500mila vaccini al giorno era l’obiettivo del commissario gen. Figliuolo all’inizio del Governo Draghi e così con una settimana di ritardo ora si è riusciti ad arrivarci: più di mezzo milione giovedì, 530mila tra le 6 di venerdì e le 6 di sabato, più di 400mila nella giornata di sabato. Ora serve tenere il “ritmo” giusto e possibilmente aumentare ancora la campagna: il bollettino vaccini in Italia, aggiornato dalla struttura commissariale anti-Covid, mostra stamattina quota 20.375.913 somministrazioni effettuate, con 6.116.296 vaccinati anche con seconda dose.



Un terzo degli italiani al 1 maggio hanno ricevuto almeno una dose di siero anti-Sars-CoV2, un traguardo importante che deve ovviamente crescere ulteriormente per porre il prima possibile il nostro Paese in immunità di gregge: vola la Lombardia con nuovo record di inoculazioni tra il 29 e il 30 aprile (113.298) e quota 3,5 milioni di somministrazioni già eseguite. Segue il Lazio con 1,9 milioni, Veneto e Campania 1,7 mln, Emilia Romagna 1,6 mln, Piemonte 1,5 mln, Sicilia 1,4 mln, Toscana 1,2 mln. Gli over-80 italiani vaccinati sono 6,2 milioni, 3,2 i “fragili-caregiver” che hanno ricevuto almeno una dose, 3,2 operatori sanitari, 3 milioni i 70-79 anni, 1,1 i 60-69 anni. Qui il report aggiornato sui vaccini in Italia



VACCINI ITALIA, IL PROGRAMMA DI FIGLIUOLO

«Non posso dire che domani riusciremo a fare un milione di vaccini ma intanto sono sicuro che la macchina possa salire molto più su dei 500 mila», spiega il commissario Francesco Paolo Figliuolo intervistato da Repubblica. «L’Italia ce la fa e va in fretta» sui vaccini, ribadisce il generale scelto dal Premier Draghi per condurre il Paese verso l’immunità di gregge al posto del precedessore Domenico Arcuri. «Quando ho assunto l’incarico, il primo marzo eravamo sotto i 140 mila vaccini al giorno. Per ottenere la progressione ci volevano due cose: le dosi e il controllo, cioè il “contatto” con Regioni e Province. Inoltre siamo passati da 1.400 a 2.430 centri di vaccinazione. Per l’approvvigionamento abbiamo agito in tandem con il presidente del Consiglio, facendo pressione su Big Pharma e portando avanti interlocuzioni con l’Europa»: la campagna deve aumentare però e per farlo serve non fare scorte ma proseguire con l’88-92% di dosi utilizzate rispetto alle consegne come criterio fissato dal commissario all’emergenza.



Vaccinare dovunque, da aziendeSperiamo di aprire alle aziende il prima possibile, appena messi in sicurezza gli over 65. A parità di buona salute, nessuno si scandalizza se una persona di 38 anni che lavora alle presse o nel turismo arriva prima di una di 54 perché la sua azienda è stata più veloce. Lo proporrò al presidente del Consiglio. Speriamo di arrivare a fine maggio all’obiettivo») fino ai luoghi di vacanza: «E’ un’idea che sta maturando. Pensiamo di utilizzare strutture presso centri montani o estivi, che potrebbero dare un appeal a quel tipo di utenti. Tutti siamo stati giovani, e sappiamo che i giovani a volte si sentono onnipotenti e pensano: “Tanto non lo prendo”. Ma così possono colpire congiunti più anziani. Saremo proattivi, vedremo come strutturare questo piano, ma lo faremo», conclude Figliuolo a Rep.