E’ stato pubblicato poco fa il nuovo aggiornamento riguardante il bollettino vaccini covid di oggi, venerdì 11 febbraio 2022. L’update è giunto puntale dopo le ore 6:00 di stamane, certificato dal ministero della salute e dall’istituto superiore di sanità, e ancora una volta sottolinea l’efficienza della macchina organizzativa vaccinale. Il totale di dosi somministrate è salito oggi a quota 131.5 milioni, per un incremento rispetto al bollettino di ieri pari a 100mila unità. Cresce anche il dato relativo alle terze dosi, ‘chiamata’ a cui gli italiani hanno risposto in massa, visto che le somministrazioni totali sono giunte a quota 35.8 milioni.
I nostri connazionali che hanno ricevuto almeno una dose sono invece 49.1 milioni, pari al 91 per cento del totale della popolazione vaccinabile, mentre gli italiani che hanno completato il ciclo vaccinale, quindi che hanno ricevuto le prime due dosi, sono ad oggi 47.7 milioni. Infine, per quanto riguarda le regioni che si sono mosse meglio, la Lombardia continua ad essere in testa con 22.9 milioni di vaccinazioni.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 11 FEBBRAIO: RASI SULL’OBBLIGO VACCINALE
“L’obbligo del vaccino anti-Covid per gli over 50 “ha dato qualche risultato: c’è stata una ripresa di prime dosi importante, io mi aspettavo quasi zero quindi sono rimasto contento. E’ un buon risultato”. A sottolinearlo a Skytg24 nella giornata di ieri è stato il professor Guido Rasi, consulente del commissario Figliuolo nonché ex dirigente dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco.
Intanto sempre ieri è stato pubblicato l’ultimo bollettino della Fondazione Gimbe, noto think tank di Milano, che ha registrato come vi siano ancora troppi italiani con neanche una dose, per l’esattezza 7.1 milioni di persone che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino anti covid. L’85.4 del totale assoluto ha avuto almeno una dose, mentre l’82 per cento ha completato il ciclo vaccinale. Per quanto riguarda le terze dosi, invece, il tasso è dell’83.5 per cento, ma con delle forti differenze regionali, come ad esempio l’89 per cento in Valle d’Aosta e il 77.5 per cento in Sicilia.