Il nuovo bollettino vaccini Covid di oggi, mercoledì 22 giugno 2022, riguardante la campagna vaccinale di massa in Italia contro il Coronavirus, è stato diramato nella primissima mattinata odierna, precisamente alle 6.16, quando gli studenti al quinto anno delle superiori stavano già preparandosi per affrontare la prima prova dell’esame di Maturità 2022. Salgono – seppur di pochissimo – le dosi totali somministrate, portandosi a quota 138.117.028 inoculazioni, per un incremento del tutto contenuto e modesto rispetto al dato di ieri, protraendo così lo stallo che si registra ormai da settimane.



Sono segnalate in crescita le quarte dosi, il secondo booster destinato a fragili e anziani, che ad oggi hanno raggiunto quota 845.043, mentre sono sostanzialmente quasi immobili tutti gli altri indicatori della campagna, a cominciare dal primo booster, le terze dosi, ad oggi a quota 39.7 milioni, pari all’83,27 per cento del totale degli italiani. I nostri connazionali che hanno invece completato il ciclo vaccinale con le prime due dosi sono in totale 48,6 milioni, esattamente il 90,10 per cento della platea, mentre il totale dei vaccini distribuiti è pari a 141.905.350.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 22 GIUGNO: IL COMMENTO DI GIORGIO PALÙ

Dopo avere analizzato insieme il bollettino vaccini Covid di oggi, diamo spazio alle parole del presidente di AIFA, Giorgio Palù, pronunciate in occasione del Gr1 su Rai Radio1: “La variante Omicron 5 del virus Sars-Cov-2 può avere la capacità di sfuggire anche alla quarta dose di vaccino. Essa è molto più immunoevasiva. Lo dimostra il tasso di reinfezione giornaliero che si aggira intorno al 7%, perché ha delle mutazioni che consentono di evadere la risposta degli anticorpi indotti dall’infezione naturale e anche dalla tripla vaccinazione o addirittura dal secondo booster”.



In questo momento, comunque, i dati sono molto tranquillizzanti. Praticamente non si vedono più le polmoniti tranne che nei soggetti che hanno altre patologie concomitanti. E questo è dovuto ad una serie di altre mutazioni che impediscono al virus di fondersi con le cellule polmonari. Tale situazione sembra essere un percorso evolutivo che caratterizza il virus per maggior contagiosità, ma minor virulenza”.