Alle ore 10.48 di oggi 10 gennaio 2021 l’Italia ha provveduto a somministrare 589.798 dosi di vaccini anti-Covid in altrettante persone sparse per il Paese: nel bollettino quotidiano, aggiornato in tempo reale dallo staff del commissario Arcuri sul portale del Governo, sono 478.539 i sanitari vaccinati con 72.422 personale non sanitario e 38.837 ospiti di Rsa. La Regione più veloce nelle vaccinazioni è stata la Campania che con 60.001 dosi di vaccino Pfizer è riuscita a somministrare l’89,5% delle dosi a disposizione: al 38%, l’ultima in tutta Italia, è invece la Lombardia che però nel numero generale di vaccinazioni effettuate resta di pochissimo sotto la Campania (58.454), il che ovviamente sta a significare la differenza di popolazione da vaccinare nelle 2 Regioni ai poli opposti della “classifica” regionale di vaccinazione.
Bene anche Veneto (81,8% delle dosi effettuate), Toscana e Umbria (79%) e Lazio (71,3), ancora al rilento invece Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Calabria. È di stamane il lamento ufficiale giunto da Regione Campania con il Governatore Vincenzo De Luca: «Ancora nella giornata di ieri la Campania ha raggiunto, con il 90%, la percentuale più alta d’Italia nella somministrazione dei vaccini. Oggi in tutte le aziende sanitarie si esauriscono le dosi consegnate alla nostra regione. Questa sera le aziende si fermano per mancanza di vaccini. Questo è l’esito di una distribuzione fatta in modo sperequato nei giorni scorsi».
VACCINI ANTI-COVID: DA FEBBRAIO 764MILA DOSI DI MODERNA
Nel frattempo, da lunedì arrivano nuove dosi di vaccino anti-Covid per la prima volta da Moderna dopo il recente via libera dell’Ema e dell’Aifa: si tratta delle prime 47mila dosi acquistate dall’Italia, mentre da fine febbraio saranno in tutto arrivate 764mila quantità di vaccino Moderna che si aggiungeranno ovviamente a quelle garantite da Pfizer (sempre 470mila ogni settimana). Se poi a fine gennaio arriverà anche l’ok dell’Ema al vaccino AstraZeneca allora sì che la campagna di vaccinazione in Italia potrà iniziare a procedere spedita dopo gli iniziali gravi ritardi: «la vera strada – ha ribadito ieri il ministro della Salute Roberto Speranza – per uscire da questi mesi e da questa crisi così difficile».
Il cronoprogramma per l’arrivo di Moderna è diverso da quello di Pfizer: il timing avverrà ogni due settimane, con le prime 47mila di lunedì che verranno seguite nella settimana del 25 gennaio dall’invio di altre 66mila, per quella dell’8 febbraio di 163mila e per quella del 22 febbraio di 488mila. Saranno però fetrminanti le dosi di AstraZeneca per riuscire in tempi rapidi a coprire intanto i 6.4 milioni indicati nel piano vaccini (1,4 tra medici e infermieri, 570mila tra personale e ospiti delle Rsa e 4,4 milioni di over ottanta) e poi l’eventuale ampliamento dei pazienti più a rischio.