano, 29 in Umbria, 54 in Sardegna, 8 in Valle d’Aosta, 68 in Calabria, 120 in Molise e 14 in Basilicata. In attesa delle novità dai dati del Ministero della Salute in arrivo venerdì, ieri la Conferenza Stato-Regioni ha partorito le nuove linee guida valide da lunedì 15 giugno per le ultime riaperture rimaste (tranne mondo scuola e giustizia, ancora una volta escluse dal progetto posto-lockdown) su cinema, teatri, centri estivi e discoteche.

Le nuove regole saranno inserite nel nuovo Dpcm in arrivo nei prossimi giorni a Palazzo Chigi: sarà molto più snello e conterrò quanto deciso ieri tra Governo e conferenza Regioni. Per cinema e teatri la regola vedrà massimo 200 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto con pubblico e artisti che dovranno seguire le medesime regole di distanziamento imposte dall’ultimo Decreto del 17 maggio. In discoteca si ballerà solo a 2 metri di distanza ma sarà possibile solo all’aperto, modalità talmente difficile per quasi tutti i locali che si pensa a riconvertire il tutto come locale d’ascolto e intrattenimento, con dj alla console. Chiosa finale sui centri estivi: da lunedì ripartono con i bimbi dai 3 anni in su, dovranno riaprire in sicurezza e tutte le attività si dovranno svolgere in presenza degli operatori.