Nelle ultime 24 ore in Italia ci sono stati 179 morti in più rispetto a domenica (+68 in Lombardia) mentre il fronte dei guariti sale ulteriormente con altri 1401 persone dimesse non più positive al Covid-19: il bollettino della Protezione Civile aggiornato alle ore 18 del 11 maggio 2020 mostra una conferma nella diminuzione dei contagi e per il momento non registra forti “anomalie” nella curva dopo una settimana esatta dall’inizio della fase 2. Su 219.814 contagiati positivi al coronavirus dall’inizio della pandemia (+744 casi rispetto a ieri), si contano 82.488 attualmente positivi al Covid-19, con decremento rispetto a ieri di 836 pazienti assistiti: di questi, 67.950 in isolamento domiciliare (-729), 13.539 sono ricoverati in reparti non gravi (-79 rispetto a ieri), mentre si scende finalmente sotto quota 1000 per le terapie intensive (-28 rispetto a domenica, 999 totali).

Da ultimo, il bollettino emesso dalla Protezione Civile conferma +1401 guariti-dimessi su totale di 106.587 mentre si devono ancora contare 179 decessi che portano il dato nazionale al drammatico numero di 30.739. A livello di diffusione regionale del coronavirus, sono attualmente 30.411 i malati in Lombardia (anche qui dati in calo rispetto agli ultimi giorni), 13.338 in Piemonte, 7.040 in Emilia Romagna e 5.460 in Veneto tra le prime Regioni colpite dalla pandemia.

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I DATI DI IERI

I dati sul contagio da coronavirus continuano a scendere e per questo motivo il Governo sta pensando una possibile “fase 2” della fase 2, con ripartenze magari differenziate per Regioni a partire dal 18 maggio prossimo: il bollettino della Protezione Civile emesso ieri ha evidenziato ancora numeri confortanti per la battaglia contro il Covid-19 anche se ovviamente i veri effetti delle riaperture del 4 maggio dovranno essere visti non prima della fine di questa settimana, ovvero quando saranno passati 14 giorni dall’inizio della fase 2. 219.070 contagi dall’inizio della pandemia (+802 rispetto a sabato), di questi 83.324 sono positivi al tampone oggi (-1518 assistiti): si registrano ancora purtroppo 165 morti in tutta Italia con bilancio generale che sale a 30.560, ma è ancora boom di guariti negli ultimi aggiornamenti, +2.155 persone sui 105.186 totali. Tra gli attualmente positivi 1.027 sono in cura presso le terapie intensive (-7), 13.618 persone sono ricoverate con sintomi (-216) e 68.679 persone sono invece in isolamento domiciliare.

CORONAVIRUS, LE RIPARTENZE DAL 18 MAGGIO

A concludere i dati del bollettino Protezione Civile di ieri si segnalano anche i dettagli giunti sul contagio nelle varie Regioni: 30.190 attualmente positivi in Lombardia, 13.650 in Piemonte, 7.191 in Emilia-Romagna, 5.591 in Veneto, 4.147 in Toscana, 2.900 in Liguria, 4.286 nel Lazio, 3.251 nelle Marche, 1.915 in Campania, 786 nella Provincia autonoma di Trento, 2.669 in Puglia, 2.069 in Sicilia, 851 in Friuli Venezia Giulia, 1.671 in Abruzzo, 459 nella Provincia autonoma di Bolzano, 113 in Umbria, 515 in Sardegna, 113 in Valle d’Aosta, 596 in Calabria, 143 in Basilicata e 218 in Molise. In forza di questi risultati la situazione della fase 2 diviene ancora più delicata visto che gli enti locali chiedono ormai con pressing importante al Governo un piano di anticipo delle riaperture di negozi, locali e altre aziende per poter far riprendere quanto prima un’economia sempre più al collasso.

«Il Governo chiarisca subito questa partita della riapertura, c’è la convergenza con molti colleghi, se non la quasi totalità, di procedere», spiega il Governatore del Veneto Luca Zaia. Ieri ha risposto a tono il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, spiegando «dal 18 ci sarà una nuova fase, che porterà a una differenziazione territoriale e stiamo lavorando per far ripartire questa differenziazione territoriale, dal 18 maggio potranno riaprire gran parte delle attività economiche, ma non possiamo far ripartire attività senza protocolli di sicurezza». Per avere la situazione epidemiologica aggiornata settimana dopo settimana, il Governo da giovedì prossimo tramite il Ministero della Salute pubblicherà (ogni giovedì, ndr) «la situazione dei contagi da coronavirus della propria regione, raccontati agli italiani ogni settimana», conclude Boccia.