Se è vero che la quarta ondata “galoppa” in tutto il Paese a ritmi sostenuti (non altissimi per fortuna come in circa mezza Europa), si può dire lo stesso anche per la “rinnovata” campagna vaccini Covid a pieno ritmo con le terze dosi in tutta Italia.

Secondo il bollettino aggiornato quotidianamente dalla struttura commissariale del Governo, sono ben 11.309.329 le dosi “booster” somministrate fino ad oggi, circa il 55,04% della popolazione indicata: il totale degli italiani con almeno una dose ricevuta o guariti da al massimo 6 mesi sale a 47.976.626, dati tutti aggiornati alla mattina del 12 dicembre 2021. In tutto, il totale delle somministrazioni da inizio campagna vaccinale quasi un anno fa è 101.704.327, con la Lombardia che “guida” il resto d’Italia con ben 17 milioni di vaccinazioni effettuate davanti a Lazio e Campania (9 milioni a testa).



STUDIO ISS SUI VACCINI: CALO DOPO 5 MESI, CAOS NO VAX

Mentre il Governo prosegue nella campagna di “convincimento” ad adottare anche la terza dose di vaccino, giungono nuovi studi dell’Istituto Superiore di Sanità che indicano ben due punti di rilievo: in primis, l’efficacia della seconda dose di vaccino Covid cala dopo circa 5 mesi. In secondo luogo, gli effetti e le conseguenze per i non vaccinati sono in maniera abnorme più gravi rispetto ai vaccinati. «Dopo 5 mesi dalla seconda iniezione l’efficacia del vaccino nel prevenire il Covid scende dal 74% al 39%. Resta invece alta – all’84% (RPT 84%) – la copertura da forme severe della malattia», spiega l’ultimo bollettino-report presentato dall’Iss in merito ai vaccini anti-Covid. Ma il vero problema rimane per i circa 6 milioni di no vax presenti nel nostro Paese: il rischio di morte per chi non si è vaccinato è calcolato 16,6 volte superiore rispetto a chi ha avuto la terza dose; scende a 11,1 superiore a chi si è vaccinato da meno di 5 mesi, 6,9 volte in più di chi si è vaccinato da più di 5 mesi.



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