Il nuovo bollettino vaccini Covid contenente i dati aggiornati ad oggi, domenica 11 settembre 2022, è stato comunicato alle 6,17 della mattinata odierna per mezzo del portale telematico appositamente allestito dal Ministero della Salute assieme all’Iss, l’Istituto superiore di sanità. Il numero totale di dosi somministrate dal 27 dicembre 2022 alla data di oggi è pari a 140.481.985 e continua a crescere, seppur lentamente, giorno dopo giorno, complice anche le inoculazioni delle quarte dosi.



Già, a che punto siamo con il cosiddetto secondo booster? Ad oggi sono state inoculate al 17,22 % della popolazione che ha ricevuto la terza dose da almeno 4 mesi e al 20,82% della popolazione immunocompromessa/fragile che ha ultimato il ciclo vaccinale con richiamo da almeno 120 giorni. Infine, per quanto concerne proprio le terze dosi e gli italiani con le prime due dosi, il bollettino vaccini Covid di oggi segna rispettivamente quota 40.117.204 e 48.685.269, pari all’84,10% e al 90,17 per cento della platea di popolazione vaccinabile.



BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 11 SETTEMBRE: LE PAROLE DI NINO CARTABELLOTTA

A proposito di Covid e di vaccini, il “Corriere della Sera” ha intervistato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, il quale ha asserito: “Conosco soprattutto la gestione pandemica e devo dire che il modello di chiamata diretta del cittadino per i richiami vaccinali è stato uno strumento davvero efficace e che ha permesso al Piemonte di essere primo in classifica per molti target di somministrazione. Evitare di aspettare che sia il cittadino a manifestare il suo interesse al vaccino ma convocare tutti di default è stata davvero una buona idea. Andrebbe copiata dalle altre regioni, specie quelle dove la campagna ha riscosso meno successo”.



Per quanto riguarda la sanità pubblica, invece, Cartabellotta ha detto: “Già nel 2019 il servizio sanitario nazionale era come un paziente cronico con patologie multiple, figuriamoci oggi. Purtroppo l’attuale quadro generale è fin troppo chiaro. Se per una prestazione diagnostica nel pubblico devo aspettare un anno e nel privato una settimana, mi pare chiaro che gli investimenti fatti nel tempo non siano stati rivolti verso un rafforzamento della medicina pubblica”.