Il bollettino vaccini covid di oggi, martedì 1 febbraio 2022, è stato comunicato puntualmente stamattina, con tutti i dati certificati dal ministero della salute e dall’Iss, l’istituto superiore di sanità. Il numero totale di dosi somministrate nel nostro Paese dal 27 dicembre 2020 ad oggi si è portato a quota 128.3 milioni, per un incremento rispetto al report di ieri pari a circa 500mila inoculazioni. Continua quindi a “spingere” la macchina organizzativa, e lo si capisce anche dal totale di terze dosi raggiunte, leggasi 33.5 milioni.



Gli italiani immunizzati che hanno completato il ciclo vaccinale sono invece ad oggi 47.3 milioni, l’87.7 per cento della platea di vaccinabili, mentre il dato relativo a coloro che hanno almeno una dose di vaccino, segna quota 49 milioni. Infine, per quanto riguarda i farmaci che sono stati consegnati in Italia dal dicembre di due anni fa ad oggi, il dato aggiornato segna quota 129.1 milioni, di cui 85.3 milioni di Pfizer/BioNTech, il vaccino più utilizzato in Italia.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 1 FEBBRAIO: IL COMMENTO DI CICILIANO

E a proposito di vaccini anti covid, Fabio Ciciliano, medico ed esponente del Cts, pensa che le persone che si siano vaccinate con tre dosi, debbano godere di ulteriori privilegi rispetto agli altri, in quanto altamente protetti dal covid. Intervistato nella giornata di ieri dai microfoni del quotidiano Il Giornale ha spiegato: “Via il Green pass a fine primavera. Via subito i colori delle Regioni e la quarantena per gli alunni vaccinati”.

Ciciliano si dice invece d’accordo con il prorogo delle mascherine all’aperto: “teniamole ancora un po’ – dice a riguardo – siamo ancora in inverno, la mascherina non è una devastante limitazione della nostra libertà. La circolazione virale è ancora molto alta a causa della Omicron e contiamo quotidianamente molti contagi. Siamo in una fase di regressione, è vero, ma le mascherine non sono invasive e personalmente le terrei fino alla fine dello stato di emergenza”. Infine, sulla possibile riapertura delle discoteche, Ciciliano ha spiegato che le stesse sono “la sublimazione del rischio di trasmissione. Anche se limito il numero degli ingressi, le persone non sarebbero mai equamente distribuite ma accalcate”.



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