Aumentano ma ancora non di molto i vaccini in Italia nell’aggiornamento del bollettino nazionale alle ore 17.45: sono in tutto 191.011 le dosi somministrate, con la Lombardia finalmente in ripresa rispetto ai dati minimi dei primi giorni. Delle 80.595 dosi consegnate ai centri lombardi, ne sono state usate 11.302, il 14% del totale: sotto quota 10 restano così solo Calabria (6%) e Sardegna (7,5%) mentre tra le più virtuose rimangono Lazio in testa (29.678 dosi effettuate, il 64,8%) davanti a Veneto (55,6%), Toscana (56%) e Trentino al 67%.
Nel frattempo al Tg1 il commissario Arcuri ha aggiornato i dati sul vaccino in Italia, anche se ancora non è stato certificato dal bollettino online del Governo: «In questo momento in Italia sono state fatte 221.900 vaccinazioni, la giornata è ancora lunga e in molti luoghi del nostro Paese si vaccina fino a tarda serata. Io confido che potremmo arrivare, a fine giornata, ad almeno 235mila italiani vaccinati. Siamo secondi in Europa solo dopo la Germania. Riteniamo che questa accelerazione debba continuare se non ulteriormente incrementarsi». Da Regione Lombardia invece giunge in serata il comunicato aggiornato alle ore 20 che incrementa ulteriormente il dato sui vaccini somministrati: «Nelle strutture sanitarie della Lombardia, nella giornata di oggi, sono state effettuate 7.800 vaccinazioni anti covid. Il dato complessivo sale quindi, in totale, a oltre 17.100 somministrazioni dall’inizio della campagna superando la soglia del 20% (21,2) rispetto alle dosi attualmente in dotazione»
IL BOLLETTINO VACCINATI DEL 5 GENNAIO
Al momento in Italia sono stati vaccinati 178.939 cittadini, con il bollettino vaccini anti-Covid che si ferma come aggiornamenti dei dati alle ore 2.30 di stanotte: poco più del 30% delle dosi consegnate lo scorso 30 dicembre, un ritardo che ancora vede diverse asimmetrie tra le Regioni ma che non preoccupa il commissario all’emergenza Domenico Arcuri «Sono passati solo quattro giorni dall’inizio della campagna, è davvero presto e sarebbe strumentale fare già consuntivi», spiega nella lettera odierna al Corriere della Sera.
Al momento le Regioni più virtuose risultano il Lazio (63,3% dosi somministrate su quelle ricevute), Trento (67%), Toscana (56%), Veneto (55%), Campania (48,2%) mentre in fondo alla classifica Lombardia (11,4%, 9mila dosi effettuate fino a ieri sera), Sardegna (7,5%), Calabria (5,4%), Molise (1,4%). L’Agenzia del Farmaco Europea (EMA) ha rinviato a domani il parere sul vaccino Moderna, mentre ancora i tempi non sono stati redatti per quello di AstraZeneca Oxford (mentre oggi è stata conclusa con successo la fase 1 del vaccino italiano ReiThera).
VACCINI COVID: OGGI IN ARRIVO ALTRE 470MILA DOSI
«Per vaccinare il numero massimo di cittadini italiani nel tempo più breve possibile servono un numero adeguato di vaccini, un piano logistico e organizzativo efficiente e strutture capaci di somministrare le due dosi rapidamente e nel corretto intervallo», spiega ancora Domenico Arcuri in attesa degli aggiornamenti in giornata del bollettino vaccini Pfizer e dell‘arrivo di altre 470mila dosi direttamente verso i 294 punti di somministrazione sparsi nel territorio. Il tema dei ritardi viene toccato da tanti esperti scienziati in queste ore. Il virologo Bassetti attacca la tempistica in ritardo, «con questo ritmo finiremo tra 10 anni», mentre per Maria Rita Gismondo il problema è intercettare in tempo la variante sudafricana, «dobbiamo correre con il vaccino». Per l’altro virologo del Sacco di Milano, Massimo Galli, sul vaccino ancora «non ci siamo, arrivare presto a regime o saranno guai», mentre da ultimo Roberto Burioni sui social attacca «Nel 1973, a seguito di un’epidemia di colera, nella sola Napoli in una settimana furono vaccinati un milione di pazienti. Un milione in una settimana nel 1973 in una sola città. Non dite che non si può fare, perché è una bugia».