Dall’inizio della campagna di vaccini anti-Covid in Italia sono 44.344.504 le persone che si sono sottoposte alla somministrazione del ciclo completo: si tratta, informa il bollettino vaccini ufficiale disposto da Palazzo Chigi, dell’82,10% della popolazione over-12. Il dato sale all’86.01% (46.456.382 persone) per gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid, uno “scarto” dettato per lo più dal numero di neo-vaccinati frutto dell’obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori.



Sono invece 208.931 gli italiani che si sono sottoposti alla terza dose (o dose addizionale), il 23,8% della popolazione potenzialmente oggetto, mentre sono 799.164 (26,74%) quelli che si sono sottoposti alla dose di richiamo (booster) e che ha ultimato il ciclo vaccinale da almeno 6 mesi. Lombardia ancora al top per la copertura vaccinale, appena davanti a Toscana, Molise ed Emilia Romagna (qui il focus con l’intervista del “Sussidiario” al direttore di Altems, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica di Roma).



VACCINI COVID IN ITALIA: PROTEZIONE CONTAGIO SCENDE AL 75%

I dati emersi nell’ultimo bollettino di sorveglianza esteso dell’Istituto Superiore di Sanità rilevano però un piccolo campanello di allarme per il fronte vaccini nel nostro Paese: nel periodo infatti in cui dominava la variante Alfa (dal 4 aprile al 4 luglio) l’efficacia dei vaccini era dell’88,6% in merito al contrasto del contagio. Con l’arrivo invece della variante Delta (dal 5 luglio al 17 ottobre) la protezione contro il contagio scende al 75,6%. «Nella fase epidemica alfa, nel gruppo dei vaccinati con ciclo completo il rischio di contrarre l’infezione si riduceva dell’89% rispetto a quello tra i non vaccinati, mentre si osserva una riduzione del rischio per i vaccinati nel periodo delta pari al 76% rispetto ai non vaccinati», si legge nell’ultimo bollettino Iss. Notizie invece ben più positive in merito alla possibilità di ammalarsi in maniera seria con il Covid-19 (che è poi l’elemento di maggiore importanza, evitare cioè il sorgere di sintomi gravi e l’occupazione di posti ospedalieri): l’efficacia preventiva sui ricoveri era del 95% con la variante Alfa, scende al 92% con la Delta, per le terapie intensive 97% vs Alfa e 95% vs Delta, infine sui decessi l’efficacia è dl 97% contro la Alfa, 91% contro la Delta.

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