Più 285 morti ma anche meno 3mila contagiati rispetto alla giornata di ieri: sono alquanto particolari i nuovi dati del bollettino Protezione Civile elaborati sui report di tutte le Regioni e confermano in buona sostanza l’analisi emersa nella conferenza stampa ISS. Il contagio da coronavirus sta scendendo, ma occorre ancora tenere molto alta la guardia per l’inizio della fase 2: i positivi dall’inizio della pandemia in Italia sono 205.463 (+1.872 rispetto a ieri), di questi però sono attualmente contagiati e infetti “solo” 101.551, ben -3.106 rispetto alla giornata di mercoledì. Drammatico ancora il bilancio dei deceduti con altri 285 morti che si aggiungono al totale di 27.967, a fronte di 1.979.217 tamponi effettuati in tutto il Paese (+68.456): nuovo boom di guariti +4.693 su 75.945 totali, mentre 1.694 (-101) sono i ricoverati in terapia intensiva secondo le ultime stime del bollettino Covid-19, 18.149 ricoverati con sintomi (-1061).
Sotto il profilo della diffusione regionale, la Lombardia registra ancora 598 nuovi contagi e 93 morti, mentre in Piemonte il contagio sale di 328 unità con ancora più di 3mila morti in tutta la pandemia. «Vista la nuova fase verso cui stiamo andando, che anche i dati di oggi ci stanno confermando, abbiamo deciso di sospendere la conferenza stampa delle 18 che negli ultimi tempi era già stata resa bi-settimanale», ha annunciato il Commissario Borrelli in quella che dunque si appresta ad essere l’ultima conferenza stampa live delle ore 18. (agg. di Niccolò Magnani)
IL REPORT DEL CTS SUL CONTAGIO
In attesa della nuova conferenza stampa della Protezione Civile con tutti i dati del bollettino 30 aprile 2020, sono diversi i punti cardine sull’indagine epidemiologica offerti dall’ISS nel punto stampa di questo primo pomeriggio: il contagio è sotto controllo, ma potrebbe riesplodere se si dovesse riaprire tutto e per questo il CTS ha consigliato al Premier di adottare un Dpcm più “moderato” e con meno riaperture di quanto gli enti locali avrebbero voluto. «Il 10% delle trasmissioni si stima da persone che non hanno sintomi. Ciò va a favore dell’uso dei test sierologici», ha spiegato Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità dopo l’intervento del Presidente Brusaferro.
È stato poi presentato il documento Iss-Fondazione Bruno Kessler citato dal Premier Conte nella duplice informativa coronavirus in Parlamento, il report utilizzato dal Governo per modulare la fase 2: «E’ uno studio nazionale che dovrà essere modulato sui dati regionali ed è focalizzato alla riapertura. I modelli dovranno essere aggiornati periodicamente e tarati sulle realtà regionali», ha spiegato Stefano Merler dell’Istituto Bruno Kessler, ribadendo subito dopo che il documento si conclude con una serie di raccomandazione: «stare sotto l’indice di contagio R0 pari a 1 considerando che i casi che abbiamo ogni giorno sono solo la punta dell’iceberg. Le persone asintomatiche in Italia potrebbero essere fra il 4% e il 7% della popolazione». (agg. di Niccolò Magnani)
CONFERENZA STAMPA ISS: “CONTAGIO IN CALO IN TUTTA ITALIA”
«Il tasso di contagiosità del coronavirus è sotto 1 in tutte le regioni», lo ha spiegato il Presidente dell’ISS nella conferenza stampa sui nuovi aggiornamenti epidemiologici del coronavirus in tutta Italia ed è proprio il dato RT (o R con 0) ad aver caratterizzato l’elemento di certo più positivo dell’intero bollettino. In attesa dei dati specifici questo pomeriggio dalla Protezione Civile, Brusaferro ha sottolineato che la curva dell’epidemia di Covid-19 «continua sostanzialmente a decrescere nel numero di sintomatici e dei casi in tutta Italia». Si è anche ridotto il numero delle zone rosse, ora fermo a 74 Comuni in sole 7 Regioni: «Questo è un dato molto positivo ed è la conseguenza delle misure e dell’adesione dei cittadini».
In merito alla fase 2 e al tema delicato del rapporto ISS sulla cautela da esercitare dal 4 maggio in poi, Brusaferro ha parlato dei modelli sviluppati dall’ISS spiegando «La logica del documento epidemiologico elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) con la Fondazione Bruno Kessler è riaprire il Paese cercando di capire quale variabile ha più peso nella diffusione del virus». Nel proseguire la conferenza stampa il membro del CTS ha poi ribadito «E’ uno studio nazionale che dovrà essere modulato sui dati regionali ed è focalizzato alla riapertura. I modelli dovranno essere aggiornati periodicamente e tarati sulle realtà regionali». (agg. di Niccolò Magnani)
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: DATI CORONAVIRUS 30 APRILE
L’ultimo bollettino della Protezione civile conferma che siamo ancora su un plateau. L’epidemia di coronavirus sta “passeggiando” infatti a quota 2mila dopo averlo fatto a quota 3mila. Siamo, dunque, ad un trend di crescita che è fisso all’1 per cento. I nuovi casi registrati ieri sono 2.086, quasi uguali a quelli del giorno prima. Calano per fortuna i morti: sono 323 i decessi, ma sono comunque tanti. Stabile il numero dei guariti, ma continuano a liberarsi posti letto in terapia intensiva (-68) e nei reparti Covid ordinari (-513). Oggi tutti questi dati verranno aggiornati con il nuovo bollettino della Protezione civile, che verrà presentato in conferenza stampa, visto che oggi cade il secondo appuntamento della settimana. Sarà anche l’occasione per fare il punto della situazione sull’emergenza coronavirus e affrontare alcuni temi di stretta attualità. L’appuntamento verrà trasmesso alle 18 in diretta tv dai canali all-news e in diretta video streaming attraverso i canali social del Dipartimento, a partire dalla pagina Facebook e passando per il canale YouTube. Alle 12 è invece fissata la conferenza stampa dell’Istituto superiore di sanità (Iss) che analizzerà l’andamento dell’emergenza dal punto di vista epidemiologico.
CONFERENZA STAMPA ISS ANCHE SU RELAZIONE RIAPERTURA
Prima della conferenza stampa della Protezione civile per il nuovo bollettino sul coronavirus in Italia, è attesa la conferenza stampa dell’Istituto superiore di sanità (Iss). È stato già anticipato uno dei temi che verrà affrontato: la relazione fornita al governo con gli scenari sulle riaperture. «Dedicheremo uno specifico approfondimento ai contenuti di quella analisi», fa sapere Iss. Ma ha anche precisato che si tratta di «modelli previsionali» sviluppati insieme al Ministero della Salute, la Fondazione Bruno Kessler e l’Inail in vista della Fase 2. Questi modelli, «funzionali a supportare l’individuazione di scenari possibili per le prossime settimane in Italia», secondo quanto riportato dall’Istituto superiore di sanità, «sono stati discussi e fatti propri dal Comitato tecnico scientifico (Cts)». Nel comunicato che anticipa la questione è precisato anche che questo «documento fa parte dei verbali dello stesso Cts e non ha caratteristiche di sicurezza». Una prima risposta a stampa e media che hanno dato ampio risalto a questa relazione.