Al momento i dati diffusi dal Commissario Arcuri e dal Ministero della Salute si “fermano” alle ore 13.04, quando però ad essere vaccinati in Italia erano stati “solo” 84.730 persone, di fatto 700 in tutta la mattinata. È sempre il Lazio la regione che ha somministrato più dosi (17.374 delle 45mila ricevute), seguita da Piemonte (9.719, il 23,8% delle dosi ricevute) e Veneto (11.119, il 28,6%): sono in tutto 75.327 i vaccinati sanitari fino a metà giornata del 3 gennaio, con 4.190 non sanitari e 5.213 ospiti delle strutture residenziali.



Intervistato da “Domenica In” il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha annunciato che entro il primo semestre del 2021 «progressivamente tutti i vaccini saranno disponibili. Il vaccino arriverà, ci saranno dosi scaglionate. Quando i vaccini saranno tutti approvati, le dosi saranno anche superiori alle esigenze della popolazione italiana. Verosimilmente, nel corso del primo semestre del 2021 progressivamente tutti i vaccini saranno disponibili. Fin da subito vanno protetti operatori sanitari e anziani, poi la vaccinazione procederà con il resto della popolazione». In risposta ai tanti dubbi ancora sul piano vaccinale nazionale, Sileri aggiunge «ci sarà una rete territoriale e ospedaliera, saranno coinvolti i medici di medicina generale e i pediatri. Tutta la rete sul territorio valuterà età, comorbilità e fattori di rischio per procedere alla vaccinazione con la somministrazione di due dosi». Intanto non si placa lo scontro anche all’interno del Governo, con la capodelegazione di Italia Viva Teresa Bellanova che nel corso del vertice con il Premier Conte sulle prossime misure post-Epifania ha attaccato «Se si vuole uscire da questo stallo dando un messaggio chiaro ai cittadini c’è un solo modo: continuare con un puntuale tracciamento e far chiarezza sul piano vaccinale. Il solo messaggio ‘restate in casa’ è evidente che psicologicamente ed economicamente ai cittadini non basta più. A fronte di un sacrificio che chiediamo alle persone, dobbiamo dare certezze. E io, per i dati che leggo, ancora ne vedo poche».



IL BOLLETTINO DEI VACCINI

Alle ore 11.23 di oggi domenica 3 gennaio 2021 l’Italia ha compiuto 84.027 vaccini sulle 470mila dosi giunte tra il 30 dicembre e il 1 gennaio scorsi: il bollettinoreport dei vaccini anti Covid-19 pubblicato in aggiornamento costante dal portale del Governo vede la classifica delle Regioni mutare rispetto ai dati di ieri, con in più l’input dato dal Commissario all’emergenza Domenico Arcuri di “fare presto” alle Regioni ancora in “fondo” alla classifica delle somministrazioni. Trento e provincia guidano la lista con il 45,1% dei vaccini fatti sulle dosi ricevute, seguono Lazio, Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Basilicata tra le Regioni più veloci a disporre dei vaccini a sanitari, personale e ospiti Rsa.



In fondo alla classifica invece Valle d’Aosta, Molise, Lombardia, Sardegna e Calabria: raggiunto in merito dalla Stampa per spiegare la situazione della sua regione, l’assessore al Welfare lombardo Gallera ha dichiarato «per noi si parte il 4 gennaio. Iniziamo con 6 mila vaccinazioni al giorno, poi andremo a crescere nel numero in tutti i 65 hub lombardi […] Assicuro tutti che faremo in tempo, nei tempi previsti. La vaccinazione è una priorità. E il 17 gennaio iniziamo con i richiami per chi ha avuto una prima somministrazione».

ARCURI: “SECONDI IN EUROPA PER I VACCINI”

Nel bollettino sui vaccinati Covid emerge come la categoria più vaccinata la fascia 50-59 anni (24.007 dosi somministrate) segue 40-49, 30-39 e 60-69: 72.407 vaccinati tra sanitari e sociosanitari, 6.778 personale non sanitario e 4.842 ospiti di Rsa. «L’Italia è seconda in Europa dopo la Germania per numero di vaccinati contro il coronavirus», spiega il Commissario Arcuri tramite gli uffici di Invitalia come commento al bollettino vaccinati di ieri sera. In realtà, osservando per bene i dati generali di tutto il mondo (sul portale Ourworldindata.org) emerge come nel numero di vaccini fatti ogni 100 persone il nostro Paese (0,12 su 100 cittadini, aggiornato ai dati del 2 gennaio) arriva dietro a Danimarca (0,56), Germania (0,23), Croazia e Portogallo (0,19).

In merito invece alla situazione dei prossimi vaccini da compiere nei mesi di febbraio, marzo e aprile è sempre del Commissario Arcuri la conferma che ancora l’elenco dei centri vaccinali è in divenire: «non si dispone ancora di un’elencazione dei centri vaccinali», ha spiegato il presidente di Invitalia su richiesta pubblica di ZetaLuiss, la testata online della scuola di giornalismo “Massimo Baldini” dell’Università Luiss di Roma. La stessa testata rileva il rilento grave nella campagna di vaccini, con l’elenco dei centri di somministrazione che dipenderà da tre variabili: «la quantità di vaccino disponibile, la numerosità delle categorie target prioritaria per la vaccinazione, nonchè dagli aspetti logistici legati alla tipologia di catena del freddo necessaria per il loro trasporto e stoccaggio», conclude ZetaLuiss.

Qui il report sui vaccini in Italia aggiornato in tempo reale